Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1185 pubblicata da Paix Liturgique il 9 aprile, in cui si riportano le riflessioni di Karen Darantière, traduttrice della versione francese del libro Flee from Heresy. A Catholic Guide to Ancient and Modern Errors, ultima opera di mons. Schneider, in attesa di pubblicazione in lingua italiana.
L.V.
Le riflessioni di Karen Darentières, traduttrice della versione francese
Dopo averci dato Credo. Compendio della fede cattolica (Fede & Cultura, 2024) [QUI: N.d.T.], che risponde a un urgente bisogno di chiarezza nella trasmissione della fede cattolica, mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, ci offre un repertorio completo delle eresie nella storia della Chiesa. Questo nuovo libro, intitolato Flee from Heresy. A Catholic Guide to Ancient and Modern Errors (Sophia Institute Press, 2025) [QUI; non ancora disponibile in lingua italiana: N.d.T.], permetterà ai Cattolici di discernere la luce del vero Credo e le tenebre del modernismo circostante. Mons. Schneider spiega subito cosa si intende per eresia, poi presenta un elenco di errori dottrinali, prima in ordine cronologico, dai primi secoli fino ad oggi, poi in ordine tematico. Successivamente, presenta la provvidenziale cura per i nostri tempi: la Beata Vergine Maria come Distruttrice delle eresie, titolo riconosciuto da diversi Papi. Infine, in appendice, il lettore troverà documenti del Magistero volti a combattere le eresie, come il Syllabus complectens praecipuos nostrae aetatis errores del Beato Papa Pio IX e la lettera enciclica Pascendi dominici gregis sugli errori del Modernismo di San Pio X.
Il libro Flee from Heresy si presenta quindi come un repertorio di facile consultazione per trovare rapidamente una definizione concisa e chiara di tutte le principali eresie che la Chiesa ha dovuto affrontare. Grazie a questo libro, i fedeli saranno in grado di riconoscere gli errori dottrinali e quindi di evitarli, seguendo l’esortazione di Sant’Ignazio di Antiochia, Padre della Chiesa, che dice: «Fuggite queste empietà eretiche, perché sono invenzioni del diavolo».
Un’aria di malsano tempo
Mons. Athanasius Schneider inizia spiegando il significato della parola eresia, che indica innanzitutto qualsiasi idea che si discosti dall’insegnamento e dalla pratica autenticamente cristiani. In questo senso generale, ogni errore di fede o di morale è un’eresia. In questo caso si parla di «eresia materiale», che è dannosa per l’anima, ma è meno dannosa della «eresia formale», che è una peccato mortale commesso liberamente e consapevolmente, con cui si nega ostinatamente una verità di fede, il che comporta la perdita della grazia santificante e di ogni speranza di salvezza se si muore in questo stato. Ora, è soprattutto alla materialismo eretico che siamo confrontati oggi, poiché il modernismo diffuso, così ampiamente diffuso, è diventato come l’aria malsana del tempo che respiriamo, da cui l’urgenza di questo libro.
L’opportunità di un manuale antimodernista
Nella crisi della Chiesa che stiamo attraversando oggi, si può constatare un’immensa anarchia dottrinale, morale e liturgica. Il modernismo filosofico e teologico, condannato da San Pio X più di un secolo fa, si è infiltrato nella vita della Chiesa. Anche le alte autorità ecclesiastiche propagano questo modernismo attraverso varie dichiarazioni e atti ufficiali. Le parole con cui San Pio X ha caratterizzato il modernismo sono pertinenti: «Noi lo definiamo, affermando esser esso la sintesi di tutte le eresie. Certo, se taluno si fosse proposto di concentrare quasi il succo ed il sangue di quanti errori circa la fede furono sinora asseriti, non avrebbe mai potuto riuscire a far meglio di quel che han fatto i modernisti. Questi anzi tanto più oltre si spinsero che, come già osservammo, non pure il cattolicesimo ma ogni qualsiasi religione hanno distrutta» (lettera enciclica Pascendi dominici gregis dell’8 settembre 1907).
È quindi importante sapere in cosa consiste questo modernismo. Mons. Athanasius Schneider lo riassume con chiarezza: questa sintesi di tutte le eresie «sostiene che il dogma cristiano è storicamente contingente, in continua evoluzione, in definitiva inesprimibile in formule razionali». Per i modernisti di un tempo, la dottrina si evolve, per quelli di oggi si dissolve. Questa forma avanzata di modernismo, che rifugge dal concetto stesso di dottrina, si manifesta nel pentecostalismo, che accorda «il primato all’esperienza religiosa sui principi dottrinali», e che è presente nel «Movimento carismatico» che mons. Schneider definisce «un fenomeno nuovo – in un certo senso, persino una nuova religione – … che pone l’accento sull’esperienza religiosa carismatica, dimostrativa, sentimentale e irrazionale… e rappresenta una vera e propria minaccia spirituale per la nostra epoca».
Perché fissare lo sguardo sulla bruttezza dell’eresia?
Alcuni pensano che non sia necessario combattere direttamente l’eresia, che sia sufficiente mostrare la bella verità rivelata da Dio, senza confrontarsi con l’orrenda eresia. È vero che è bene combattere l’eresia indirettamente, mostrando la bellezza della verità, perché la bellezza è attraente di per sé. Tuttavia, è illusorio credere che questo sia sufficiente.
