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sabato 13 aprile 2024

“Plaudentibus Episcopis”, dagli atti di papa Fedele II #7 - Riforma della Congregazione per la difesa e la promozione della Fede

Cari lettori, 
continua il rinvenimento di alcuni documenti del... futuro: gli atti di Fedele II, successore di Fedele I che ha retto per breve tempo il Pontificato, dopo Francesco.
Apprendiamo da questa lettera ad personam, la riforma della Congregazione per la Fede improntata al carisma di due grandissimi Prefetti (i cardinali Ottaviani e di Ratzinger) al fine di tutelare la dottrina e i fedeli che negli ultimi anni sono stati percorsi da errori dottrinali propinati anche da vescovi e papi.
Qui l’introduzione e gli altri Atti.
Roberto



Ex Actis P.P. Fidelis II

Litterae ad Dominum
Modestum Eminentissimum Cardinalem S.R.E. Aleteio


Venerabilis Frater,

Plaudentibus Episcopis universis, Nobis maximo est gaudio Eminentiae Tuae significare Nos Tibi, qua es doctrina et pietate, statuisse munus concredere gravissimum Praefecti illius Congragatiomis ad Sacram Fidem tuendam et colendam quod recentius instauravimus.
 Qua causa constituerimus tantum inire consilium minime decet Te ignorare. Plures enim opiniones eaeque perniciosae, cum in Ecclesiam paulatim irrepsissent quas dein palam professi sunt tum viri qui theologi dicebantur tum etiam Pontifices, corrumperunt immaculatam Christifidelium innocentium fidem. Ad quos tuendos, remotis scandalis radicitus removendis, Te, qui praestantissimus haberis propter virtutes modestiae et pudicitiae in sermonibus et libris proferendis necnon propter sanam doctrinam quam didicisti a magistris probatissimis, Sancto Officio praeposuimus. 
Nec timeas gravitatem ministerii: serenum animum intende serenus ad Decessores tuos nobilissimos inter quos memoraverimus Alfredum Ottaviani et potissimum Ioseph Ratzinger.       Pro te intercedat Sanctus Ioannes Henricus Newman qui clare et perlucide docet leges quibus altius intelligatur fidei depositum ut nequaquam immutetur quod verum idem ac heri hodie semper. 

Tibi impertimus benedictionem Apostolicam.

Fidelis PP II

***

Dagli Atti di Fedele II, Padre dei Padri
Lettera al Signor Modesto Aleteio, Eminentissimo Cardinale S.R.E.

Venerando Fratello,

con la festosa approvazione dell’Episcopato mondiale, abbiamo la gioia di comunicare a Vostra Eminenza, a motivo della Vostra scienza e della Vostra religiosa pietà, che abbiamo deciso di affidarVi l’importantissimo compito di Prefetto della Congregazione per la difesa e la promozione della Fede che recentemente è stato oggetto della Nostra riforma.
 È bene che Vostra Eminenza sia consapevole delle ragioni della Nostra decisione così importante. Molte opinioni assai dannose, dopo essersi furtivamente introdotte all’interno della Chiesa un po’ alla volta, opinioni che cosiddetti teologi e persino Vescovi nel loro ruolo di Pontefici hanno successivamente apertamente dichiarato, hanno corrotto dal profondo la fede immacolata dei fedeli nella loro innocenza. Per la loro protezione, scardinati quegli scandali che devono essere del tutto eliminati, abbiamo posto a capo di questo santo ufficio Lei, che gode di grandissima stima per le Sue virtù di equilibrio morale e di pudore nella presentazione di conferenze e scritti e in considerazione della purezza della teologia che Lei ha appreso alla scuola di grandi maestri. 
Non abbia timore Vostra Eminenza della responsabilità del ministero affidatoLe: volga il pensiero rasserenato con tranquillità ai Suoi predecessori di grandissima statura tra i quali vorremmo ricordare Alfredo Ottaviani e soprattutto Ioseph Ratzinger. Interceda per Lei San John Henry Newman che con grande precisione ci lascia questo insegnamento: quali siano le leggi dello sviluppo dogmatico del depositum fidei in modo che mai venga a mutarsi la verità identicà nel passato, nel presente e per sempre. 
Impartiamo su V.E. la benedizione degli Apostoli.

Fedele II, Papa

1 commento:

  1. Ottaviani non fu affatto un genio. Bloccò e impedì le cause di beatificazione di mistiche (o le fece condannare, vedi Maria Valtorta) che a lui non garbavano perché, si sa, tutta roba immaginaria. Il razionalismo alla fine non gli è servito e non è servito alla Chiesa.

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La Redazione