Luigi C.
163ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
I pellegrinaggi tradizionali, in continua crescita e moltiplicazione, costituiscono una formidabile risposta a Traditionis Custodes. Una risposta del popolo cristiano legato alla tradizione della Chiesa. Insomma, una risposta davvero sinodale.
Particolarmente emozionante è stato il pellegrinaggio Summorum Pontificum del 25, 26 e 27 ottobre a Roma con le sue tre cerimonie ormai consuete: i vespri pontificali al Pantheon, l'immensa processione per Roma conclusasi nella Basilica di San Pietro e la Messa di chiusura nella parrocchia della Trinità dei Pellegrini. I fedeli sono sempre più numerosi. Ci sono meno preti, è vero, il che è abbastanza comprensibile, perché la visibilità del corteo per le strade di Roma è totale. Infatti, un buon numero di sacerdoti si insinuano discretamente tra i fedeli in tonaca o addirittura in clergyman. Durante la messa della Trinità dei Pellegrini la folla era tale, con i pellegrini in piedi e seduti per terra, che molti non sono riusciti a entrare. I due presuli, Mons. Eleganti e il Cardinale Müller, ciascuno con il proprio stile, hanno animato con forza la preghiera dei fedeli durante questi tre giorni.
Sì, i pellegrinaggi tradizionali, nei quali sacerdoti e fedeli chiedono al cielo il trionfo della libertà per la liturgia tradizionale, riuniscono così ovunque un numero crescente di giovani della Chiesa.
Ho già accennato al pellegrinaggio di Notre Dame de Chrétienté, che inizia alla vigilia del lunedì di Pentecoste, e che da due anni non può più accogliere tutte le iscrizioni, perché le richieste superano le capacità organizzative. Da menzionare anche il pellegrinaggio della Fraternità San Pio X che, nello stesso tempo, percorre la strada da Chartres a Parigi.
E anche la prima edizione del pellegrinaggio provenzale di Nosto Fe, in programma il 5 e 6 ottobre, da Cotignac a Saint-Maximin, presieduto da Mons. Dominique Rey, tuttora vescovo titolare della diocesi di Fréjus-Toulon, con la basilica di Saint Maximin-la Sainte Baume stracolma.
E ancora il pellegrinaggio bretone, Feiz e Breizh, l'ultimo fine settimana di settembre, a Sainte Anne d'Auray, dove monsignor Castet, vescovo emerito di Luçon, ha celebrato una messa.
E poi il pellegrinaggio spagnolo di Nostra Signora della Cristianità alla basilica di Covadonga, nelle Asturie, a luglio, una basilica al cui interno Mons. Marco Agostini, cerimoniere pontificio, ha guidato il saluto del Santissimo Sacramento.
E il pellegrinaggio argentino che è arrivato il 13 ottobre al santuario di Nostra Signora di Luján, patrona di Argentina, Paraguay e Uruguay, dove i pellegrini hanno potuto incontrare Dom Louis-Marie de Geyer d'Orth, abate dell'abbazia di Sainte-Madeleine du Barroux.
Ma non bisogna dimenticare il pellegrinaggio belga, che esiste dal 1994 e si svolge lungo una sola giornata (quest'anno il 6 ottobre), con un percorso a piedi di 25 chilometri da Leffe (città della abbazia dei canonici premonstratensi, famosi per la loro birra!) al santuario di Notre-Dame de Foy, dove monsignor Jean-Pierre Delville, vescovo di Liegi, ha celebrato una messa pontificale. In occasione del suo 30° anniversario, questo pellegrinaggio ha avuto anche una grande partecipazione di famiglie e giovani.
Né va dimenticato il pellegrinaggio annuale di Cristo Re a Lourdes, della Fraternità San Pio X.
Si parla anche di un pellegrinaggio che presto inizierà il suo cammino lungo le strade della Guascogna. E altri ne verranno organizzati in Francia e nel mondo.
Cari amici sentinelle parigini, non siete soli! Le vostre ferventi preghiere, che hanno il merito di una perseveranza instancabile di settimana in settimana, davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, a Saint- Georges de La Villette, 114 ave. Simón Bolívar, mercoledì alle 17, davanti a Notre-Dame du Travail, 59 rue Vercingétorix, domenica alle 18,15, si vanno a unire a quelle dei pellegrini che assieme a voi chiedono che l'antica e sempre giovane liturgia romana viva e si diffonda.