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mercoledì 8 gennaio 2025

Francia e USA, piccoli segni di speranza per la Chiesa

Due utili riflessioni sui piccoli segni di speranza in questo disastro ecclesiale.
Grazie a Juan Miguel Montes per le segnalazioni.
Luigi C.

Le Figaro – Eugénie Boilat: Intervista a Yann Raison du Cleuziou: 
“Nonostante diventato minoritario, il cattolicesimo sta riguadagnando in intensità” (25/12/24): “Circa l'11% dei francesi va alla messa di Natale, contro il 2% di ogni domenica. Un sociologo della religione analizza le dinamiche in atto in Francia e il rapporto delle giovani generazioni con la fede. Yann Raison du Cleuziou è professore di Scienze Politiche all'Università di Bordeaux. Il suo ultimo libro è À la droite du Père. I cattolici e la destra dal 1945 a oggi (con Florian Michel, Éditions du Seuil, 2022). Domanda: Quanti francesi vanno a Messa a Natale? Risposta: Meno del 2% della popolazione francese va a Messa tutte le settimane, mentre frequentazione stagionale della Messa (Natale, Pasqua, Assunzione, Ognissanti), cioè le grandi feste, coinvolge più o meno l'11%, cioè circa 5-6 volte di più. Almeno, questo è ciò che l'indagine Bayard-IPSOS del giugno 2016 ha dimostrato che è così. Questa discrepanza nel tasso di pratica è stata notata agli albori della sociologia del cattolicesimo da Gabriel Le Bras e dal canonico Fernand Boulard. Essi descrissero i parrocchiani episodici come “conformisti stagionali”. Domanda :“Conformisti stagionali” non sembra un'espressione di stima... L'espressione è peggiorativa: questo consumo intermittente di riti non è tanto una manifestazione di spiritualità quanto uno stile di vita di socievolezza. Negli anni sessanta e settanta il clero ha dato la colpa al carattere “gregario” e “pagano” di questi “stagionali” al fine di favorire una evangelizzazione più autentica. Il religioso e sociologo domenicano Serge Bonnet ha combattuto contro questa pastorale e ha proposto di sostituire l’etichetta sopraddetta con quella ben più positiva di “cristiani festivi” . Egli faceva vedere l’esperienza umana che si trovava coinvolta nella mistura di quelle feste sacre e profane. Avendo osservato molto il comunismo degli operai lorenesi, era convinto che l’intermittenza fosse la norma del coinvolgimento nelle classi popolari. Per Bonnet, il livello più alto di istruzione avrebbe scoraggiato gli “stagionali” e trasformato la Chiesa in una setta. Domanda: Quali sono i legami tra gli “stagionali” e i praticanti più “zelanti”? Il legame è sempre più tenue per una serie di ragioni. Il mondo dei praticanti è sempre più urbano e diverso dal resto della popolazione. Infatti, man mano che la società diventa più secolare, la Chiesa si ricompone attorno a coloro che restano. Questi hanno un profilo più elitario e conservatore. È nelle famiglie di quello che io chiamo “cattolicesimo osservante” che la trasmissione della fede da una generazione all'altra ha più successo. Le classi sociali più elevate hanno l’ossessione di trasmettere il loro capitale culturale e la fede ne costituisce una parte importante. Le residue vocazioni religiose provengono da questo universo e non più dalle classi lavoratrici rurali, come accadeva ancora negli anni Sessanta. Di conseguenza, l'esperienza della Messa diventa in modo crescente più strana per gli “stagionali” che hanno sempre meno dimestichezza con i codici religiosi e sociali. Spesso nelle famiglie, c'era ancora una nonna praticante che manteneva un legame familiare con la Chiesa, il quale contribuiva a perpetuare battesimi e matrimoni religiosi. Alla sua morte, il legame con il cattolicesimo si è interrotto. Domanda: La percentuale di francesi che praticano la propria religione è ancora in calo? O c'è stata una una ripresa negli ultimi anni? Da un punto di vista statistico, il cattolicesimo continua a diminuire. Alla fine degli anni anni '50, oltre il 90% dei bambini veniva battezzato entro 3 mesi dalla nascita. Oggi il tasso è inferiore al 20%. E l'aumento dei battesimi degli adulti non può compensare questo calo. Secondo l'EVS (European Values Study), nell'arco di quarant'anni l'appartenenza religiosa auto-identificata è scesa dal 70% al 32% della popolazione e il 38% delle persone che oggi dicono di non avere una religione frequentava la messa almeno una volta al mese quando aveva 12 anni. I francesi non hanno nessuna coscienza di questo sviluppo, perché l'indifferenza allo stesso tempo incoraggia e invisibilizza il distacco. Resta il fatto che, paradossalmente, questo contesto non è incompatibile con un sentimento di risveglio condiviso nei praticanti. Diventando minoritario, il cattolicesimo riguadagna al suo interno intensità e omogeneità di convinzione. Molte famiglie sentono che con le nuove generazioni di sacerdoti la liturgia e la predicazione stanno riacquistando una maggiore profondità. La loro vita di fede è sostenuta da movimenti avviati dai laici, il che spiega la loro resilienza alle numerose crisi del clero (abusi sessuali, ecc.). Per i cattolici più anziani, questo sviluppo è un passo indietro. Si tratta di una prospettiva sbagliata. I giovani sacerdoti di oggi indossano l'abito talare come i giovani ebrei indossano la kippah e le donne musulmane il velo. In un contesto di secolarismo avanzato le minoranze religiose stanno affermando le loro differenze e marcando i loro confini per resistere alla cancellazione. Domanda: Il cattolicesimo è ancora la religione principale in Francia? Abbiamo appena visto, con la riapertura di Notre-Dame, quanto il cattolicesimo resti centrale nella cultura francese. Ha un'eredità così forte che conferisce in parte l’unità nazionale. Ma penso anche che l'importanza del cattolicesimo “vivo” dipenda oggi innanzitutto dall'appartenenza generazionale. Gli anziani hanno un'esperienza di cattolicesimo doppiamente maggioritaria. Nel loro gruppo di età, sono la maggioranza come cattolici e sono anche la maggioranza in termini di percezione della Chiesa, perché la piramide delle età si è invertita. I giovani hanno invece un'esperienza doppiamente minoritaria del cattolicesimo. Sono una minoranza come cattolici tra la loro generazione. L'indagine EVS 2018 conta il 15% di cattolici tra i giovani di 18-29 anni, seguiti dal 13% di musulmani. E sono anche una minoranza nelle strutture ecclesiastiche. I cittadini anziani vivono ancora nella religione maggioritaria in Francia; i giovani ormai vivono nella principale minoranza religiosa in Francia. Questo spiega perché le loro attese religiose sono così opposte. Durante il pranzo di Natale, ci sono alcuni argomenti religiosi da evitare tra nonni e nipoti".



