Chiesa madre del Santissimo Salvatore dell'arch. Gabriella Giuntoli e dell'arch. Antonella D'Orso (anno 2011).
Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche della Diocesi di Mazara del Vallo (4.500.000 euro), ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?
Lorenzo
Descrizione del progetto: La Chiesa Matrice che sorge al centro del paese, vicino al Castello e rivolta verso la piazza dove si trova il palazzo comunale, è stata edificata di recente, tra non poche polemiche, dopo l’abbattimento del vecchio edificio risalente alla metà del secolo scorso che presentava gravi problemi di stabilità. La nuova struttura ha una volumetria forte, il progetto è ricco di suggestioni che coniugano la simbologia cristiana con gli elementi architettonici tipici di Pantelleria. L’aula, sovrastata dalla cupola centrale, è avvolta da una quinta muraria, nella quale si aprono tre ingressi: lato mare, Corso Vittorio Emanuele e Via Mazzini. L’architettura della nuova chiesa è caratterizzata dalla linearità delle forme, offerte dalle superficie in cemento a faccia a vista colorato, e tende a suscitare suggestioni luminose, a partire dalla foratura della quinta muraria dalla vetrata che guarda sul mare. La volontà progettuale di unire la religiosità cristiana con le forme e gli elementi della tradizione pantesca si manifesta anche all’interno dell’edificio, con la presenza di un ulivo, segno non solo di pace, ma anche dell’albero della vita di un giardino che richiama l’Eden, simbolo d’accoglienza dell’alleanza con Dio da parte dell’uomo.
I bronzi di Lamagna o scultore Ernesto Lamagna (Napoli, 1945) secondo Claudio Strinati “rammenta l’impetuosità di certi artisti barocchi sottili e tormentati”.
Nel 2011 a Pantelleria ha realizzato gli arredi sacri della nuova Chiesa Madre, dedicata al SS. Salvatore: la porta principale in acciaio e bronzo, l’ambone e il battistero ad immersione.
Descrizione tratta dalla pagina chiesapantelleria.it.
Fotografie degli esterni:
Fotografie degli interni:
Sembra più una moschea.
RispondiEliminaBrutta ma onesta. Qui l'architetto non aveva alcun intento artistico e si vede. Probabilmente avevano cemento da smaltire in impresa e hanno trovato quelli cogli sghei che lo comprassero.
RispondiEliminaMa è bellissima! Anche molto tradizionale nelle linee.
RispondiEliminaOrmai vi basate unicamente sulla data di costruzione. Questa chiesa non ha niente che non va.
Solito troll che commenta con frasi frequenti con il solo scopo di disturbare.
Elimina"Tradizionale nelle linee "?? Ma se è tutto un cubo!
EliminaCi sono stato, l'esterno non convince nella quasi brutale nudità delle pareti lisce. L'interno è decisamente più riuscito e le sculture che la decorano sono pregevoli. Specie il gruppo del Battesimo
RispondiEliminaAh, ma è una chiesa cattolica?!
RispondiEliminaSenza inginocchiatoi
RispondiEliminaCi sono più inginocchiatoi che alla chiesa di S. Nicolas du Chardonnet a Parigi.
EliminaGli inginocchiatoi ai banchi ci sono, si vedono nella foto.
EliminaUn giorno mi trovai nella chiesa lefebvriana di Napoli. Non solo non c’erano gli inginocchiatoi, ma non c’erano neppure le panche, eppure, invece di seguire la “messa” in piedi, ottimizzando pure lo spazio, i fedeli hanno passato tutto il tempo ad aprire e chiudere sedie da giardino pieghevoli. Per poi inginocchiarsi, tra stridii e cadute, per terra.
EliminaLe foto di questa chiesa (forse scattate poco dopo l’apertura e con un arredamento può darsi provvisorio) rivelano un ambiente comunque più ordinato.
Proprio uno spettacolo.Mi piace in particolare quel tronco sbilenco che ,secondo l'artista ,dovrebbe rappresentare l'albero della vita ....
RispondiEliminaChe orrore!!! Hanno voluto stranamente ricreare un pulpito ma si sono guardati bene dal prevedere gli inginocchiatoi.
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