Ricordiamolo dalle parti di S. Marta.
Luigi C.
TFP, di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Può darsi che ci sia tra voi, fratelli miei, qualcuno che si trova con l’anima gravata di peccati e che — lungi dal pensare di liberarsene mediante la confessione e la penitenza — non cessa di commettere nuovi peccati, caricandosi ancora di più... Questi certamente abusa della misericordia divina. A quale scopo dunque il nostro buon Dio permette che questo peccatore viva, se non perché possa convertirsi e, di conseguenza, sfuggire alla sventura di perdere la sua anima?
Egli merita i severi rimproveri che l’Apostolo rivolse al popolo ebraico impenitente: “O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio” (Rm 2, 4-5).
Voglio tenervi lontani, fratelli miei, da questo disastroso abuso, e preservarvi dalla sventura di cadere nella morte eterna nell’inferno. A questo proposito, attiro la vostra attenzione sulla seguente verità: quando un’anima abusa della misericordia divina, la misericordia divina è molto vicina ad abbandonarla. (...)
Sant’Agostino osserva che, per ingannare gli uomini, il diavolo si serve a volte della disperazione, a volte della fiducia. Dopo il peccato, il diavolo ci mostra la severità della giustizia di Dio tanto da farci diffidare della sua misericordia. Ma prima del peccato, il diavolo mette davanti ai nostri occhi la grande misericordia di Dio, affinché il timore della punizione dovuta al peccato non ci impedisca di soddisfare le nostre passioni. (...)
Questa misericordia su cui conti per poter peccare, dimmi, chi te l’ha promessa? Non Dio, certamente, ma il diavolo, deciso a perderti. Fate attenzione, dice san Giovanni Crisostomo, ad ascoltare questo mostro infernale che vi promette la misericordia celeste. (...)
“Dio è pieno di misericordia, peccherò e poi mi confesserò”. Ecco l’illusione, o meglio, la trappola che usa il demonio per trascinare tante anime all’inferno! (...)
Nostro Signore, apparendo un giorno a santa Brigida, si lamentò: “Io sono giusto e misericordioso, ma i peccatori non vogliono vedere altro che la mia misericordia!”. Non dubitiamo, dice san Basilio, che Dio è misericordioso, ma sappiamo che è anche giusto, e stiamo molto attenti a non considerare Dio solo a metà. Poiché Dio è giusto, è impossibile che l’ingrato sfugga al castigo. Compassione! Compassione! Sì, ma per chi teme Dio, e non per chi abusa della pazienza divina!
(Sermons de S. Alphonse de Liguori, Analyses, commentaires, exposé du système de sa prédication, par le R.P. Basile Braeckman, de la Congrégation du T. S. Rédempteur, Tome Second. Jules de Meester-Imprimeur-Éditeur, Roulers, pp. 55-60.)
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