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giovedì 21 novembre 2024

News dai monaci di Norcia

Riceviamo e pubblichiamo dai monaci di Norcia.
Luigi C.

12-11-24

Cari amici,
spesso ci chiediamo come vivessero davvero i primi monaci di San Benedetto. La Vita del nostro santo patrono, narrata da San Gregorio Magno, aggiunge grande profondità e chiarezza alla Regola da lui scritta. Ad esempio, la Regola dispone che ogni monaco riceva sempre una benedizione particolare quando lascia il monastero per pernottare altrove, ma non spiega le ragioni per cui un monaco potrebbe doversi recare in viaggio. È nella Vita che apprendiamo i motivi per cui i monaci occasionalmente si allontanavano dal monastero: per visitare la propria famiglia o per offrire assistenza spirituale ai fedeli locali (cfr. Cap. 19). Pur dimorando in posizione elevata sui monti, i monaci mantenevano una frequente interazione con il mondo circostante.

SOTTO: Porta Romana, il principale accesso all’antica città di Norcia, era stata fortemente danneggiata dal terremoto del 2016. All’inizio di ottobre, a conclusione del suo restauro, è stata benedetta dal Padre Abate.



Alcuni di voi hanno potuto vedere come questo avviene nella nostra vita a Norcia. Ad esempio, in ottobre Dom Martino ha visitato i sostenitori dell’Abbazia in Michigan e Texas, ringraziandoli per il loro aiuto e incoraggiandoli nella loro fede. Dom Cassiano ha tenuto alcune conferenze in Francia e Dom Pacomio si è recato a Ravensburg, in Germania, per visitare la famiglia. Io stesso ho avuto il piacere di accompagnarlo, e durante questo soggiorno in Germania ho anche visitato il vicino seminario della Fraternità Sacerdotale San Pietro a Wigratzbad.

SOTTO: Un paio di immagini del viaggio del Padre Abate e Dom Pacomio in Germania.





Questi incontri, oltre a portare nuova energia al monastero, ci radicano nella plurisecolare tradizione monastica che un tempo contribuì a cristianizzare l’Europa. Che si tratti di compiere una “missione occasionale” all’estero, di offrire una conferenza spirituale ai fedeli locali o di insegnare qualche ora nella piccola scuola parentale che i monaci aiutano a sostenere, la nostra vita è inevitabilmente intrecciata con il mondo esterno. Quando San Gregorio, nel VI secolo, inviò i monaci ad evangelizzare l’Inghilterra, li ammonì affinché offrissero vero cibo prima ancora che nutrimento spirituale. Quando sostenete i monaci materialmente, con le vostre donazioni ci aiutate a nutrire gli affamati non solo con il cibo, ma anche con la Verità.

SOTTO: Alcuni alunni della scuola parentale durante una lezione di canto.


Oggi riconoscere la presenza di Dio nel mondo può essere estremamente difficile. Anche se noi monaci viviamo un po’ appartati, affrontiamo molte delle vostre stesse battaglie. Speriamo che nel sapere di questi nostri sforzi voi possiate ricordarvi che non siete soli.

In Cristo,
Padre Abate