Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 978 pubblicata da Paix Liturgique il 18 novembre, in cui si commenta ancora la vicenda di mons. Joseph Edward Strickland, che che sabato 11 novembre il Santo Padre ha misericordiosamente epurato dal governo pastorale della Diocesi di Tyler (U.S.A.).
L’articolo coglie variegati spunti storici e letterari, per giungere al confronto con la stretta attualità, in cui emerge l’atteggiamento burocraticamente remissivo della Conferenza episcopale francese verso la proposta legislativa di inserire il diritto di aborto nella Costruzione francese del 4 ottobre 1958.
L.V.
L’atto amorale e gratuito, che non ha altro fine se non la libertà trasgressiva, ha affascinato il periodo tra le due guerre, noto anche come i «ruggenti anni Venti». Les caves du Vatican [I sotterranei del Vaticano: N.d.T.] di André Gide, una delle serie di battute anticlericali, descrive come un uomo oscuro e non classificato venga spinto giù da un treno per il solo piacere di un libertario. L’anno è il 1914. Il passaggio all’attualità è facile: un Vescovo modesto, ma cattolico, capo di una Diocesi modesta, ma pacificata dalla vera carità, è appena stato rimosso da un autocrate romano, per il piacere del gesto sovrano. Per mostrare a chi ha occhi per vedere la violenza di papa Francesco e la vacuità delle sue parole inclusive, mons. Joseph Edward Strickland ha accettato di concentrarle su di sé. Questo sacrificio personale suscita ammirazione. Spinto in mare, il Vescovo di Tyler sarà l'unico superstite di questo duello. Come brindisi, un «todos» d’onore per questo eroe sub specie aeternitatis.
Che valore si può dare a una vita umana quando uno scontro politico e militare insensato come la Grande Guerra ha sacrificato milioni di anime di giovani battezzati? All’indomani di questa catastrofe, la Cristianità in guerra ha dovuto assumersi l’insondabile discredito morale di aver tollerato suo malgrado perdite di vite umane senza precedenti. Si dice che San Pio X, morto poco prima dello scoppio della guerra nell’agosto 1914, sia morto di dolore per questa prospettiva. Il mondo di ieri non sopravvisse, e il mondo folle che pretendeva di sostituirlo aveva come cornice persistente e moderatrice solo l’irrigazione cristiana assunta dalla Chiesa cattolica, quella del catechismo, dei sacramenti e delle opere di carità.
Leggiamo nei Salmi: «che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?». Nostro Signore non ha nulla in comune con gli dei di Epicuro che, dal balcone dell’Olimpo, si divertono con il caos delle vite umane. Nel comunicato stampa del 10 novembre 2023, i Vescovi francesi hanno espresso la loro preoccupazione per l’inserimento dell’aborto nella Costituzione della Quinta Repubblica [QUI: N.d.T.].
Attualmente in Francia c’è un aborto ogni tre nascite. Pensate che la Conferenza episcopale francese sia commossa dall’offesa fatta a Dio da questi crimini che la giustizia repubblicana aspira a non punire più, dal momento che la libertà di uccidere l’innocente in modo legale sta passando, nel giro di pochi decenni, da un ricorso in caso di angoscia alla rivendicazione di un diritto intangibile? Vi aspettate che le mitre della Francia ci ricordino il giudizio di Dio su ciascuno di noi e lo scandalo di un presunto diritto di uccidere gli innocenti nel grembo della madre? Non vengono invocati né i diritti di Dio sui suoi figli né i diritti acquisiti dall’unico Salvatore. Si parla solo di un «comandamento biblico» di non uccidere, che è un comandamento senza comandante, alla maniera di un mito. La preoccupazione degli Ordinari è rimasta la stessa da mezzo secolo, e altrettanto vile: temono che stiamo spalancando non l’inferno, ma il vaso di Pandora…
I nostri bravi apostoli si adagiano sulla preoccupazione per le vittime i cui diritti vengono calpestati. Brandiscono l’ermellino non per essere la voce di chi non ha voce, ma per abbandonare la propria magistratura. Ma per argomentare come giuristi, di chi sono i consigli? Perché chi si fa beffe del diritto di vivere di un bambino, se non coloro che gli hanno trasmesso la vita e di cui si offre di liberare la cittadinanza repubblicana? Questi Vescovi con le ali tarpate non si dimostrano all’altezza della situazione. Non c’è il rischio che vengano licenziati da Roma…
Tutto si può dire di Bergoglio, tranne che sia misericordiosa. Purtroppo, egli vive all'interno della sua anima imprigionato dall'orgoglio, dall'attaccamento al potere di questo mondo, dalle tenebre, avvolto dal male che gli impedisce di comprendere che egli deve portare la buona novella a ogni creatura, compreso il musulmano, il buddista, l'ebreo et alias. Il compito del Vicario di Cristo (espressione che Bergoglio non ha mai voluto sin dall'inizio del suo pontificato, davvero è un mistero) è salvare l'umanità da satana, ma anche annunciare al mondo, alle altre religioni(vuote) che solo Cristo, Re dell'Universo, salva.
RispondiEliminaI frutti del Concilio vaticano 2.....
RispondiEliminaSe debe escribir "ADVERTIMOS" y no advertenciamos
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