Luigi C.
144ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
Tutti parlano di questa voce diffusa dal sito americano Rorate Cæli, secondo cui il Dicastero per il Culto Divino starebbe sul punto di promulgare il 16 luglio un nuovo documento che vieterebbe definitivamente la messa tradizionale (la “soluzione finale”, secondo i termini americani). sito: RORATE CÆLI: URGENT - URGENT - Growing Rumors of a “Final Solution” for the Traditional Latin Mass - TLM (rorate-caeli.blogspot.com). Se l'informazione è vera, all'alto livello del Dicastero del Culto Divino e della Segreteria di Stato il segreto si sta mantenendo al massimo, perché a un livello inferiore non è trapelato alcunché. Ma tutti concordano che, vista la rabbia dei bergogliani contro la liturgia tradizionale, questa è di per sé una possibilità reale. Vi rimando alla Lettera di Paix Liturgique che affronta questo tema in relazione con il Cardinale Parolin, Segretario di Stato e il Nunzio in Francia: Paix Liturgique France.
Se un simile documento venisse pubblicato, spetterebbe poi ai nostri vescovi applicarlo, il che non sarà cosa facile. L’idea di fondo di Traditionis Custodes è quella di sradicare la liturgia tradizionale delle parrocchie e delle diocesi, possibilmente tollerandola ai margini (comunità ex-Ecclesia Dei che celebrano nelle proprie case e ovviamente FSSPX). Immaginate, cari amici parigini, che le messe di Saint-Roch, Saint-Eugène-Sainte-Cécile, Sainte-Odile, Sainte-Jeanne-de-Chantal e ND du Lys venivano eliminate tutte quante di una volta o gradualmente...
Sarebbe infatti una misura pastorale molto sciocca. Tuttavia, è di buona gestione identificare, come facciamo nelle aziende, i diversi possibili scenari di crisi (divieti parziali, totali, progressivi, diversi atteggiamenti e reazioni da parte dei sacerdoti diocesani, delle comunità, ecc.), per poi poter pianificare delle risposte adeguate alla gestione della crisi . È sempre consigliabile anticipare ed essere preparato. Quimper ne è la prova, dove adesso che la crisi è scoppiata, non esiste nemmeno una cappella di emergenza per le messe, catechismi, ecc.
In questo caso, se i vescovi fossero spinti dallo zelante nunzio Migliore ad attuare una politica romana di radicale restrizione, l'organizzazione della resistenza sarebbe relativamente semplice. Parlando soltanto di Parigi, e presupponendo che il nostro arcivescovo si attenga a obbedire al rafforzamento del malthusianesimo romano, le chiese della FSSPX avranno tutta la loro utilità, il Centro Saint-Paul dovrà funzionare a pieno, si potranno organizzare anche altri luoghi indipendenti, e infatti si possono rivelare utili le lezioni della crisi Covid, che ha visto moltiplicarsi le messe ai quattro angoli della capitale.
Naturalmente le autorità ecclesiastiche dovranno anche aspettarsi frequenti e noiose manifestazioni nelle varie chiese, oltre alle messe sui sagrati o comunque davanti alle chiese, o addirittura...
Insomma, dobbiamo essere vigili, in ogni senso della parola. Per ora, saremo vigili pacificamente pregando il rosario, davanti agli uffici dell'arcivescovado, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dalle 13 alle 13,30, dal lunedì al venerdì, a Saint-Georges de La Villette , mercoledì alle 17, davanti a Notre-Dame du Travail, domenica alle 18, in concomitanza con il rosario dei fedeli di Quimper, martedì pomeriggio davanti al vescovado. Per adesso…