Grazie a Marco Tosatti per questa traduzione.
Un altro pezzo di Resistenza: “tali benedizioni pastorali sono pastoralmente e praticamente inammissibili”.
Sotto il testo della Dichiarazione, con Diane Montagna su X.
Luigi
23 Dicembre 2023
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo, di cui ringraziamo The Catholic Herald, nella nostra traduzione. Buona lettura e condivisione.
§§§
Un’organizzazione che rappresenta circa 500 sacerdoti in Gran Bretagna ha pubblicato una lettera firmata per riaffermare l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulle unioni omosessuali, dopo la “diffusa confusione” seguita alla dichiarazione Fiducia Supplicans rilasciata dal Vaticano.
I firmatari della lettera, appartenenti alla Confraternita del clero cattolico, spiegano di essersi sentiti “spinti a riaffermare l’insegnamento tradizionale della Chiesa cattolica… che rimane immutato e immutabile”.
La risposta della Confraternita fa seguito alle indicazioni della Fiducia Supplicans sulle “coppie” dello stesso sesso che ricevono benedizioni “spontanee” che, insiste la dichiarazione, non devono trasmettere una convalida del “loro status” o qualcosa di contrario all’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la sessualità.
Tuttavia, il clero britannico risponde che: “non vediamo alcuna situazione in cui tale benedizione di una coppia possa essere correttamente e adeguatamente distinta da un certo livello di approvazione”.
Concludono che “tali benedizioni pastorali sono pastoralmente e praticamente inammissibili”.
A differenza di un’analoga lettera della Confraternita del 2015, rilasciata e pubblicata dal Catholic Herald in risposta al sinodo sulla famiglia, questa volta l’organizzazione non sta rilasciando un elenco di tutti i partecipanti perché la raccolta dei nomi dei firmatari “richiede settimane”, è stato detto al Catholic Herald.
Invece, la Confraternita ha scelto di rilasciare rapidamente una dichiarazione concordata, che segue azioni simili da parte del vescovo statunitense Barron e delle conferenze episcopali di Nigeria e Malawi.
Testo integrale della lettera:
La Confraternita britannica del clero cattolico, in risposta alla diffusa confusione sulla dottrina cattolica in merito alle unioni omosessuali e ai comportamenti sessuali al di fuori del matrimonio, si sente in dovere di riaffermare l’insegnamento tradizionale della Chiesa cattolica (tratto dal Catechismo della Chiesa cattolica) che rimane immutato e immutabile:
Basandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta gli atti omosessuali come atti di grave depravazione, la tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati”. Sono contrari alla legge naturale. Chiudono l’atto sessuale al dono della vita. Non procedono da un’autentica complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.2391
L’unione carnale è moralmente legittima solo quando si è stabilita una comunità di vita definitiva tra un uomo e una donna.
È in questo contesto che dobbiamo valutare il recente documento Fiducia Supplicans – che propone un invito al discernimento che può portare a concedere la benedizione a coloro che hanno unioni omosessuali o non sposate. Prendiamo atto del nobile desiderio pastorale di aiutare le persone a progredire attraverso il rinnovamento della vita e la chiamata alla conversione, basandosi su tutti gli aspetti della buona volontà e della virtù naturale. Tuttavia, non vediamo alcuna situazione in cui tale benedizione di una coppia possa essere correttamente e adeguatamente distinta da un certo livello di approvazione.
In questo modo, si creerebbe inevitabilmente uno scandalo – per le persone interessate, per coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente nella benedizione – o per il ministro stesso. Inoltre, temiamo che la pratica di queste benedizioni possa confondere i fedeli sull’effettiva teologia del matrimonio e della sessualità umana. In effetti, dai commenti dei media degli ultimi giorni e dalle preoccupazioni che ci sono state trasmesse dai fedeli, possiamo già vedere questi malintesi. Crediamo che la carità genuina segua sempre la vera dottrina e che tali benedizioni siano contrarie alla legittima cura che un sacerdote deve al suo gregge. Con onesta parresia e sulla base della nostra esperienza di pastori, concludiamo che tali benedizioni sono pastoralmente e praticamente inammissibili.
Nessun commento:
Posta un commento