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venerdì 26 luglio 2024

Se si crede bene, si prega bene e se si prega bene, si crede bene

Parole utili per la nostra vita spirituale.
Luigi C.

Cammino dei Tre Sentieri,  30 MAGGIO 2024

da C’è troppo silenzio. La Messa Tridentina spiegata ai miei studenti, di Corrado Gnerre

C’è un rapporto tra la preghiera e il nostro credere e, viceversa, tra il nostro credere e la preghiera? E inoltre: che rapporto c’è tra la preghiera per eccellenza, la Messa, e il vivere in un determinato modo la propria fede?
Per rispondere a questi interrogativi bisogna dire qualcosa in merito al rapporto tra lex orandi (regola della preghiera) e lex credendi (regola del credere). Diciamo subito che nel Cattolicesimo c’è un rapporto strettissimo tra Credo e Preghiera, ma anche tra Preghiera e Credo.

Insomma, se si prega bene, si crede bene. Se si crede bene, si prega bene.

Tra Credo e Preghiera

La successione tra Credo e Preghiera è una successione logica. Infatti, c’è un legame propedeutico tra conoscenza e amore. Non si può amare ciò che non si conosce. Bisogna prima conoscere e poi si può amare.

Indubbiamente la conoscenza da sola non basta, ma è altrettanto indubbiamente necessaria, pena la riduzione della fede a fatto puramente intimistico ed emozionale. Cosa che accade molto spesso oggi, dove c’è una deriva sentimentalista della fede. Tutto viene ridotto ad “esperienza”, senza sapere che è sempre la verità a garantire la correttezza di un esperienza, non il contrario: l’esperienza a garantire la verità.

Succede che molti non sanno perché sono cristiani e si limitano a dire: sono cristiano perché sono felice di esserlo. Ma anche il musulmano potrebbe dire la stessa cosa: sono musulmano perché sono felice di esserlo. E come risolviamo il problema? Felicità per felicità chi ha ragione? Ecco dunque che è importante la Verità che giudica e deve giudicare tutto.

Tra Preghiera e Credo

Ma non c’è solo la successione logica Credo-Preghiera, vi è anche quella ontologica Preghiera-Credo.

Infatti, c’è un primato ontologico, nella sostanza, cioè nel valore, dell’amore sulla conoscenza. D’altronde Gesù dice nel Vangelo che noi saremo giudicati sull’amore.

Il demonio conosce benissimo la teologia, ma non si è salvato. La conosce molto meglio di tanti qui sono su questa terra, ma a nulla gli è valso, anzi… non gli è valso nulla proprio perché non ha amato.

L’amore è la conformazione alla volontà di Dio. Nel Pater non diciamo sia pensato il tuo pensiero, ma sia fatta la tua volontà.

Solo nel Cristianesimo

Questo rapporto Credo-Preghiera e Preghiera-Credo è presente solo nel Cristianesimo. In un certo qual modo possiamo dire che costituisce una peculiarità cristiana. E ciò per due motivi.

Prima di tutto perché solo il Cristianesimo ha un Dio che è Verità e Amore, cioè un Dio che è Padre.

Secondo, perché solo il Cristianesimo si basa sul concetto di “vita interiore”. In merito a questo ci sarebbe tanto da dire; cosa che non possiamo fare in questa circostanza e che ci farebbe uscire dall’argomento trattato. Ci basti solo dire che il Cristianesimo è fondamentale la Teologia della Grazia. Senza la Grazia, nessun atto è meritevole della vita eterna, come ben afferma l’immagine giovannea della vite e dei tralci. Possiamo fare anche le cose più grandi, ma senza la Grazia a nulla ci varranno: “Io sono la vite e voi i tralci, se i tralci non sono innestati nella vite, si seccano e devono essere buttati nel fuoco.” (Giovanni 15). In queste parole non compare la parola “linfa”, ma è proprio essa ad essere la protagonista. E’ la linfa ciò che i tralci attingono dalla vite per portare frutto, altrimenti si seccano e servono solo per alimentare il fuoco.

2 commenti:

  1. Sublime lettera di sua Eminenza Mons. Viganò al Cardinal (sic!) Matteo Zuppi, pubblicata oggi da La Verità. Da leggere tutta d'un fiato. Una lezione di stile, morale, fede.

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  2. E' inutile commentare, se i commenti vengono pubblicati mediamente dopo qualche giorno....

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