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domenica 8 dicembre 2024

Pellegrinaggio giubilare LGBT autorizzato dal Vaticano. E Chartres no!

Pellegrinaggio di Chartres no (QUI MiL ieri), quello per sodomiti al Giubileo sì.
Cosa dobbiamo pensare?
Grazie a Franca Giansoldati per la dolorosa notizia.
QUI la ripresa della notizia di Michael Haynes: "@francagiansol scrive che uno speciale pellegrinaggio LGBT, guidato dalla Tenda di Gionata, farà parte del Giubileo #Vatican del 2025 a settembre. Approvato da #PopeFrancis e con il sostegno del cardinale Zuppi e del preside gesuita padre Sosa, l'evento si terrà presso la chiesa gesuita del Gesù. https://tinyurl.com/z4myvtrt".
QUI Rai News.
La notizia che verrà concessa una giornata giubilare per gli appartenenti agli LGBT, sta gettando molti nella confusione. Come possiamo rispondere?
Con la Carità sempre, ma anche con e nella Verità. Vi postiamo questo piccolo pro-memoria con le parole di san Giovanni Paolo II, che raccomanda:
"Il tempo giubilare ci introduce a quel robusto linguaggio che la divina pedagogia della salvezza impiega per sospingere l’uomo alla conversione ed alla penitenza, principio e via della sua riabilitazione e condizione per recuperare ciò che con le sole sue forze non potrebbe conseguire: l’amicizia di Dio, la sua grazia, la vita soprannaturale [...]"
Ricordiamo che: «E' necessario che gli scandali avvengano», dice il Vangelo, mentre fulmina gli scandalizzatori (Lc.17,1/Mt.18,7)
Luigi C.



Franca Giansoldati, Il Messaggero, 6-12-24

Nella Chiesa di Papa Francesco aperta a “todos, todos, todos” a indicare che tutti sono inclusi e nessuno è più escluso, il Giubileo del 2025 spalancherà le porte al primo pellegrinaggio dedicato espressamente ai gay e alle persone Lgbt+. Una novità assoluta, impensabile fino a qualche anno fa, frutto di un’attenzione pastorale che si estende ad ambienti solitamente considerati ai margini. Nel calendario ufficiale dell'Anno Santo al 6 di settembre è stato inserito un momento di spiritualità speciale, e la storica chiesa barocca del Gesù si è fatta promotrice di accogliere i pellegrini Lgbt+, i loro genitori, gli operatori e tutti coloro che gravitano in queste associazioni arcobaleno, capitanate in Italia dalla Tenda di Gionata, rete nata per costruire un sogno: «allargare la tenda», secondo un passo del Profeta Isaia, e «fare spazio a tutti per diventare sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso le persone Lgbt e verso ogni persona colpita da discriminazione».

LE RESISTENZE

La proposta giubilare (che non è stata esente da parecchie resistenze interne) alla fine è andata avanti. Il Papa ha accolto l'idea di padre Pino Piva, gesuita bolognese da sempre dedicato al mondo arcobaleno. Poi sentito anche il parere positivo del cardinale Matteo Zuppi e presi gli accordi con l'arcivescovo Rino Fisichella, organizzatore dell'Anno Santo, è stato possibile stilare un programma definitivo e fissare i giorni in cui sarà celebrato questo Giubileo particolarissimo che si va ad affiancare ai tanti momenti riservati alle diverse categorie, dai giovani, agli anziani, dai politici, ai volontari, dai lavoratori, agli imprenditori e così via. Il Giubileo “Chiesa, casa per tutti, cristiani Lgbt+ e altre frontiere esistenziali”, questo il titolo individuato, è ormai parte integrante del piano ufficiale del Vaticano ed è stato inserito nel calendario degli eventi previsti. Venerdì 5 Settembre alle ore 20 nella chiesa del Gesù ci sarà una veglia di preghiera, seguita il giorno seguente, sabato 6 settembre alle ore 15 dal passaggio per la Porta Santa a San Pietro. Il pellegrinaggio terminerà alle 19 nella chiesa del Gesù - dove è sepolto sant'Ignazio e anche padre Arrupe – con una messa affidata alla celebrazione di monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all'Jonio e vice Presidente della Cei. Il rettore della storica chiesa dei gesuiti, padre Claudio Pera ha naturalmente informato di questo percorso il Generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa che in una comunicazione interna ha risposto incoraggiando ad andare avanti. «Mi pare una cosa buona» richiamando poi alla memoria le raccomandazioni di Bergoglio sull'importanza di curare con misericordia questo gruppo, «che egli definiva come esseri umani con un'identità distinta».

Il tema dell'omosessualità nella Chiesa, nonostante l'apertura giubilare, resta dinamite pura come di recente è affiorato alla vigilia dell'ultimo sinodo sul quale si erano concentrate le forti pressioni di tanti riformisti tedeschi e americani decisi a far modificare il Catechismo laddove si parla di «una inclinazione oggettivamente disordinata», i cui atti sono contrari «alla legge naturale poiché precludono all'atto sessuale il dono della vita».

In più occasioni Papa Francesco ha mostrato grandi aperture nei confronti delle persone omosessuali, ricevendoli in Vaticano, aiutando durante il Covid gruppi di trans, però allo stesso tempo si è sempre espresso in maniera netta contro le “lobby gay” e l'ingresso nei seminari di ragazzi gay. E proprio in questo senso va letto il discorso a un gruppo di parroci romani ai quali aveva ribadito che se un giovane ha questa tendenza è meglio non farlo entrare anche se sono «ragazzi buoni». Gli era anche scappato, mentre parlava a porte chiuse, un termine omofobico (“frociaggine”) subito poi mitigato da altre aperture importanti, per esempio l'autorizzazione a dare benedizioni alle coppie gay nonostante l'alzata di scudi che aveva suscitato il documento Fiducia Supplicans. Interi episcopati si erano messi di traverso decisi a opporsi e non dare seguito a quelle indicazioni pastorali. Adesso questo Giubileo rimescola le carte e in questo zig zag prova a far fare un altro passo in avanti alla “Chiesa da campo” che cerca di sanare tante ferite.

2 commenti:

  1. E tutto questo a dispetto della Sacra Scrittura che condanna gli atti omosessuali come peccati gravissima! Ma si vede che per la neochiesa la Sacra Scrittura non conta più...forse perché pure essa è preconciliare ed indietrista!!!

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  2. I gesuiti dovevano essere sciolti da tempo. Già dai tempi di Pio XII pullulavano di modernisti nascosti.

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