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giovedì 5 ottobre 2023

I dubbi del cardinale Zen sullo svolgimento del Sinodo che si apre oggi

Una lunga lettera consegnata a tutti membri dell' Assemblea da uno dei Cardinali dei Dubia.
"La Segreteria generale del Sinodo è molto efficiente nell'arte della manipolazione".
QUI Tosatti.
"Le Figaro/Il Sismografo – J-M Guénois: "Le critiche che soffiano sul Sinodo. Un cardinale molto rispettabile, il cardinale Zen denuncia la “manipolazione” del Sinodo: “Un resistente nel cuore che si è opposto al regime di Pechino e che è stato recentemente condannato - senza che il Papa abbia mai mosso un dito per sostenerlo - perché aveva sostenuto con forza le manifestazioni del 2019 e del 2020 contro la prigionia della Cina sul territorio di Hong Kong. Un sito web americano, The Pillar, ha appena rivelato che il cardinale Zen ha scritto a tutti i vescovi e cardinali di questo sinodo per denunciare quello che definisce "un piano di manipolazione". La sua lettera è autentica. Egli afferma che "gli organizzatori del sinodo dicono di non avere un'agenda (cioè un piano preconcetto e degli obiettivi da raggiungere, ndr), ma questa è davvero un'offesa alla nostra intelligenza. Tutti possono vedere le conclusioni a cui vogliono arrivare". Cita come esempio la questione della benedizione delle coppie omosessuali.(…) "Gli organizzatori hanno scelto di avere più tempo per manovrare meglio". E critica il metodo di lavoro adottato: "conversazione nello Spirito", che suona come una "formula magica" per coprire le "sorprese" dello Spirito. Questo linguaggio sinodale si sente ovunque a Roma in questi giorni, e lui lo denuncia perché, a suo avviso, "è un modo per coprire risultati predeterminati", in quanto gli "organizzatori sono già ben consapevoli delle 'sorprese' che si aspettano". (...) Chiede ai partecipanti "di non obbedire quando viene chiesto loro di pregare, perché è ridicolo pensare che lo Spirito Santo stia aspettando queste preghiere offerte all'ultimo momento". Nella tradizione cattolica, lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio, dovrebbe illuminare la coscienza di chi prega. Infine, il cardinale Zen critica il fatto che ai laici sia stato concesso il diritto di voto in questa assemblea sinodale. Questo, a suo avviso, "mina il sinodo dei vescovi", poiché essi "non sono stati nemmeno eletti dal popolo cristiano", ma nominati".
Luigi

Angela Ambrogetti, ACI Stampa, 4-10-23

Un appello ai confratelli partecipanti al Sinodo sulla Sinodalità. Il cardinale Joseph Zen Ze-Kiun, 91 anni e una testimonianza evangelica per la Chiesa cattolica in Cina, invia una lettera a vescovi e cardinali nel giorno della festa di San Matteo apostolo per chiedere una revisione delle procedure dei lavori del Sinodo. Una lunga introduzione teologica sul senso stesso della collegialità che può esserci solo tra vescovi e non con i laici anche se hanno il diritto al voto. Il cardinale è anche uno dei firmatari della presentazione dei "dubia" a Papa Francesco su alcune questioni del Sinodo. Domande al Papa su temi come la sinodalità e il sacerdozio femminile, ma anche lo sviluppo dottrinale, la benedizione delle unioni omosessuali e l'assoluzione sacramentale.

Il cardinale ricorda il testo “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa”, frutto dei lavori negli anni 2014-2017 della Commissione teologica internazionale che non è stato usato per organizzare il sinodo, dice.

Il cardinale teme anche un "appiattimento" sul modello del "Cammino sinodale" della Chiesa cattolica tedesca in Germania, che pur non essendo apprezzato dal Papa, non è stato fermato.

Il cardinale ricorda la questione della Chiesa cattolica in Olanda, e il rischio di scisma nella Chiesa Anglicana.

Poi il testo diventa chiaramente accusatorio: "La Segreteria generale del Sinodo è molto efficiente nell'arte della manipolazione". Una accusa grave tutta centrata sul metodo del prossimo sinodo.

"Cominciano col dire- si legge nella lettera- che dobbiamo ascoltare tutti e poco a poco ci fanno capire che tra questi "tutti" ci sono soprattutto quelli che abbiamo "escluso". Infine, comprendiamo che si tratta di persone che optano per una morale sessuale diversa da quella della tradizione cattolica". E ancora il cardinale dice: "Parlano di “conversazione nello Spirito” come se fosse una formula magica. E invitano tutti ad aspettarsi “sorprese” dallo Spirito (evidentemente sono già informati su quali sorprese aspettarsi). "Conversazione, nessuna discussione! Le discussioni creano divisioni!" Ciò significa che il consenso e l’unanimità avvengono miracolosamente? Mi sembra che al Concilio Vaticano II, prima di giungere ad una conclusione quasi unanime, si sia dedicato molto tempo a discussioni animate. Fu lì che lo Spirito Santo operò. Evitare le discussioni significa evitare la verità".

Per Zen è sbagliato anche iniziare i lavori con i "Circoli minori" perché serve prima il dibattito in Assemblea solo "in questo modo sorgono i problemi più controversi, problemi che necessitano di un adeguato intervento di discussione".

Il porporato chiede che si proceda come in passato "non perché 'è sempre stato così', ma perché è la cosa ragionevole da fare" e perché "evitare il voto significa anche evitare la verità".

Obiezioni anche sul voto o meglio sul diritto di voto dei membri laici. "Se fossi uno dei membri del Sinodo- scrive- esprimerei una forte protesta, perché questa decisione cambia radicalmente la natura del Sinodo, che Papa Paolo VI aveva inteso come strumento della collegialità episcopale, anche se, nello spirito della sinodalità , sono stati ammessi osservatori laici con la possibilità di prendere la parola". Che i voti dei laici, propone, siano conteggiati separatamente. Perché se può sembrare un rispetto del "sensus fidelium" siamo sicuri, scrive Zen, "che questi laici invitati siano fideles? Che almeno questi laici vanno ancora in chiesa? Di fatto questi laici non sono stati eletti dal popolo cristiano".

Discutibile per il cardinale anche la scelta di una seconda assemblea nel 2014: "Il mio malizioso sospetto è che gli organizzatori, non sicuri di riuscire a raggiungere i loro obiettivi durante questa sessione, optino per più tempo di manovra" .

L'intento è di far rimanere la lettera confidenziale, ma "non sarà facile tenermi lontano dalle mani dei mass media. Vecchio come sono, non ho niente da guadagnare e niente da perdere e sarò felice di aver fatto quello che sento sia mio dovere fare".

Zen sa che obiezioni simili sono state respinte anche per il Sinodo sulla Famiglia, "se però presenterete rispettosamente una petizione sostenuta da numerosi firmatari, forse questa verrà accettata. In ogni caso avrete fatto il vostro dovere. Accettare una procedura irragionevole significa condannare il Sinodo al fallimento". E conclude: Vi chiedo scusa per il ritardo con cui vi ho inviato questa lettera. Potrebbe essere già troppo tardi per presentare le istanze, prima dell'inizio del Sinodo, agli organizzatori. Vi auguro una partecipazione fruttuosa e, se necessario, coraggiosa a questo Sinodo che, in ogni caso, sarà senza precedenti".

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