Sant'Ivo alla Sapienza: una chiesa non più adatta alla preghiera

foto "arte svelata"

Pubblichiamo questa lettera firmata, giunta alla nostra mail. 

Una nostra lettrice, che ringraziamo, ci raccona la sua brutta esperienza (spirituale) avuta nella celeberrima chiesa di S. Ivo alla Sapienza (di cui, chi ha mai girato per Roma nei pressi del Senato, avrà senz'altro visto la caratteristica lucernaia "tortile"). 

La lettrice è rimasta tristemente colpita dall'assenza di attenzione alla ricerca del raccoglimento e alla superficialità con cui sono trattati i fedeli. 
I lettori critici diranno "ma la Messa opera a prescindere dalla cattiva illuminazione". Certo, ma anche la luce aiuta la trascendenza e la spiritualità (e lo sapevano bene i vescovi e i monaci medioevali che hanno commissionato le bellissime vetrate e i rosoni nelle chiese gotiche di mezz'Europa). 
Facciamo nostro il grido di dolore della nostra lettrice e ci auspichiamo che le nuove leve, tra il clero, migliorino la "gestione" spirituale delle chiese, che, se si continua così, sembrano destinate ad essere sempre più vuote, sempre più chiuse e sempre più inutili. 

 Roberto

       Gentili Signori,

                              da molto tempo desideravamo poter visitare la Chiesa di Sant'Ivo i n Roma, che il più delle volte è chiusa.

    La domenica di Pasqua finalmente ci siamo riuscite, ma purtroppo siamo rimaste

profondamente turbate e indignate  dalla presenza di numerosi grandi neon a luce bianca collocati in vari punti della chiesa. 

   La bruttezza di questa illuminazione  risultava  particolarmente non consona durante la messa e di certo non favoriva il raccoglimento.

  Com'è possibile che non vi sia nessuna critica o reazione  a questa mancanza di armonia in una chiesa così significativa?

  Come è stato autorevolmente detto, " La bellezza salverà il mondo". Ciò vale a maggior ragione in una dimensione sacra.

 Cordiali saluti

 S.C.