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martedì 30 gennaio 2024

Fiducia supplicans: papa Francesco «inciampa» sull’Africa e mostra insofferenza con pregiudizi razzisti #fiduciasupplicans

Sul quotidiano La Stampa di lunedì 29 gennaio è stata pubblicata l’ennesima fluviale intervista (aggiungere l’aggettivo «esclusiva» sarebbe ormai sin troppo facile ironia) di Domenico Agasso a papa Francesco, in cui quest’ultimo si esprime – come suo solito – ad ampio raggio: dalla guerra a Gaza alle coppie gay, da un possibile scisma all’intelligenza artificiale.
Ma è sulla dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni che avviene l’«inciampo» più clamoroso: dopo aver nuovamente mentito affermando che «non si benedice l’unione, ma le persone» (il documento parla chiaramente e ripetutamente di «benedizione alle coppie») ed essersi chiesto «perché dunque stilare una lista di peccatori che possono entrare nella Chiesa e una lista di peccatori che non possono stare nella Chiesa?» (fingendo di ignorare che solo i peccatori pentiti possono salvarsi), giunge a sentenziare che «chi protesta con veemenza appartiene a piccoli gruppi ideologici», negando l’evidenza di decine di Vescovi individualmente ed intere Conferenze episcopali che si oppongono apertamente alla dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede.
E conclude – come ha evidenziato Edward Pentin su X (QUI) – con un durissimo attacco al continente africano, in cui emerge un forte pregiudizio razzista: «Un caso a parte sono gli africani: per loro l’omosessualità è qualcosa di “brutto” dal punto di vista culturale, non la tollerano».
Insomma, questi Africani (a loro si riferisce con le parole «gruppetti che manifestavano riflessioni di colore scismatico»?) culturalmente così arretrati da non tollerare l’omosessualità! Mancava solo che dicesse che i Vescovi africani vanno in giro con l’anello al naso… ma attendiamo la prossima imminente intervista.

QUI l’elenco aggiornato dei Vescovi e delle Conferenze episcopali che hanno dichiarato che non intendono applicare la dichiarazione «Fiducia supplicans», rifiutano di impartire le benedizioni e le vietano ai loro sacerdoti; QUI la rassegna aggiornata di tutti i post su MiL.

L.V.


[estratto]

Lei a Lisbona, la scorsa estate, di fronte a milioni di giovani ha gridato con forza che laChiesa è per «todos, todos todos»: rendere la Chiesa aperta a tutti è la grande sfida del suo pontificato?

«È la chiave di lettura di Gesù. Cristo chiama tutti dentro. Tutti. C’è proprio una parabola: quella del banchetto nuziale al quale nessuno si presenta, e allora il re manda i servi “ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Il Figlio di Dio vuole far capire che non desidera un gruppo selezionato, un’élite. Poi qualcuno magari entra “di contrabbando”, ma a quel punto è Dio a occuparsene, a indicare il percorso. Quando mi interrogano: “Ma possono entrare pure queste persone che sono in tale inopportuna situazione morale?”, io assicuro: “Tutti, l’ha detto il Signore”. Domande come questa mi arrivano soprattutto negli ultimi tempi, dopo alcune mie decisioni…».

In particolare la benedizione delle «coppie irregolari e dello stesso sesso»…

«Mi chiedono come mai. Io rispondo: il Vangelo è per santificare tutti. Certo, a patto che ci sia la buona volontà. E occorre dare istruzioni precise sulla vita cristiana (sottolineo che non si benedice l’unione, ma le persone). Ma peccatori siamo tutti: perché dunque stilare una lista di peccatori che possono entrare nella Chiesa e una lista di peccatori che non possono stare nella Chiesa? Questo non è Vangelo».

Durante la seguitissima intervista televisiva a Fabio Fazio nella trasmissione Che Tempo Che Fa ha parlato del prezzo della solitudine che deve pagare dopo un passo come questo: come sta vivendo la levata di scudi di chi insorge?

«Chi protesta con veemenza appartiene a piccoli gruppi ideologici. Un caso a parte sono gli africani: per loro l’omosessualità è qualcosa di “brutto” dal punto di vista culturale, non la tollerano. Ma in generale, confido che gradualmente tutti si rasserenino sullo spirito della dichiarazione “Fiducia supplicans” del Dicastero per la Dottrina della Fede: vuole includere, non dividere. Invita ad accogliere e poi affidare le persone, e affidarsi, a Dio».

Soffre per la solitudine?

«La solitudine è variabile come la primavera: in quella stagione puoi trascorrere una giornata bellissima, con il sole, il cielo azzurro e una brezza piacevole; 24 ore dopo magari il clima ti incupisce. Tutti viviamo solitudini. Chi dice “io non so che cos’è la solitudine” è una persona a cui manca qualcosa. Quando mi sento solo innanzitutto prego. E quando percepisco tensioni attorno a me, provo con calma a instaurare dialoghi e confronti. Ma vado comunque sempre avanti, giorno dopo giorno».

Teme uno scisma?

«No. Sempre nella Chiesa ci sono stati gruppetti che manifestavano riflessioni di colore scismatico… bisogna lasciarli fare e passare… e guardare avanti».

3 commenti:

  1. Dunque l'omosessualità sarebbe qualcosa di brutto solo per gli Africani? Ma Bergoglio conosce la Bibbia? Lo sa che cosa dice la Bibbia? Per la Bibbia non è solo qualcosa di brutto! È un peccato gravissimo che grida vendetta al cospetto di Dio!! Non a caso per secoli e secoli di cristianesimo è stato definito VIZIO NEFANDO!

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  2. Scusate, ma è l'ennesima intervista, una cavolata!!
    Sembra che non voglia capire...la "persona" insiste, ma Fernandez ha scritto "coppia" e lui ha firmato "coppia" , e tanto si presenteranno unite per mano.Ma non ricorda Il "vai e non peccare più" e prende in giro i cattolici come "piccoli gruppetti ideologici" e agli africani con quel "l'omosessualità brutta" e per Gesù è bella? Ma che caspita dice questo Papa?

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  3. "Gruppetto" sarà la lobby che ha occupato la Chiesa cattolica e che ci sta portando nel baratro! Caro Francesco, sta per iniziare la Quaresima, fai un fioretto: lasciaci in pace!

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