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sabato 10 febbraio 2024

Lo sai che si può vivere non solo “con” Maria, ma anche “di” Maria?

De Maria numquam satis.
Luigi C.


Rubrica a cura di Corrado Gnerre

di padre Stefano Maria Miotto (da Il Settimanale di Padre Pio, anno 2022, n.7)

La vita del beato Ermanno Giuseppe, premostratense dell’abbazia di Steinfeld, presso Colonia, trascorse in una familiarità continua con la santissima Vergine che egli salutava con il nome di “Rosa”. La Madonna gli appariva, gli veniva in soccorso, conversava con lui. Una notte gli apparve nel coro della chiesa, gli si mostrò sopra un trono, incoronata, in una luce abbagliante, accompagnata da angeli, uno dei quali prese la destra del Beato e la congiunse a quella di Maria, facendogli contrarre con Lei uno sposalizio mistico. Da quel momento egli ebbe il nome di Giuseppe. Compose numerosi saluti a Maria, fra cui un grazioso poema in ottanta strofe. (…). Il beato Ermanno Giuseppe chiamava Maria con il dolce nome di Festa del mio cuore. Tra lui e Maria si instaurò una profonda comunione di vita. Il beato Ermanno si era donato incondizionatamente alla Madonna ed Ella custodiva l’anima beata di Ermanno come pupilla dei suoi occhi. (…). Di questa comunione di vita tra l’anima e Maria parlava anche san Giovanni di Eudes, con parole traboccanti di devozione. Leggendo una sua pagina possiamo farci una pallida idea di quanto sia insondabile l’amore dell’Immacolata nei confronti di coloro che a Lei si donano: (…) veglia su di essi, li conserva e protegge come la pupilla dei suoi occhi, li conduce per mano in tutte le loro vie, toglie gli ostacoli, provvede loro gli aiuti necessari, li porta tra le braccia nei passi pericolosi, infine li assiste maternamente nel passaggio di questa all’altra vita; li difende dagli assalti del demonio, riceve nelle sue mani la loro anima; li alberga nel suo Cuore; li porta con gioia nel suo Regno; li presenta con indicibile bontà al suo Figliolo benedetto. Tra l’anima e Maria avviene come una liquefazione d’amore, per cui l’anima diviene una cosa sola con la Vergine purissima. Questa condizione -osserva Michele di sant’Agostino- sembra essere il più alto grado di perfezione che l’anima possa raggiungere in questa vita mariana. Le anime giunte a tali vette sono favorite da una sorprendente familiarità con Maria, da una …filiale tenerezza, da affettuosi trasporti e da molti atti del più tenero amore verso Maria, la madre più amabile. Maria diviene la Festa del loro cuore, per loro -continua il medesimo autore- vivere è Maria.