Grazie a Marco Tosatti per questa durissima, ma vera, analisi sul bilancio, ad oggi, del pontificato di Francesco.
Luigi C.
27 Dicembre 2024
Carissimi StilumCuriali, il prof. Bernardino Montejano, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione questo articolo molto interessante sulla situazione della Chiesa nel mondo. Buona lettura e diffusione.
CHIESA IN USCITA O IN LIQUIDAZIONE?
Papa Francesco parla con gioia della Chiesa “in uscita”; Per me, in paesi europei come Germania, Belgio, Lussemburgo, siamo di fronte a una Chiesa “in liquidazione”. E per tutti gli ingenui e i creduloni ci sono alcune cifre, perché se la matematica ha una virtù, è la precisione.
Oggi, nella terra di Lutero, il grande eretico, onorato oggi in Vaticano, il 27% dei tedeschi si fida della Chiesa protestante, mentre solo l’11% si fida della Chiesa cattolica, ma vale la pena notare che nel 2017 la percentuale di chi si è fidato della prima era del 48%, cioè in pochi anni il calo è del 21%. Per quanto riguarda i cattolici, la percentuale di chi si è fidato è stata del 29% nel 2017, In altre parole, la diminuzione è del 18% nelle aste difficili per chi perde di più.
Va aggiunto che la Chiesa cattolica conta 900mila dipendenti e che negli ultimi anni ha modificato i propri standard lavorativi per accogliere i dipendenti LGBT, cioè omosessuali e lesbiche. transessuali e altre erbe dello stesso seme
Allo stesso tempo, nel 2016, il 60% dei tedeschi si fidava e credeva in Papa Francesco; Oggi, dopo otto anni di governo, la percentuale è al 16%.
Un declino catastrofico nel cammino della sinodalità, lungo il quale molti viaggiano insieme, forse senza rendersi conto che li conduce al baratro.
Ma la Chiesa è universale e resiste all’autodemolizione, invasa come espresse Paolo VI dal fumo di Satana e resiste e non solo in Africa e in Asia, ma in Europa, in America, in Oceania.
Resiste vigorosamente nei paesi che hanno sofferto sotto il comunismo sovietico, in Polonia, Ucraina, Ungheria, Slovacchia, per esempio.
Resiste in Olanda con la grande figura del cardinale Eijk, in Francia dove si moltiplicano abbazie, monasteri e conventi tradizionali e massicci pellegrinaggi, resiste meno in Italia e Spagna, ma dimostra che gli sforzi vaticani per porre fine al rito straordinario della La liturgia romana, sono inutili e controproducenti, perché ne aumentano la diffusione.
Resiste negli Stati Uniti, perché gli sforzi del Vaticano per rompere l’unità del suo eccellente episcopato, con nomine scandalose come quella dell’arcivescovo di Chicago, il cardinale Cupich, le sue preghiere al convegno democratico e le sue ridicole richieste ai suoi parrocchiani di astenersi dalla comunione inginocchiandosi per non impedire la fluidità del transito di chi si comunica, ci ha costretto recentemente a ricordargli l’importanza del culto, come atto esterno della religione, il primo dei virtù morali e l’insegnamento di San Tommaso d’Aquino sull’inginocchiarsi, perché la buona disposizione del corpo aiuta l’elevazione dell’anima.
Resiste in Oceania, in Australia, attraverso l’esempio vivente del cardinale Pell e il suo comportamento virile ed eroico durante la sua prigionia, che ricorda il grande vietnamita Francisco Javier Nguyen van Thuan.
Resiste in Africa, dove interi episcopati hanno ripudiato la benedizione delle coppie omosessuali e dove si moltiplicano le ordinazioni sacerdotali e religiose e i seminari traboccano di postulanti.
Resiste in Asia, nonostante la famigerata consegna della Chiesa in Cina da parte del Vaticano al Partito comunista.
