Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

lunedì 2 ottobre 2023

Orrori architettonici… e dove trovarli #159 a Bologna (BO)

Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Suffragio dell’ing. Rodolfo Bettazzi (anno 1965).

Lorenzo

Descrizione del progetto: La chiesa di Santa Maria del Suffragio nasce nel rione Cirenaica dopo una lunga incubazione progettuale, che vide i contributi di architetti noti quali il Collamarini, che durò dagli anni Venti agli anni Sessanta del Novecento, con soluzione finale basata sulla proposta dell’ing. Rodolfo Bettazzi. La grande mole dell’aula, che si presenta all’esterno con contrafforti in mattoni alternati a teorie di colonnine in cemento e pannelli prefabbricati di cemento, all’interno ha una pianta a croce commissa e uno spazio di forte verticalità, reso suggestivo dall’uso dei materiali moderni nelle forme della tradizione, quali il ritmo impresso dai costoloni in latero-cemento che scansionano i fianchi dell’assemblea. La sagoma della cupola, impostata sul transetto con le sue travi di cemento incurvato, si scorge da punti di vista diversi e lontani, compreso il tratto ferroviario sud della città.
La chiesa sorge col fianco sinistro lungo via Libia, asse che delimita il rione Cirenaica, quartiere popolare sorto nel secondo quarto del Novecento. Le abitazione limitrofe sono a carattere popolare, a blocchi in linea di sette-otto piani fuori terra organizzati in corti, oppure a due-tre piani fuori terra in serie con accesso su strada, tutti realizzati in laterizio e cemento e oggi ambito di un fenomeno di importante gentrificazione.
L’aula è parte di una volumetria complessa che la aggrega, verticalmente sopra il teatro e orizzontalmente alla sacristia e alla canonica.
L’edificio sorge innalzato su uno stilobate artificiale lastricato in pietra e rialzato di otto gradini verso via S. Vincenzi, su cui prospetta la facciata. Tale sagrato rialzato si protende lungo il fianco sinistro dell’edificio, quale copertura ai sottostanti ambienti dell’auditorium-cinema, raggiungibili, questi ultimi, tramite rampe e scale prossime al corpo del transetto da via Libia. Rettangoli di risulta angolari, scarpati, sono inerbiti. La facciata di notevole verticalità è a salienti con il campo centrale con traforio di sei registri di colonnine in cemento intonacato color sabbia, su una parete dello stesso tono. Le strette ali laterali, con salienti di forte inclinazione sono in mattoni a vista. Il campo centrale ospita i tre accessi, in legno e ferro, inquadrati da profili a portale metallici con piedritti svasati verso l’alto. Tali accessi sono al di sotto di una pensilina a sbalzo impostata su una teoria di travetti in rame ossidato. Lateralmente si ripetono i registri con colonnine in cemento, su quattro fila con la più alta a brise-soleil. Al di sopra, in corrispondenza dell’inclinazione dei salienti, la parete arretrata rispetto al profilo sottostante è in lastre di cemento a vista. Tutti questi elementi in cemento sono alternati al ritmo dei contrafforti in mattone a vista. Al di sotto della copertura si scorge il ballatoio corrispondente al cleristorio. Diversi gli scorci urbani donde ammirare la mole della copertura ad archi-diaframma in cemento armato impostata sul transetto commisso.
L’aula, orientata in direzione nord ha pianta a croce commissa mononavata.
Ogni porta presenta una bussola costituita da vetri montati su telaio metallico. La pavimentazione è costituita di lastroni di granito sotto l’assemblea e il presbiterio. Ritmano la navata i contrafforti in mattoni a vista: gli spazi interposti tra tali elementi sono tamponati a mezz’altezza da pareti rimovibili in legno. Membrane in pannelli prefabbricati di cemento tamponano la parte superiore di questi ambiti laterali. La copertura della navata è composta di travi a vista di cemento armato ad arco a sesto acuto. La trama di pannelli rettangolari e cordoli in cemento prefabbricato caratterizza tanto la contro facciata, quanto l’ampia parete absidale archiacuta, il cui registro inferiore è coperto con postergale in legno.
L’assemblea fronteggia il presbiterio disposta su quattro file a battaglione, con corridoio centrale. Il presbiterio, a due terrazze di tre gradini ciascuna, ospita l’ambone a stelo monolitico in marmo, l’ampio altare trilitico, la sede affiancata alla altre sedute lungo due fila di poltrone cubiche a struttura lapidea e schienale ligneo, specchiate e trasversali all’altare, il tabernacolo in vetro e rame incastonato in una croce a tau in cemento contro l’abside. Il fonte battesimale è a sinistra dell’ingresso nella prima cappella. I confessionali si trovano negli ambiti laterali lungo la navata.

Descrizione tratta dalla pagina beweb.chiesacattolica.it.

Fotografie degli esterni:








Fotografie degli interni:




8 commenti:

  1. Esterno, e soprattutto facciata, deludente. L'interno è decisamente più convincente arieggiando a certe soluzioni del gotico. Se l'abside fosse stata decorata (per es. con un mosaico) l'esito sarebbe stato decisamente più "gioioso".

    RispondiElimina
  2. Questa fa proprio ribrezzo

    RispondiElimina
  3. fa proprio schifo, ma -lo confesso- temevo peggio....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah. Forma a croce, slanciata come una chiesa gotica, transetto, abside e cupola. Dove sarebbe lo schifo?
      Ormai mi sembrano stroncature per puro partito preso.

      Elimina
  4. Si vede proprio che è una chiesa!.
    MAX 75

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo! Come dichiara la croce sulla cupola.

      Elimina
  5. Questo edificio testimonia più di mille parole che la fede è morta.

    RispondiElimina