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venerdì 23 febbraio 2024

"A che punto è la notte?". Un' eco tridentina tristemente molto attuale

Veri e degni nipoti italiani di Jorge Luis Borges, Carlo Fruttero (1926) e Franco Lucentini (1920-2002) hanno riconciliato per decenni un gran numero di lettori con la gioia di leggere, il gioco dell’intelligenza, la letteratura come vertigine e scoperta. 
Fra una dissipazione e l’altra, godendosela un mondo tra fumetti, fantascienza geniale e seriale, fulminanti elzeviri, divertimenti letterari e filosofici, son riusciti a regalarci, sempre con l’apparenza del gioco e dell’otium, almeno tre romanzi memorabili, fra i capolavori della letteratura italiana recente: nell’ordine inverso (tipo hit parade): - 3. La donna della domenica (1972) - 2. Enigma in luogo di mare (1991) - 1. A che punto è la notte (Mondadori, 1979). E’ a quest’ultimo romanzo che faremo riferimento, in questa nostra rubbrica del venerdì, dedicata al revival  di vecchi echi tridentini in letteratura.

Il titolo fa entrare in gioco niente meno che il profeta Isaia (21,11): “Custos, quid de nocte?”: sentinella, quanto dureranno ancora queste tenebre, a che punto siamo in queste ore interminabili che ci separano dal chiarore dell’alba? Che intorno a noi regni il buio, che in noi stessi e nel mondo in cui viviamo non ci si capisca più un gran che, che si invochi il soccorso di un guardiano della notte che veda le cose dall’alto, be’, sembra una metafora di un’attualità niente male.
Qui per leggere il nostro vecchio post su quest'opera. 
Roberto 

1 commento:

  1. Benché in vecchiaia mi sia proposto di limitare il tempo dedicato a racconti di solo intrattenimento, per Fruttero e Lucentini sono sempre disposto a fare uno strappo. Tre romanzi davvero piacevolmente avvincenti.

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