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lunedì 17 marzo 2025

Orrori architettonici… e dove trovarli #232 a Dobrzeń Wielki (Polonia)

Chiesa del Monastero delle Suore francescane dell’arch. Józef Franczok (anno 2019).

Lorenzo

Descrizione del progetto: Il progetto del monastero per le Suore Francescane Ospedaliere a Dobrzeń Wielki si è basato sulla convinzione che l’architettura, oltre a soddisfare tutte le esigenze pragmatiche di una persona, influisce anche sulle sue emozioni e sul suo spirito. Il giusto spazio architettonico può aiutare nell’introspezione, nella contemplazione e nella preghiera, e sostenere la vita spirituale ed emotiva, così come gli sforzi e le attività umane. Nonostante la prosperità in cui viviamo, molte persone lottano con la mancanza di tempo, la stanchezza, un eccesso di cose, spesso di bassa qualità, un eccesso del mondo moderno, una mancanza di relazioni interpersonali, un rumore visivo e una fretta che non ci permette di concentrarci e riflettere su ciò che è veramente importante per noi.
Abbiamo un problema a concentrarci sui nostri obiettivi, figuriamoci a riconoscerli e a lottare per raggiungerli. Oggi, le persone spesso si sentono parte di una massa, mancano di individualità e si sentono deluse. Il consumismo e il materialismo emergono per riempire questo vuoto. Abbiamo difficoltà a concentrarci sui nostri obiettivi, ma anche a riconoscerli e a raggiungerli. Oggi le persone sono spesso accompagnate da un senso di produzione di massa, mancanza di individualismo, delusione. Il consumo e il materialismo emergono per colmare le lacune, ma non le colmano. Sempre più spesso, per trovare un senso e la nostra strada, decidiamo consapevolmente di fare sacrifici, guidati dal famoso «less is more» di Mies Van der Rohe. Il minimalismo sta guadagnando popolarità come stile di vita, una filosofia di vita. Non ha regole o linee guida rigide. È in gran parte una reazione alla sovrabbondanza dei nostri tempi, al consumismo, alla superficialità, all’essere un ingranaggio della macchina. Le persone decidono di farlo alla ricerca di una maggiore profondità e qualità della vita. Questa ricerca può essere aiutata anche dallo spazio, che fornisce il necessario sfondo, la pace, permette di concentrarsi, fare spazio, fornire un quadro per contemplare la natura e la luce. Le persone che sono alla ricerca di se stesse o del loro rapporto con Dio spesso vanno in montagna, salpano, guardano le stelle, lasciano le loro comodità per ottenere di più. Si recano in luoghi dove c’è meno, più in alto sulle montagne, più lontano nell’oceano, dove c’è più vuoto, più spazio per far fluire pensieri ed emozioni.
Spazio e vuoto. Una sorella maggiore commossa, con gli occhi vitrei, incontrata nella sala principale all’uscita dell’edificio, ha pronunciato le parole: «Per me, il cielo e la terra sono collegati qui».
I singoli spazi vuoti delle stanze si compenetrano e si fondono tra loro e con il paesaggio, fungendo da mezzo per la luce del sole che li penetra. La sala principale è collegata alla cappella tramite un lucernario e al cielo tramite un lucernario in vetro. Dalla sala principale possiamo vedere il cielo sopra la cappella. […]
Dalla galleria della sala principale, attraverso l’angolo di vetro, possiamo vedere la torre della chiesa parrocchiale di Dobrzen Wielki e l’alto tiglio. Attraverso l’alta finestra della cappella, attraverso il patio esterno e il corridoio DPS, possiamo vedere il giardino; l’asse nell’altra direzione (dalla casa di cura) ci permette di vedere l’altare. Dal posto dell’organista nel coro, una porta a vetri conduce a uno spazio dal soffitto alto con vista sui campi e sul verde. I corridoi un tempo bui del monastero sono stati trasformati in un’area ricreativa con vista sulla campagna circostante.
Pace, tranquillità, bianco. La riduzione degli stimoli permette di concentrarsi sui propri pensieri, sulla preghiera, sulla contemplazione, sul paesaggio circostante e sull’aura mutevole. Fornisce uno sfondo per la luce, che nel simbolismo cristiano simboleggia la vita, Dio, la bontà.
Luce. L’edificio è pieno di luce; è uno strumento su cui la luce suona la sua sinfonia, vagando attraverso di esso a seconda dell’ora del giorno e del ciclo delle stagioni. In primavera e in autunno, per diversi mesi, i raggi del sole che passano attraverso la croce nella facciata disegnano una croce di luce sulla parete opposta della sala. All’alba, la luce rossa che filtra dall’alta finestra della cappella crea un altare luminoso sulla parete frontale dell’interno. Poche ore dopo, la luce comincia a penetrare attraverso il lucernario di vetro e inizia il suo viaggio attraverso l’interno. Il fascio di luce attraversa prima il pulpito, poi passa attraverso l’altare, in modo che verso mezzogiorno il raggio di luce splenda attraverso la croce nella cappella e qualche tempo dopo attraverso il tabernacolo.
Materiale. Qualcuno una volta disse: «L’unico posto dove puoi pensare è sulla sedia dura».
I materiali utilizzati nell’edificio continuano in gran parte il linguaggio materico della parte precedentemente progettata della casa di cura a cui l’edificio è collegato. Pietra, acciaio inossidabile, spazzolato, vetro, legno, intonaco bianco, cemento. Sono stati utilizzati materiali naturali, ognuno con la propria consistenza, che assorbono la luce in modo diverso, senza tempo e quindi diventano più eleganti con il passare del tempo.

Descrizione e fotografie tratte dalla pagina portinfo.pl.

Fotografie degli esterni:



Fotografie degli interni:










3 commenti:

  1. Semplice e pulita cappella privata.
    Che avrà di brutto?

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  2. A me pare una rimasticatura, banalizzata ma non migliorata, del convento domenicano ideato da Le Corbusier. Opera certo importante per il 900, ma non esente da aspetti assai discutibili.

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  3. Sicuramente una chiesa moderna, ma non brutta o addirittura "orrore"... C'è di molto peggio.

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