Crisis Magazine – Don Raymond de Souza: L’anno intero in un solo giorno: 
“Nel 2024, il discorso memorabile è stato quello di un giocatore di football (ndr, Harrison Butker, cattolico tradizionalista) che, parlando a un college cattolico, ha criticato i vescovi per voler essere ascoltati solo “quando è il momento dell'appello annuale”. Si tratta di un cambiamento drammatico nella cultura ecclesiale, amplificato dall'enorme attenzione che i media cattolici hanno dato a Butker. E poche voci hanno trovato notevole il fatto che il “footballer” (il suo nome sui social media) abbia tirato un rapido calcio ai pastori della sua stessa Chiesa…. Il discorso di Butker ha scatenato una polemica nazionale per il suo incoraggiamento alle giovani donne a cercare la realizzazione come madri e casalinghe, osservando che la vita della sua stessa moglie “è iniziata veramente quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e madre”. Ci sono state altre riflessioni contro la pianificazione familiare naturale e la scelta di dove vivere in base alla vicinanza alla Messa latina tradizionale. Tuttavia, il cuore del discorso di Butker è stata l'invettiva contro i cattivi leader. Ha criticato il presidente Joe Biden come “delirante”, i cattolici che “hanno paura di dire la verità” e “i vescovi e i sacerdoti che ingannano il loro gregge”…. Butker ha offerto un cattolicesimo combattivo alla Benedictine, che è intensamente attraente per molti, specialmente per i giovani uomini, come ogni cappellano del campus riferirà. Egli rappresenta una fonte di vitalità ed energia nella Chiesa e nella cultura in generale. Gli uomini combattivi nei media digitali sono emersi nel 2024 come un'importante influenza culturale. La tendenza è evidente da alcuni anni, ma la loro influenza sulla corsa presidenziale ha attirato maggiormente l'attenzione. Molti di loro non sono cristiani e alcuni sono addirittura anticristiani, ma ci sono anche importanti “produttori di contenuti” cristiani….” (ndr, In moderato contrasto con il footballer, l’autore manifesta dopo la sua preferenza per un famoso attore cattolico che richiama i giovani a ‘non buttare più combustibile sulle fiamme perché già il mondo arde’)".