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domenica 11 febbraio 2024

Così le reazioni a “Fiducia supplicans” hanno messo in evidenza le differenze nella Chiesa #fernández #fiduciasupplicans #francesco

Grazie ad Aldo Maria Valli per questa sua traduzione e pubblicazione su Fiducia Supplicans.
Ad oggi molti vescovi hanno già dichiarato che non applicheranno il documento vaticano, lo vietano ai loro sacerdoti e rifiutano di impartire le benedizioni indicate dalla Fiducia Supplicans: QUI l'elenco e QUI.
Luigi C.

4-2-24 di monsignor Héctor Aguer*

La dichiarazione Fiducia supplicans e le reazioni che ha suscitato rivelano la divisione esistente nella Chiesa su scala continentale: in Europa, approvazione; in Africa e Asia, ripudio. Non si tratta, quindi, di qualcosa di marginale, né di “gruppi ideologizzati”, come afferma il pontefice.
Il fenomeno ecclesiale al quale siamo di fronte è il seguente: nella vecchia Europa la fede e la cultura cristiana languono. Le famiglie non hanno figli, ma solo animali domestici (cani e gatti); i seminari sono vuoti e gli istituti religiosi, spopolati, sopravvivono a malapena con pochissimi membri oppure chiudono. La società civile e i governi, profondamente secolarizzati, stanno spazzando via i valori dell’ordine naturale, come se ignorassero qualsiasi influenza del cristianesimo. Se le cose continuano così, tra qualche decennio le bellissime cattedrali, reliquie dell’Occidente cristiano, saranno convertite in moschee. La sede papale è un’isola che cerca di continuare a governare l’universo cattolico. La realtà vitale della Chiesa si sta spostando verso Oriente, e fiorisce in Africa e in Asia. Lo dico con rammarico: sono nipote di europei e la cultura che mi ha nutrito è europea, ma lo spirito della Rivoluzione ha spazzato via la cultura cristiana. La crisi si esprime nel progressismo ecclesiastico, complice di una Rivoluzione che liquida l’ordine naturale della Creazione.


Leggo su La Prensa: “La Chiesa italiana difende la benedizione delle coppie gay”. In effetti il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), è riuscito a schierare i vescovi a sostegno del documento Fiducia supplicans, emanato dal Dicastero per la dottrina della fede presieduto dal cardinale argentino Víctor Manuel Fernández detto Tucho (o come molti già lo chiamano, Trucho), documento approvato dal papa stesso. Zuppi sfodera i triti argomenti dell'”orizzonte della misericordia” e dello “sguardo amorevole della Chiesa su tutti i figli di Dio, senza intaccare gli insegnamenti del Magistero”. Ancora una volta una palese contraddizione. L’esempio che Fernández fa della “benedizione” si estende “all’aiuto reciproco dei membri della coppia”, il che significa che le unioni omosessuali sono approvate. Zuppi continua: “Dio vuole che tutti si salvino; è quindi compito della Chiesa prendersi cura di tutti e di ciascuno. Non possiamo dimenticare che tutti i battezzati godono della piena dignità di figli di Dio e, come tali, sono nostri fratelli e sorelle”. Si dice che “non si mette in discussione il significato del sacramento del Matrimonio; si mantiene la dottrina tradizionale della Chiesa sul Matrimonio, non ammettendo alcuna benedizione di tipo liturgico, simile a un rito liturgico che potrebbe creare confusione”.

Un altro contributo è quello del cardinale Betori, in un intervento sul quotidiano Avvenire: non si tratta, sostiene, di un’estensione del concetto di matrimonio, ma di un’applicazione concreta della convinzione di fede che l’amore di Dio non ha confini, e la sua opera cerca di superare le situazioni difficili in cui l’uomo si trova”.

Questi prelati pensano che noi fedeli cattolici siamo degli sciocchi. Sicuramente Dio vuole che tutti gli uomini si salvino, e proprio per questo devono abbandonare il peccato. La pratica degli atti omosessuali, che sono intrinsecamente disonesti, è un peccato o no? L’amore del Padre non ha confini, e quindi può benedire una persona omosessuale, chiamandola a vivere la castità, ma non può assecondare la sua unione permanente con un altro dello stesso sesso, che è peccato permanente. Si allude alla “stretta connessione tra la volontà salvifica di Dio e la condizione storica dell’uomo”. Ma proprio questa connessione richiede la conversione a Dio e l’abbandono del peccato. Dio ama la virtù e invita l’uomo a vivere virtuosamente. Zuppi insiste: “Il valore pastorale della verità cristiana tende sempre alla salvezza”. Tutto alla rovescia.

Allo stesso tempo, i vescovi africani hanno manifestato apertamente il loro disaccordo nei confronti di Fiducia supplicans: “In Africa le coppie omosessuali non saranno benedette”. È questo rimanere nella verità e nel buon senso che spiega il fiorire della Chiesa nel continente: famiglie cristiane con molti figli, abbondanti vocazioni sacerdotali e religiose, seminari pieni e una presenza evidente della Chiesa nella società. La confusa predicazione di papa Bergoglio è qui ripudiata nei fatti. La Provvidenza del Signore della Storia ha aperto un nuovo cammino per la missione della Chiesa. In questa realtà consiste il Mistero della Divina Volontà, che ringiovanisce e abbellisce il volto della Chiesa.

Anche nel continente asiatico l’attaccamento alla Tradizione ecclesiale porta a non appoggiare il progetto Bergoglio-Fernández di confondere i cattolici. Anche qui la Chiesa fiorisce; è il compimento di una legge: l’efficacia della Verità, dell’Amore di Dio e degli uomini che porta alla salvezza. La Chiesa si è spostata dall’Europa all’Oriente, dove si trova il futuro.

Come sappiamo, nelle ultime settimane è stato riscoperto un libro del dottor Tucho, che oggi si cerca di nascondere. Si chiama La passione mistica, ma non si occupa della teologia mistica illustrata dai Dottori della Chiesa, i santi che hanno vissuto l’unione mistica con il Dio Trino e ci hanno lasciato in eredità la loro esperienza. Nel libro il patrimonio mistico viene completamente travisato in senso riduttivo, attraverso una lettura in chiave sessuologica che è una testimonianza di ignoranza e confusione. Ed è lo stesso sfondo che si trova nascosto nelle pieghe della Fiducia supplicans.

*arcivescovo emerito di La Plata