Innanzitutto, affermare che è sufficiente presentare la verità senza mettere in guardia contro l’eresia significa non riconoscere la natura umana, che, ferita dalla colpa originale, è incline al male, sotto l’influenza del diavolo, padre della menzogna, e dei suoi alleati umani. È a causa di questa inclinazione al male che bisogna anche combattere direttamente l’eresia. Uno dei compiti principali della Chiesa è quindi quello di proteggere i fedeli dal veleno dell’eresia, poiché questa ha un effetto dannoso. Per fare un’analogia, dire che bisogna limitarsi a mostrare il vero senza scartare il falso è come se un medico dicesse che è sufficiente raccomandare una dieta sana senza prescrivere al malato la medicina adeguata. Così, quando un Papa o un Vescovo trascura di combattere le eresie, assomiglia a un medico che trascura di curare i suoi pazienti durante un’epidemia.
Inoltre, credere che sia sufficiente mostrare la verità senza combattere l’errore, significa non riconoscere la gravità dell’attuale crisi della Chiesa e la devastazione che il modernismo ha causato nelle anime. La più grave minaccia, poiché insidiosa, non risiede nelle eresie formali che negano apertamente una verità rivelata, ma nell’eresia materiale di tipo modernista che si è diffusa ampiamente nella Chiesa di oggi all’insaputa dei fedeli. Per proporre un’altra analogia, è come se una guida indicasse con il dito al pellegrino la meta – la meravigliosa cattedrale che si erge sulla cima di un lontano monte – ma senza avvertirlo che il sentiero che conduce a essa è disseminato di ostacoli: lastre di ghiaccio su un sentiero così attraente, lupi che si aggirano in un bosco ombroso, sabbie mobili su una spiaggia soleggiata…
La cura provvidenziale: Nostra Signora che distrugge le eresie
Nonostante la gravità della crisi, non dobbiamo preoccuparci, perché Dio nella sua Provvidenza fornisce la cura adeguata: la sua Santa Madre, che è anche la nostra. Infatti, un occhio attento noterà un legame mariano che unisce il libro Credo ed i libro Flee from Heresy: in entrambi, mons. Athanasius Schneider invoca la Santa Vergine come Distruttore delle eresie. Questa invocazione è evidentemente cara al suo cuore di pastore, così come lo era per il Beato Papa Pio IX che, nella costituzione apostolica Ineffabilis Deus sulla definizione dogmatica dell’immacolato concepimento della Beata Vergine Maria, diceva: «E poi riaffermiamo la Nostra più fiduciosa speranza nella Beatissima Vergine, che, tutta Bella e Immacolata, ha schiacciato il capo velenoso del crudelissimo serpente, e ha portato la salvezza al mondo; […] fulgidissima bellezza e ornamento della Chiesa e sua saldissima difesa. Riaffermiamo la Nostra speranza in Colei che ha sempre distrutto tutte le eresie […]. Noi confidiamo che Ella voglia, con la sua validissima protezione, fare sì che la nostra santa madre, la Chiesa cattolica, superate tutte le difficoltà e sconfitti tutti gli errori, prosperi e fiorisca […]; che tutti gli erranti, diradata la nebbia della loro mente, ritornino sulla via della verità e della giustizia, e si faccia un solo ovile sotto un solo pastore».
San Pio X, nella sua lettera enciclica Pascendi dominici gregis sugli errori del Modernismo, pubblicata nel 1911, invoca anche la Santa Vergine come distruttrice delle eresie.
La Vergine Maria distrugge le eresie perché è stata la prima a credere nell’Incarnazione del Figlio di Dio e, da allora, questo credo non perirà mai sulla terra fino al Giudizio Universale. È attraverso di lei che il vero Credo è stato stabilito sulla terra ed è a lei che è stata concessa la potenza di distruggere le eresie. Ecco perché la devozione mariana è sempre stata il segno distintivo dei difensori della fede, da Sant’Ireneo di Lione, nel II secolo, che onorava Nostra Signora come la Nuova Eva mentre confutava l’eresia gnostica, a San Domenico di Guzmán, nel XII secolo, vincitore degli Albigesi grazie all’«ariete» del Santo Rosario che la Vergine Maria gli ha dato, e a San Maksymilian Maria Kolbe, nel XX secolo, che ha combattuto il male della massoneria per intercessione della Vergine Immacolata.
Un Vescovo come i grandi santi che hanno combattuto l’eresia
In tempi di crisi, Dio ci dona anche Vescovi fedeli, sulla scia delle grandi figure della Chiesa che hanno combattuto l’eresia. Tutti i grandi santi hanno sempre lottato risolutamente contro le eresie. Uno dei più famosi è Sant’Atanasio di Alessandria che, a proposito del suo fermo Credo nella piena divinità di Cristo, quando seppe che il mondo intero era contro di lui, rispose: «Allora io sono contro il mondo», da cui l’espressione «Athanasius contra mundum». Come il suo santo patrono, mentre sono rari i Vescovi che predicano il puro Credo cattolico e ancora più rari quelli che alzano la voce contro l’ondata di eresie, mons. Athanasius Schneider agisce da buon pastore vegliando sulle sue pecore che, riconoscendo la voce di un vero pastore, lo seguono. Speriamo che arrivi il giorno in cui, come il suo santo patrono, mons. Schneider sarà riconosciuto come una delle grandi figure della Chiesa in questo momento di grave crisi interna, ma già ora i semplici fedeli riconoscenti rendono grazie al Cielo per averci dato un pastore buono e fedele.
Tutta politica, zero Fede.
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