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giovedì 4 gennaio 2024

Avvocati cattolici argentini: la “Fiducia supplicans” va revocata #fernández #francesco #fiduciasupplicans

Grazie ad Aldo Maria Valli per questa utile traduzione.
“Per il mandato di Gesù Cristo conferito a Pietro di confermare i suoi fratelli nella Fede, chiediamo umilmente a Sua Santità Francesco l’immediata revoca della Dichiarazione Fiducia supplicans per evitare danni certi e gravi alla Fede, alla morale e alla vita della Chiesa”.
Ad oggi molti vescovi hanno già dichiarato che non applicheranno il documento vaticano, lo vietano ai loro sacerdoti e rifiutano di impartire le benedizioni indicate dalla Fiducia Supplicans:
QUI l'elenco e QUI gli altri post di MiL su Fiducia Supplicans.
Luigi C.

31-12-23
Anche gli avvocati cattolici argentini dicono no a Fiducia supplicans e chiedono al papa di revocare il documento.
La richiesta [qui] è formulata “per amore della verità e nella fedeltà al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo”, a causa del “grave danno alla Fede e ai costumi morali che i contenuti del documento generano nel popolo di Dio attraverso l’effetto pedagogico della legge”.

È grave che “la nuova prassi venga introdotta mediante un atto di autorità la cui sostanza è quella di essere una vera disposizione giuridica perché ha forza di obbligo e, come tale, entra a far parte del diritto della Chiesa, sopprimendo le precedenti norme che, fondate sull’immutabile dottrina secondo cui tali rapporti sono estranei alla legge di Dio e non possono essere in alcun modo favorite, proibivano tali benedizioni, cosa che è stata recentemente ratificata in questo stesso pontificato”.

Inoltre, scrivono gli avvocati, “la valutazione dell’avvenuto cambiamento dottrinale è stata sottolineata da media influenti in tutto il mondo, circostanza che avrà conseguenze dannose sulla legislazione civile che governa le società”.

La conseguenza dell’ambiguo documento vaticano è che “si avrà una reale impossibilità di distinguere tra la bontà e la santità di un rapporto fondato sul matrimonio e la malizia intrinseca dei peccati che in questi altri rapporti si provocano, in ragione del diritto dei coniugi di esigere la benedizione, l’obbligo imposto ai chierici di impartirla e il dovere dei vescovi di favorirli”.

“La situazione creata dalla Dichiarazione è particolarmente grave nei confronti dei bambini e degli adolescenti”, già vittime di concezioni morali devastanti “violentemente promosse dagli Stati attraverso leggi inique che opprimono i fedeli”.

Di qui la conclusione: “Per il mandato di Gesù Cristo conferito a Pietro di confermare i suoi fratelli nella Fede, chiediamo umilmente a Sua Santità Francesco l’immediata revoca della Dichiarazione Fiducia supplicans per evitare danni certi e gravi alla Fede, alla morale e alla vita della Chiesa”.