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mercoledì 20 marzo 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 130ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

130ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Il malthusianesimo nei confronti della liturgia tradizionale è diventato una sorta di riflesso per le autorità ecclesiastiche parigine. Ma continuiamo a “vegliare” e a sorvegliare. E c’è un luogo sul quale vegliamo come falchi: Notre-Dame, che è diventata una cattedrale fuori le mura dopo il terribile incendio del 15 aprile 2019, e che tornerà ad essere una cattedrale in senso pieno l’8 dicembre. .
Di conseguenza, nell'aprile 2019, mons. Aupetit aveva deciso di ritirarsi a Saint-Germain l'Auxerrois: il suo clero, guidato da mons. Chauvet, ha dovuto trasferirsi lì, e lo stesso è accaduto per le cerimonie specifiche di Notre-Dame, e anche la messa arcivescovile della domenica pomeriggio, trasmessa da KTO. E di conseguenza, padre Annequin, parroco di Saint-Germain l’Auxerrois, è stato trasferito a un altro incarico all’inizio dell’estate. E… la messa tradizionale che si celebrava ogni domenica alle 9,45 è stata cancellata. L'annuncio è stato fatto ai parrocchiani in "stile Aupetit", vale a dire che un vicario generale ha preso il microfono all'inizio di una messa tradizionale e ha annunciato al pubblico sbalordito che la messa a cui avrebbero assistito sarebbe stata l'ultima, che la parrocchia nello stato attuale non ci sarebbe più, e non restava che andare alla messa celebrata a San Rocco. Punto.

Ora, Saint-Germain l'Auxerrois era stata la parrocchia di padre Gitton, un prete molto classico circondato da vicari non meno classici, che aveva reintrodotto la comunione sulla lingua e in ginocchio, e poi fu la parrocchia del sorprendente padre Schubert, che molto semplicemente vi ha ripristinato la messa tradizionale. Poi con padre Annequin, questa parrocchia era diventata un laboratorio e ancor più una vetrina di una parrocchia che ritrova vitalità e giovialità grazie al ritorno della liturgia tradizionale, rivitalizzando la visibilità locale della parrocchia e favorendo il ritorno alla pratica religiosa di molti residenti del quartiere. Saint Germain l’Auxerrois era diventata una parrocchia di “arricchimento reciproco”, la dimostrazione di una parrocchia unita in tutte le sue attività attorno al suo sacerdote (anche all’interno del Consiglio). Un'esperienza pastorale che in quell'istante è stata sommariamente dinamizzata davanti ai fedeli attoniti.

Avendo così sgombrato la strada, il capitolo della cattedrale di Notre-Dame vi si trasferì. L'interno della chiesa venne modificato. Inizia l'esodo dei parrocchiani da Saint Germain. È stato costruito un televisore per lo spettacolo arcivescovile domenicale di Mons. Aupetit. Le truppe di rinforzo arrivarono da Notre Dame. Gli inginocchiati semplicemente svanirono, e così anche il silenzio.

È vero, la messa tradizionale venne improvvisamente istituita a Saint-Roch, nello stesso decanato della Bourse-Le Louvre, e grazie al dinamismo eccezionale del nuovo sacerdote, l'abate Laurent, Saint-Roch divenne un altro tipo di vetrina: una parrocchia che attira giovani – perché, come ben sappiamo, a loro piace la liturgia tradizionale –, dove il numero dei battesimi degli adulti sta esplodendo, una parrocchia “trendy”, se volete, per un pubblico di fedeli prevalentemente giovani, dove il numero di praticanti “straordinari”, in certe festività, si avvicina al migliaio di persone. Saint-Roch è quindi una benedizione pastorale, come lo è stato Saint-Germain l’Auxerrois, anche se a modo suo. Non è ovvio?

Non per tutti, a quanto pare: sembra anzi che Saint-Roch oggi, come ieri Saint-Germain l’Auxerrois, ponga un problema alle autorità interessate all’ordine pastorale “ordinario”. Allora, cosa succederà adesso, un nuovo trapianto a Saint-Germain l’Auxerrois? o a Notre-Dame des Victoires? o altrove? Nella speranza che svasando, rinvasando e svasando di nuovo la pianta, alla fine essa finisca per morire, essendo qui la pianta la messa in latino nel centro di Parigi, dove sta svolgendo benissimo il suo ruolo.

In effetti, la buona soluzione oggi, come nel 2019, sarebbe quella che Paix Liturgique aveva proposto nella sua lettera 900, “Una proposta per lo sviluppo di Notre-Dame: riservare una cappella per il rito tradizionale”. Sarebbe infatti normale, in vista di una sana pastorale che mira al bene dei fedeli, che nella cattedrale di Parigi fosse dedicato un luogo alla liturgia tradizionale, sapendo che più di 5.000 persone, di tutte le convinzioni, vi assistono ogni Domenica. Perché, in ogni caso, la liturgia tradizionale non farà altro che crescere a Parigi, come ovunque. E poiché il capitolo della cattedrale lascerà Saint-Germain l'Auxerrois l'8 dicembre, sarebbe una buona occasione per ripristinare la messa tradizionale lì dove, in passato, ha portato ad una rivitalizzazione della parrocchia, pur mantenendola anche in Saint-Roch dove fiorisce magnificamente, e di dargli un posto a Notre-Dame, dove possa fungere da testimonianza.

Sono troppo ottimista? No, anzi, sono realista... come finirà per esserlo l'arcivescovo di Parigi.

Manteniamo dunque le nostre veglie recitando i nostri rosari davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 18. alle 13,30, a Saint-Georges de La Villette, il mercoledì alle 17, e davanti a Notre-Dame du Travail, la domenica alle 18.