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venerdì 22 marzo 2024

L’abito non fa il monaco (ma anche sì)

Grazie al Maestro Aurelio Porfiri per questa riflessione sull'abito sacerdotale e religioso.
"Non capisco bene come, parlando di preti, che essi sarebbero sembrati più accettabili vestiti come noi laici quando una delle funzioni peculiari del prete è di essere di richiamo per una dimensione del tutto “altra”. Questo vestirsi in modo laico non aggiunge nulla al prete ma di certo gli toglie molto. Quindi, in questo senso, dobbiamo proprio dire che l’abito fa il monaco".
Luigi C.

13-3-24, Aurelio Porfiri, Traditio

La saggezza popolare può insegnarci molto.

Ci sono detti che veramente ci sono utili per comprendere alcune cose nella vita e quindi è bene considerare questo patrimonio che ci viene tramandato dai nostri avi. Però dobbiamo cercare di capire bene quello di cui stiamo parlando. Ad esempio prendiamo il detto celeberrimo “l’abito non fa il monaco”. C’è molta verità in questo ma bisogna anche intendersi su quello che si vuole dire.
Perché alcuni interpretano questo detto come se volesse dire che non è importante come uno si veste in certe professioni o certe occupazioni. Ma in realtà questo non è esattamente quello che il detto dice. Il detto dice giustamente che non è che tu ti vesti da prete e allora sei un prete. Questo è sacrosanto. Ma non significa che un prete non debba vestirsi da prete o un medico da medico e via dicendo.
Il pensatore cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, dice quanto segue: “Dio affida a talune persone la missione di essere simboli. Esse hanno un portamento, un modo d'essere che corrisponde a una certa grazia, accompagnato dalla capacità di esprimere sensibilmente questa grazia. Hanno un modo d'essere che rende particolarmente allettante le virtù legate alla grazia. Perciò sono chiamate non solo a praticarla in modo esimio, ma a simboleggiarla”. In tutto questo il vestire è cosa importante, è lo è tanto più quando esso connota una vocazione. Ovviamente i preti vengono alla mente, ma pensiamo anche ai medici: vi fareste operare da un gruppo di persone che si presenta in tuta da ginnastica? È ovvio che noi siamo essere simbolici e che i simboli, anche quelli visivo, rivestono una enorme importanza.

Mi sembra bella una frase di Henry David Thoreau: “Dico: guardatevi da tutte le imprese che richiedono abiti nuovi, invece che nuovi «indossatori». Se non c'è l'uomo nuovo, come si potranno fare abiti che gli si adattino? Se dovete intraprendere qualche cosa di nuovo, fatelo nei vostri abiti vecchi”. Non è tanto un problema di abiti vecchi, ma di abiti che rappresentano simboli che aiutano non solo chi li porta, ma anche chi li vede.

Non capisco bene come, parlando di preti, che essi sarebbero sembrati più accettabili vestiti come noi laici quando una delle funzioni peculiari del prete è di essere di richiamo per una dimensione del tutto “altra”. Questo vestirsi in modo laico non aggiunge nulla al prete ma di certo gli toglie molto. Quindi, in questo senso, dobbiamo proprio dire che l’abito fa il monaco.