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mercoledì 17 luglio 2024

Verástegui: “La Santa Sede scomunichi padre James Martin”

Parliamo del "pupillo" di Francesco.
E intanto, dice Verástegui, il Vaticano vieta le Messe Tradizionali.
Luigi C.


“FUORI DALLA CHIESA IL GESUITA JAMES MARTIN”

Attraverso un post su X (l’ex Twitter), il noto regista e produttore cinematrografico (suo “Sound of Freedom“) messicano José Eduardo Verástegui Córdoba, ha chiesto la scomunica della Santa Sede per il gesuita statunitense James Martin, noto per il suo appoggio ad ogni causa LGBT in opposizione al magistero bimillenario della Chiesa Cattolica.
Queste le parole del regista:

È questo promotore dell’ideologia gender e della pedofilia che deve essere scomunicato. Per questo e per molti altri motivi gli omosessuali non dovrebbero essere ammessi nei seminari cattolici. Bisogna fermarlo. Cattolici, dobbiamo agire immediatamente. La “mafia dell’alfabeto” si è già infiltrata nella Chiesa e l’ha fatta rapire. La buona notizia è che ci sono sacerdoti molto preparati e disposti a lottare per l’amore di Dio e del prossimo, e noi laici non resteremo con le braccia incrociate. Perché insieme siamo più forti e, con l’aiuto di Dio, lotteremo per la nostra Chiesa cattolica. Via gli eretici della Chiesa. Via i pedofili dalla Chiesa. Fuori i corrotti della Chiesa.
Mentre viene proibita la celebrazione della Santa Messa tradizionale, per esempio nella cattedrale di Melbourne in Australia o a Quimper in Francia, e si applica la frusta per sedare le voci dissenzienti in ambito tradizionalista, Martin gode della totale impunità nel proclamare l’eresia e confondere le anime, con azioni e parole contrari alla fede cattolica, senza che nessuno lo fermi.

Recentemente James Martin ha partecipato alla conferenza “Imago Dei. Embracing the Dignity of LGBTQ+ Persons” (Immagine di Dio. Abbracciando la dignità delle persone LGBTQ+), che si è svolta dal 27 al 30 giugno 2024 al Bergamo Center for Lifelong Learning, a Mount St. John vicino a Dayton in Ohio, “un’assemblea marista celebrando il ministero LGBTQ+”. Dalla foto che lo ritrae mentre tiene il suo discorso, che lo stesso Martin ha condiviso su X, si può notare come l’ambone sia adornato con l’immagine blasfema di Maria santissima posta davanti alla bandiera LGTBQIA+, che indossa un burqa in stile musulmano e una kefiah palestinese, mentre si aggrappa ad una bandiera transgender.