Notiamo quale sia oramai il senso di cattolicità predicata dalle più alte sfere vaticane. Nel caso specifico S. Em il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino in occasione del Sinodo dei Giovani, invita tutti a pregare, come Gesù ci ha insegnato, nella propria lingua madre.
Piuttosto che una preghiera in latino, uguale per tutti, come si è fatto per millenni nel mondo cattolico, si preferisce una divisiva Babele?
Della serie : famolo strano.
RispondiEliminaOvvio! Meglio “pregare” in una lingua che nessuno capisce!
RispondiEliminaMa come si fa a pensare queste cose? Senza latino, Dio non ci ascolta?
Ma finalmente che possiamo avvicinarci a Dio come ad un amico nella nostra lingua, che lui le capisce tutte.
Comunque, fact check: per “millenni” NON si è pregato tutti in latino! Ci sono miliardi di persone cattoliche che, lungo i secoli, hanno vissuto, pregato e sono morti senza nemmeno sapere una parola di latino.
Basta con queste mistificazioni del solito Natalino, che non si è ancora capito di che religione è.
Io solitamente do sempre torto a Natalino e ai suoi colleghi di questo blog, ma stavolta è difficile dire che non abbiano ragione: che in una messa i partecipanti dicano il Pater ad alta voce ognuno nella sua lingua è una stupidaggine assoluta, non prevista da nessuna norma liturgica. Se la messa è in italiano, lo si dice in italiano (se non si vuole dirlo in latino), eventualmente il celebrante può invitare chi non sa la lingua a recitarlo col pensiero. Il problema di celebrazioni cui assistono fedeli di lingue diverse è però reale, tanto che in Vaticano, a Lourdes e posti simili l'ordinario della messa in latino. Le principali preghiere della messa in latino (Kyrie gloria sanctus pater agnus dei) dovrebbero essere nel bagaglio culturale di qualunque cattolico.
EliminaQuindi che ti cambia se la messa rimane in latino?
EliminaQui non si sta affermando il fatto che pregare bella propria lingua non vada bene, piuttosto il fatto che, nell’atto liturgico della Santa Messa, che ognuno preghi nella propria lingua crea, non solo confusione, ma anche divisione, in quanto non si manifesta più l’unità della preghiera corale, comune. Riguardo al fatto che si preghi in una lingua che nessuno conosce: un’intera messa celebrata in tedesco o francese, per un portoghese che cos’è ? Il Latino era chiaramente un modo per indicare piuttosto che dividere. Non credo tuttavia si sia cercato di fare un’apologia del Latino quanto piuttosto l’’insensatezza di pregare in questo modo confusionario e divisivo.
EliminaMa cosa stai dicendo? La Messa è stata in latino per centinaia di anni. Perfino i missionari la celebravano in latino. Il catechismo (che oggi è praticamente sparito, almeno quello sano) in lingua locale, ma la Messa e le preghiere in latino. Hai poi la concezione di cosa vuol dire: "lingua sacra" e la sua importanza?
EliminaChi ha scritto l'articolo (Natalino) si riferisce al fatto che sul Messale è prevista la possibilità di recitare in italiano o in latino (cantato: v. foto su: https://www.diocesicuneofossano.it/le-novita-del-nuovo-messale/) e non "ognuno nella sua lingua".
Elimina5:46, cercare di capire il senso degli interventi, grazie.
EliminaPS: il cristianesimo non ha nessuna "lingua sacra".
Come dice il S. Padre Francesco, chi è lei per giudicare e dare la patente di cattolico a Natalino. Conosce la sua coscienza forse? E cosa ha detto di sbagliato, a valle di una patente infrazione liturgica e una stupidaggine bella e buona?
EliminaPS. Tutte le religioni, compresa la cattolica (eccetto dopo il 1970) hanno lingue liturgiche\sacre
EliminaE, secondo lei, quale sarebbe la “lingua sacra” del cattolicesimo? Ci educhi.
EliminaIl cristianesimo, non ha - tecnicamente - lingue "sacre" (come l'islam), ha lingue liturgiche, diverse sempre dalla lingua parlata. Nel caso del cattolicesimo occidentale, il greco e il latino nei primi 2\3 secoli e poi solo il latino ecclesiastico. Gli altri riti cattolici hanno il paleoslavo, l'assiro antico, l'armeno antico, etc.
EliminaÈ sempre stato costume, nelle S. Messe celebrate durante convegni internazionali, utilizzare il latino per alcune parti (Kirye, Gloria, Credo, Sanctus, Pater e Agnus Dei) per ovviare la diversità di lingue. Questa è la saggezza della Chiesa che è Madre e Maestra. Così fece il mio Vescovo con i pellegrini che ospitammo in Diocesi per il Giubileo del nuovo millennio.
RispondiEliminaQuante volte mi sono trovata a seguire la Messa in un Paese di cui non conoscevo la lingua? Ed ho rimpianto il latino? Ma tant'è, non si vuole capire.
RispondiEliminaQuesta non è una novità. Per decenni, nei santuari internazionali come Lourdes, nelle messe internazionali non è stato utilizzato il latino, ma piuttosto diverse lingue vernacolari.
RispondiEliminaD'altronde tutta la Messa nel video è stata celebrata in italiano e non in latino, ma si sottolinea solo che il Padre Nostro è stato pregato in spagnolo (la lingua più parlata dai cattolici nel mondo). Avrebbero detto la stessa cosa se il Padre Nostro fosse stato pregato anche in italiano?
RispondiEliminaFernandez ,un nome una garanzia.Ognuno preghi nella propria lingua dice il Rettor Maggiore in modo che ci sia confusione e nessuno capisca quello che sta dicendo l'altro....
RispondiEliminaMa il Padre Nostro deve essere capito da Dio? O da quello che mi sta accanto?
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