Riceviamo e pubblichiamo un utile scritto di don Claude Barthe.
Alcune ulteriori notizie su Fiducia Supplicans:
Diocesi di Petròpolis – Brasile: Nota sulla dichiarazione Fiducia Supplicans: “Sono vietate le benedizioni a gruppi che pretendono in tale modo giustificare una situazione irregolare, oggettivamente contraria alla morale cristiana e alla vera natura del matrimonio, il che potrebbe recare scandalo e confusione ai fedeli”.
Monday Vatican - Andrea Gagliarducci: Papa Francesco e il prossimo conclave: “…Il botto alla fine dell'anno solare 2023 sta ancora riverberando, e continuerà a provocare agitazione fino al 2024. Sto parlando del "regalo di Natale anticipato" di Papa Francesco attraverso il suo dicastero principale e il suo nuovo prefetto, il cardinale Victor Manuel "Tucho" Fernandez. La dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede Fiducia supplicans propone l'idea di una benedizione "non rituale" per le coppie in unione irregolare (cioè coppie composte da persone divorziate e conviventi o risposate civilmente), o per le coppie dello stesso sesso. [...] Tra coloro che hanno criticato la Fiducia supplicans, ci sono anche cardinali che Papa Francesco ha creato, e quindi di indiscutibile fedeltà al Papa, eppure la loro critica viene immediatamente interpretata come malafede. [...] Alcuni hanno osservato che il pontificato di Papa Francesco, con i suoi documenti e le contraddizioni già riscontrate nei documenti, è come un buco nero. Stiamo assistendo a un'implosione del pontificato. Tutto ciò che il Papa ha costruito rischia di essere eroso dall'interno e dal comportamento delle persone che ha chiamato ad aiutarlo. […] Francesco ha fatto ciò che poteva fare per dare la sua forma alla Chiesa. All'inizio di questo nuovo anno, tutto fa pensare a una lunga preparazione per la prossima elezione papale. Se così sarà, sarà un'elezione controversa. Aspettatevi delle sorprese".
Catholic World Report – Christopher J. Malloy (professore di Teologia, U. di Dallas): "Fiducia Supplicans, una Speranza chimerica: “…Se Dio benedicesse due persone come coppia dello stesso sesso, approverebbe e favorirebbe l'atto integrale e definitivo di una relazione omosessuale (il peccato di sodomia). Ostacolerebbe il cammino dei partner verso l'autentica felicità e la salvezza. Se un sacerdote o un diacono implorasse la benedizione di Dio su due persone come membri di una relazione omosessuale, agirebbe come se Dio chiamasse bene il male (Is 5,20). Ingannerebbe la coppia e gli eventuali testimoni presenti, rendendo molto più difficile l'accesso e l'applicazione della misericordia divina”.
Don Claude Barthe, Res Novae, 31-12-23
Dal male, Dio può provvidenzialmente far sorgere anche un bene più grande. La dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede[1], che afferma al n. 31 «la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso», ha determinato una circostanza nuova: un numero importante di vescovi nel mondo, a volte interi episcopati, han fatto sapere che non avrebbero accettato tale insegnamento ufficiale in rottura con l’insegnamento perenne della Chiesa ed hanno proibito ai loro sacerdoti di procedere con dette benedizioni. È, questo, un segno di speranza in mezzo all’immenso stato di abbandono di un gregge di fedeli, che spesso ha l’impressione d’essere senza pastori.
Due osservazioni s’impongono:
1°) Notiamo come molte reazioni episcopali impediscano ai propri preti soltanto di benedire le coppie omosessuali.
Tuttavia, occorre porre attenzione al fatto che rifiutare la benedizione delle coppie dello stesso sesso – che provocano senza dubbio grandissimo scandalo – senza esprimersi sulla benedizione delle coppie irregolari, tende a legittimare de facto tali «risposalizi». Ora, la richiesta di questa benedizione o di una preghiera è di gran lunga la più frequente nelle parrocchie. È con essa soprattutto che i parroci sono chiamati a confrontarsi. Un numero non trascurabile tra loro accetta di benedire le coppie irregolari nel contesto familiare o addirittura in chiesa senza esser condannato, né richiamato all’ordine. Bisogna pertanto plaudire alle reazioni episcopali, come quella dei vescovi d’Ungheria, che prendono di mira tanto le benedizioni delle coppie omosessuali quanto quelle delle coppie non validamente sposate.
2°) Si constata così, in occasione di queste dichiarazioni episcopali, come gli attacchi alla dottrina morale della Chiesa provochino reazioni salutari più facilmente di altre cadute dottrinali, come quelle che si son potute notare in occasione del concilio Vaticano II e che sono state confermate dall’insegnamento successivo.
Tuttavia, gli sconvolgimenti dell’ecclesiologia, come quelli relativi alla dottrina sulla libertà religiosa ed all’ecumenismo, hanno comportato conseguenze di ben più grande portata per la comprensione che la Chiesa ha di sé stessa e della propria missione, rispetto alla dichiarazione Fiducia supplicans o all’esortazione Amoris lætitia.
Sono inoltre queste maggiori deviazioni ecclesiologiche ad aver permesso in seguito, come seconda fase, quelle relative alla morale, nella misura in cui hanno aperto la possibilità di un insegnamento ufficiale, che non si ritiene obbligato ad una coerenza rigorosa col magistero precedente.
Precisati questi due punti, bisogna esser grati al fatto che, per la prima volta dopo il Vaticano II, dei cardinali e dei vescovi in carica abbiano pubblicamente protestato contro un insegnamento ufficiale, che non si pone in linea con la trasmissione ininterrotta della Rivelazione ad opera del magistero della Chiesa.
Don Claude Barthe