Tutti conoscono i tipici dolci in suo onore: le minne di S. Agata (che si rifanno alle torture subite e al suo martirio), quindi noi oggi, in suo onore, vogliamo proporre un altro dolce a lei dedicato meno conosciuto ma pur sempre "tradizionale": le olive di S. Agata (in siciliano "alivetti" o "aliveddi ri Sant’Àjita").
La storia delle olivette è molto antica: si racconta che, nel tragitto da Palermo (dove si era rifugiata per sfuggire alle "abiure" forzate) verso Catania su ordine di Quinziano, proconsole di Catania, incaricato di , proconsole di Catania) verso Catania che la doveva processare, Agata si fermò un attimo per allacciarsi un sandalo e, nel punto in cui toccò il suolo, iniziò a crescere un albero di ulivo ricco di olive. Da qui è nata l’usanza, da parte dei catanesi, di preparare questi dolci tipici nella grande festa per la loro patrona.
Proponiamo la ricetta di questi dolci di pasta di mandorla, secondo la tradizione del Monastero di S. Caterina:"olive di S. Agata".
Roberto
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