Riprendendo il tema degli ultmi nostri post della rubrica sulla Messa Tradizionale nell'arte (la processione del Corpus Domini, qui, qui e qui) proponiamo un brano di R. H. Benson, Il dominatore del mondo (Il romanzo è edito – col titolo Il padrone del mondo – da Jaca Book) in cui sono riportati squarci di due inni eucaristici molto diffusi prima della riforma liturgica:
- il primo, “O Salutaris Hostia” (che si cantava in apertura del rito della Benedizione Eucaristica, ed era, in reatà tratto dalle due ultime strofe dell’inno oggi sconosciuti ai più “Verbum supernum prodiens”, attribuito a San Tommaso d’Aquino. La versione integrale dell’inno si cantava, fra l’altro, durante l’ufficio del Corpus Domini (ad Laudes). Ma nel mio ricordo personale di chierichetto precoce le due strofette avevano ormai assunto vita propria, e tutti alfabeti e analfabeti le cantavamo scivolando ignari e felici nel misterioso gioco di parole hostia-ostium-hostilia)
- il secondo inno, celebre anche ai nostri giorni: “Pange lingua” (inno attribuito a San Tommaso; anche in questo caso le due ultime strofe, con incipit “Tantum ergo”, erano notissime per il loro uso universale a conclusione della Benedizione Eucaristica. L’inno veniva peraltro integralmente eseguito in molte occasioni per esempio, nei primi e secondi vespri del Corpus Domini, ma anche nella liturgia del Giovedì Santo).
Il lettore incuriosito potrà trovare qui i brani del romanzo e i testi dei due inni dedicati al Santissimo Sacramento dell'Eucarestia.
Roberto
Mi avete fatto venire voglia di leggerlo, ma poi ho visto che è un libro consigliato da Papa Francesco e mi è passata la voglia.
RispondiEliminaVoi ne consigliate la lettura?
Ah, non sapevo. Io non volevo leggerlo perché so che è molto in voga tra i tridentini modaioli, ma se lo consiglia Papa Francesco, sarà proprio meglio leggerlo.
EliminaAssolutamente sì. Io l ho.letto più volte. Splendido
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