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sabato 27 gennaio 2024

Una sola Messa glorifica più Dio di quanto lo glorificheranno in cielo, per l’eternità, tutti gli angeli e tutti i santi?

La S. Messa, nostra vita e salvezza.
Luigi


Rubrica a cura di Corrado Gnerre

Perché ogni Messa ha un valore infinito e perché nella Messa è Dio stesso che si offre a Dio (il Figlio al Padre), non c’è cosa che glorifichi di più Dio quanto la Messa. Scrive padre Antonio Royo Marin: “Una sola Messa glorifica più Iddio di quanto la glorificheranno in cielo, per tutto l’eternità, tutti gli angeli, i santi e i beati insieme, compresa Maria Santissima.”[1]
La Messa è la rinnovazione incruenta del Sacrificio di Cristo sul Calvario. Ebbene, la Croce è la massima e perfetta glorificazione che l’universo possa dare a Dio. Vediamo perché.

La Redenzione procede simmetricamente alla Creazione. Tutti gli esseri, particolarmente quelli razionali, sono stati creati sul modello del Verbo di Dio. Parimenti la Redenzione, in quanto ri-creazione, avviene mediante l’Incarnazione del Verbo. Ma la Redenzione si è compiuta nella Croce. Ed ecco quindi che la Croce è la massima e più perfetta glorificazione che l’universo potesse rivolgere a Dio. La Messa è la riattualizzazione della Croce, dunque la Messa è la più grande glorificazione.

Leggiamo cosa dice a riguardo il famoso liturgista dom Prosper Gueranger: “L’immolazione di Nostro Signore sul Calvario fu un delitto orrendo e abominevole; l’immolazione che s’effettua sull’altare è quanto di più glorioso possa esservi per Dio, poiché Colui che è offerto è vivo. È il Dio vivente che noi offriamo: è il Figlio vivente offerto al Dio vivente. Può esservi nulla di più grande? E che cosa v’è di più giusto dell’esprimere questo pensiero ponendo il Corpo del Signore al di sopra del calice che contiene il suo Sangue? Ecco perché il santo Sacrificio della Messa è l’atto più glorioso che si possa fare per Iddio, poiché in questo momento sublime gli si tributa ogni onore e gloria: per ipsum, et cum ipso, et in ipso. Il sacerdote ha tra le mani Colui per il quale non solamente si dà a Dio ogni onore e gloria, ma Colui che condivide con Dio questa medesima gloria: per ipsum, et cum ipso! È il Verbo del Padre che si lascia prendere, che si lascia toccare, perché vuole che si dia a Dio ogni gloria ed onore: omnis honor et gloria; vuole che salga fino al trono di Dio un omaggio che possa essergli gradito. Che sono gli omaggi degli uomini in confronto a quelli che Nostro Signore rende al Padre suo? Sì, il santo Sacrificio della Messa è veramente l’atto più glorioso che possiamo offrire a Dio.”[2]

[1] A.Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana, tr.it., Cinisello Balsamo (Milano) 1987, p.549.

[2] Dom Prosper Gueranger, Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della Santa Messa, Città di Castello (Perugia) 2008, p.170.