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venerdì 26 aprile 2024

Alcuni utili consigli di sant’Alfonso de' Liguori per amare il prossimo

Poche e precise parole del grande santo e teologo morale.
Luigi C.


da “Regolamento di vita” di sant’Alfonso Maria de’ Liguori:

Chi ama Dio, ama anche il prossimo, e chi non ama il prossimo, neppure ama Dio (1 Giovanni 4,21). Bisogna che amiamo il prossimo internamente ed esternamente.
Quanto dobbiamo amarlo? Dobbiamo amare Dio sopra ogni cosa, e più di noi stessi, e il prossimo come noi stessi. Sicché come desideriamo il nostro bene, e ce ne compiacciamo quando lo abbiamo, e nello stesso tempo ci doliamo del male, così bisogna che desideriamo il bene del prossimo, e ce ne compiacciamo quando l’ottiene, e ugualmente ci doliamo del suo male. Pertanto non dobbiamo giudicare, o sospettare male del prossimo senza certo fondamento. In ciò consiste la carità interna.

La carità esterna consiste invece nelle parole, e nelle opere verso il prossimo. Primo: dobbiamo astenerci da qualsiasi mormorazione. Il mormoratore è odiato da Dio e dagli uomini; invece è amato da Dio e dagli uomini chi dice il bene di tutti e, quando non può scusare il difetto, scusa almeno l’intenzione. Secondo: guardiamoci dal riferire ad uno il male che un altro avesse detto di lui; poiché da questo alle volte nascono lunghe inimicizie e vendette. Terzo: guardiamoci dal pungere il prossimo con qualche parole che dispiaccia, anche se fosse una burla. Quarto: fuggiamo i contrasti (…). Si eviti anche di essere spiriti di contraddizione, cioè contraddire sempre e comunque. Piuttosto che ci si limiti a dire il proprio parere. Quinto: usiamo parole dolci con tutti, anche con gli inferiori; e quindi guardiamoci dalle ingiurie. E quando il prossimo è adirato e ci dice qualche ingiuria, rispondiamo con dolcezza: una risposta dolce spezza l’ira (Proverbi 15,1). (…) Inoltre quando il prossimo è adirato, evitiamo in quel tempo di correggerlo, ancorché la correzione fosse necessaria, perché allora le nostre parole non persuadono, né fanno profitto.