Ancora sulle incomplete nuove traduzioni bibliche.
Luigi C.
16-12-24, Investigatore Biblico
In questo articolo desidero sottoporvi un breve studio che reputo molto interessante sulla preghiera del Padre Nostro. Non so dirvi se il Padre Nostro sia incompleto nelle Bibbie CEI 74 e 2008. Però San Girolamo ha aggiunto quell’”Amen” che a parer mio fa la differenza.
Ciò che dobbiamo chiederci ogni volta, quando si parla di traduzione è questo: ma Gesù cosa ha detto in realtà? La frase è completa? E’ bene confrontare più codici del Nuovo Testamento (come fece San Girolamo) oppure lasciarsi prendere dalla tendenza “minimal” del momento e sintetizzare tutto, abbreviare, omettere?
Ma studiamo un attimo Mt 6,13.
CEI 74 e 2008: “ma liberaci dal male (OMISSIONE)” (Mt 6,13)
Vulgata: “sed libera nos a malo. Amen (Mt 6,13)
Martini: “Ma liberaci dal male. Così sia” (Mt 6,13)
Ricciotti: “ma liberaci dal male. Così sia” (Mt 6,13)
Quindi le edizioni delle Bibbie CEI 74 e 2008 omettono quell’Amen. Anche la Nuova Vulgata omette l’Amen. Mentre nella Vulgata di San Girolamo e nelle Bibbie Martini e Ricciotti l’Amen c’è.
La domanda molto semplice è questa: chi avrà ragione? Di chi ci dobbiamo fidare? Ribadisco che non voglio mettere assolutamente in discussione il grandissimo lavoro dei traduttori CEI 74 e 2008, che rispetto perchè lavoro di studio e ricerca costante. Ma mi sia permesso di pormi delle domande.
In definitiva il quesito è questo: quell’Amen nel Padre Nostro, Gesù lo ha detto oppure no? Perché questo dovrebbe essere il mestiere dei traduttori. Studiare, approfondire, capire, se quella Parola può essere ritenuta Parola di Dio, oppure può essere omessa. Ho sempre pensato che il lavoro dei biblisti è un “lavoro sporco” ed è uno dei “mestieri” più ingrati del mondo. I traduttori si trovano spesso davanti a questa scelta che non può essere fatta con leggerezza. La scelta comporta una grandissima responsabilità.
In realtà quell’Amen San Girolamo lo trovò nel Papiro chiamato P1, detto anche Papiro di Philadelphia (datato III sec. d.C.); nel Papiro P66, detto anche Papiro di Dublino (o Cologny), datato al 200 d.C.; ed infine l’Amen è presente nel Codice Sianitico (S 01) del IV secolo. Per poi aggiungere che il versetto completo è presente anche nella Vetus Latina (versione latine anteriore alla Vulgata di San Girolamo) e nella versione siriaca peshitta.
I codici sopra riportati non sono secondari. Sono comunque codici che hanno la loro importanza. E come ho detto altre volte San Girolamo si è preso la briga di utilizzarli tutti per riportare i versetti completi della Sacra Scrittura.
Ma quell’Amen , in definitiva, Gesù lo ha detto oppure no?
A parer mio si. L’Amen compare nella Vulgata di San Girolamo (e non dimentichiamo il suo studio meticoloso nella traduzione), compare nei codici di una certa importanza, quindi posso dedurre che Gesù pronunciò quell’Amen alla fine del Padre Nostro. E Cei 74 e 2008 l’hanno omesso.
Del resto la Parola AMEN nei Vangeli non è una Parola di poco conto. Quando Gesù dice per esempio: “In verità vi dico”, il versetto greco è sempre “ἀμήν, λέγω ὑμῖν” “AMEN LEGO UMIN”, (un esempio per tutti Mt 25,45). Ciò in tutti i Vangeli.
La parola greca ἀμήν (amēn), usata da Gesù nei quattro Vangeli, ha un significato profondo e radicato nella tradizione ebraica, da cui deriva. Il termine è una traslitterazione dell’ebraico אָמֵן (āmēn), che significa “così sia”, “verità”, “fedeltà” o “conferma”. Ha le sue radici nella stessa radice ebraica di אמונה (emunah), che indica fede o fedeltà.
Quando Gesù utilizza ἀμήν nei Vangeli, il termine assume un’importanza unica. Quando Gesù dice AMEN tutto si ferma!
Gesù introduce molte delle sue affermazioni con formule come ἀμήν λέγω ὑμῖν (“Amen, dico a voi”) o, in Giovanni, ἀμήν ἀμήν λέγω ὑμῖν (“In verità, in verità vi dico”). Qui ἀμήν non è una semplice risposta, come spesso avveniva nella liturgia ebraica, ma diventa una dichiarazione solenne. Indica che ciò che segue o ciò che è stato detto è di Verità Assoluta.
L’uso di ἀμήν da parte di Gesù è significativo perché parla con autorità propria. Nel contesto rabbinico, gli insegnamenti spesso venivano introdotti da riferimenti a tradizioni precedenti o ad altri maestri. Gesù, invece, usa ἀμήν per sottolineare che la Verità che proclama non solo è diretta e immediata, ma che la Verità è Lui stesso!
In molti casi, le dichiarazioni precedute da ἀμήν riguardano realtà del Regno di Dio, il giudizio, la salvezza o le promesse divine e il Padre Nostro come abbiamo visto.
L’uso di ἀμήν da parte di Gesù mostra la sua identità come Colui che parla con l’Autorità di Dio e garantisce la Verità delle Sue Parole. Nei Vangeli, diventa un segno del legame tra la Parola proclamata da Gesù e la sua origine divina.
In sintesi, ἀμήν nei Vangeli esprime:La Verità Assoluta di ciò che viene detto.
La Fedeltà di Dio nel mantenere le sue promesse.
L’Autorità di Gesù come Figlio di Dio e Unica Verità Assoluta.
Per concludere: la Parola AMEN, poteva essere omessa dal Padre Nostro?
A voi la riflessione.
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