Cestiniamo la traduzione del 2008 e torniamo alle traduzioni precedenti!.
Luigi C.
22-6-24, Investigatore Biblico
Questo estratto dimostra quanto la traduzione del 2008 sia arbitraria e tendenziosa in quanto al cambiamento.
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Il caso di oggi, poi, coinvolge un versetto, direi, ‘iconico’ nel frasario cattolico.
Ecco, i neotraduttori sono riusciti a modificare anche questo.
Un po’ come se il proverbio ‘la calma è la virtù dei forti’ venisse modificato in ‘la serenità è la base dei coraggiosi’.
Ma, andiamo al sodo e leggiamo il versetto nelle diverse versioni.
CEI 74: “…e le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16,18)
Martini: “e le porte dell’inferno non avran forza contro di lei” (Mt 16,18)
Ricciotti: “e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18)
CEI 2008: “e le potenze degli inferi non prevarranno..” (Mt 16,18)
Rimaniamo sul lato linguistico:
Il termine in greco è “PULAI”, da “PULE” che significa “porta”, “entrata”.
Il dizionario di greco biblico del Buzzetti indica il termine anche con “potenza”, ma solo come significato figurativo, in riferimento a Mt 16,18. Sottolineo: significato figurativo.
Come sempre Cei 2008 pare debba modificare tanto per farlo.
Voglio citare un parallelismo utile, giusto per non scadere in opinionismi personali.
Apocalisse 3,7 dice:
“Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude, nessuno apre”
La chiave che viene citata in Apocalisse non è la chiave di San Pietro.
Infatti, indica la “chiave delle chiavi”, quella che ha in possesso Dio e con la quale chiude in eterno le porte dell’inferno.
Per questo la traduzione corretta è: “le porte degli inferi non prevarranno”.
Si indicano le porte che sono state chiuse per sempre da Gesù.
E allora, perché i traduttori della versione 2008 decidono di tradurre con ‘potenze’, dopo che per secoli la traduzione è stata sempre ‘le porte‘?
La risposta è semplice: sono presuntuosi, non sopportano la tradizione e sono convinti che la via migliore sia cambiare i significati a tutti i costi, e di conseguenza la mentalità cristiana.
Quando si dice che ‘il diavolo sta nei dettagli’, penso si adatti perfettamente all’analisi della traduzione biblica del 2008.
Per secoli si è tradotto in un modo – e il caso in esame, per di più, riguarda una frase del Vangelo diventata iconica, così come sempre è stata espressa: con l’espressione ‘le porte’.
Al contrario, la nuova traduzione sceglie un termine diverso, solo per discostarsi dalla tradizione, e, a mio parere, per partito preso.
Il che mi porta, dopo 194 indizi nel mio blog (non sono pochi), a prendere consapevolezza di quanto segue: cestiniamo la traduzione 2008 e riprendiamo in mano le traduzioni precedenti!!!
Investigatore Biblico