A questo proposito stiamo leggendo un libro molto interessante di p. Enrique Rau, “Razzismo e cristianesimo nazionalsocialista” (Gladium, Buenos Aires, 1939), che il 25 aprile di quell’anno ricevette il Nihil osbtat da padre Julio Meinvielle. Presto lo analizzeremo con una metodologia che convincerà qualunque cattolico onesto: dove appare Hitler, metteremo il nome del tiranno della Cina e dove appare il razzismo metteremo la sinicizzazione.
Ma c’è una grande differenza tra Pio XII e talvolta anche i deputati del Partito comunista cinese.
Ma nonostante il tradimento del cardinale Parolin avallato da Francesco, la Chiesa clandestina resiste e i suoi membri affrontano persecuzioni, prigione e reclusione in campi rieducativi, ma si rifiutano di sostituire le immagini di Cristo e della Vergine Maria, con i ritratti del tiranno Xi-Jimping-
Resiste la Chiesa di Hong Kong, con alla guida il suo grande cardinale Zen novantenne, che ha dovuto sopportare i maltrattamenti di Francesco, che lo ha fatto aspettare tre anni per riceverlo. Quanti compagni avrà ricevuto in quel tempo dell’Unità di Base installata in Vaticano? Innumerevoli. I loro pettegolezzi di bassa politica lo interessano e gli piacciono.
D’altronde gli dà fastidio la nobile figura del cardinale resistente.
La Chiesa del Vietnam resiste in Asia, sostenuta dal sangue dei suoi martiri e dalle figure esemplari del cardinale van Thuan e di suo zio, il presidente martire Diem, con i suoi seminari gremiti e le numerose ordinazioni sacerdotali, tollerate dal regime comunista.
Non posso parlare della Chiesa del Brasile perché mi mancano i dati. Ma poca resistenza si nota in Argentina, con un episcopato servile e popoloso, politicizzato e guidato da prelati rozzi a Buenos Aires e La Plata, cultori della povertà e delle annessioni. Una Chiesa in liquidazione, con seminari quasi vuoti, che affittano stanze per mantenersi e poche ordinazioni.
Quest’anno secondo l’AICA ci sono state sette ordinazioni diaconali, 3 a Buenos Aires, 2 a Santiago Rosario e 2 a Mendoza, dove il nuovo presidente dell’episcopato “Palomo” Colombo ha raccomandato di “amare tutti senza esclusioni”, tranne il sacerdote Christian von Wernich, condannato alla reclusione perpetua, morte civile anche per il suo vescovo.
Almeno posso attestare l’ordinazione sacerdotale perché ho assistito alla prima messa di Santiago Ibarra il 12 dicembre nella cappella gremita della scuola Don Jaime a Bella Vista.
Il nuovo sacerdote è stato ordinato il 7 dicembre a San Rafael, Mendoza, dal vescovo diocesano, Carlos María Domínguez e appartiene all’Istituto del Verbo Incarnato. Caso curioso di questo Istituto, nato in Argentina e qui nel suo Paese d’origine, è presente solo a San Rafael, Seminario Maggiore, Seminario Minore, Noviziato e nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe, a La Plata, parrocchia di Santa Rosa de Lima , nella Mercedes. Monastero di Nuestra Señora de Luján e ad Añatuya, Santiago del Estero, parrocchie di Suncho Corral e Los Juríes.
L’IVE, maltrattata dai commissari pontifici Santos e Abril, può essere a Gaza, in Ucraina, in Siria, ma non può stabilirsi altrove in Argentina, forse per il timore dei suoi vescovi che possa infondere nuova vita ad una Chiesa. in liquidazione.
Finché non cambia la mentalità del gruppo di burocrati e burini che oggi gestiscono la nostra chiesa in liquidazione, non c’è futuro per questo.
Ma Dio può fare l’impossibile. Per questo Gli chiediamo in questi tempi natalizi misericordia per la nostra Chiesa argentina.
Buenos Aires, 26 dicembre 2024
Bernardino Montejano.