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sabato 7 ottobre 2023

Difesa della Messa tradizionale: 106ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di #Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

106ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

A Roma, con l’avvicinarsi dell’apertura dell’assemblea sinodale sulla sinodalità, la temperatura sta salendo sempre di più: dopo la distribuzione a tutti i partecipanti di un libretto estremamente critico, Processo sinodale: una scatola di Pandora (TFP, 2023), ecco che anche la Nuova Bussola Quotidiana organizzerà il 3 ottobre un grande convegno sul tema “La Babele sinodale”, dove interverrà il cardinale Burke. Altri personaggi hanno già preso posizione al riguardo (Cardinale Müller) e di sicuro altri ancora si presenteranno a farlo.
Ed è in questo contesto, dove la Chiesa post-conciliare appare più divisa che mai, che si diffondono le parole del cardinale Sarah dell'articolo da lui pubblicato lo scorso inverno sulla rivista in lingua inglese Communio, “The Inexhaustible Reality: Joseph Ratzinger and the Sacra Liturgia” (communio sarah The Inexhaustible Reality : Joseph Ratzinger and the Sacred ... - Recherche Google), nel quale ha deplorato l'inutile attacco della Traditionis Custodes contro la pace liturgica instaurata da Benedetto XVI ("L'autorité du pape n'est pas illimitée, elle est au service de la Sainte Tradition" - Riposte-catholique), e difendeva l'operato di papa Ratzinger. Robert Sarah, che era stato designato da Benedetto XVI Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ma la cui attività era stata neutralizzata sotto l'attuale pontificato, in particolare dal Segretario della Congregazione, Mons. Roche, divenuto poi Prefetto, dopo che sono state accettate le dimissioni del cardinale Sarah per raggiunti i limiti di età.

Cita Joseph Ratzinger il quale dichiarò che «il Concilio Vaticano I non aveva in alcun modo definito il papa come un monarca assoluto. Al contrario, lo presentò come garante dell'obbedienza alla Parola rivelata. L'autorità del Papa è legata alla Tradizione della Fede, e questo vale anche per la liturgia. Non è fabbricata dalle autorità. »Summorum Pontificum; del 2007, scrive il cardinale, è stato un atto di pace liturgica da parte di questo Papa. Egli ha stabilito che i riti liturgici più antichi “non sono mai stati abrogati” e, quindi, potevano essere utilizzati liberamente, e che le richieste di gruppi di fedeli per la loro celebrazione dovevano essere accolte. Il cardinale Sarah sottolinea che “la regolamentazione di questi principi da parte di Papa Benedetto XVI è stata permissiva e ha manifestato un cambiamento radicale nell’approccio parsimonioso di troppi vescovi fino ad allora”.

L'ex prefetto della Congregazione per il Culto Divino cita lo stesso Joseph Ratzinger divenuto Benedetto XVI: «Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. » (Lettera ai vescovi, 7 luglio 2007). Spetta a tutti noi preservare le ricchezze che si sono sviluppate nella fede e nella preghiera della Chiesa, e dare loro il giusto posto.

In questo articolo di 20 pagine, il cardinale Robert Sarah sostiene che quella che è conosciuta come “la pace liturgica di Benedetto XVI” ha visto diminuire le guerre liturgiche dei decenni precedenti, in particolare grazie a molti membri della generazione più giovane di vescovi. La guerra ha dato il via alla convivenza pacifica, alla tolleranza e perfino a un certo arricchimento reciproco tra le forme liturgiche, che è durato ben oltre la fine del pontificato di Benedetto XVI, e ha contribuito a ricomporre l'unità della Chiesa. Il cardinale Sarah ritiene che “è profondamente deplorevole che il motu proprio Traditionis Custodes del 16 luglio 2021 e i Responsa ad dubia del 4 dicembre 2021", percepiti da molti come atti di aggressione liturgica, “sembrano aver minato questa pace e possono addirittura diventare una minaccia per l'unità della Chiesa."

Questa chiara posizione è tanto più interessante in quanto lo stesso Cardinale Sarah, in un primo momento, aveva sostenuto un'interpretazione tranquillizzante di Traditionis Custodes, affermando su Le Figaro del 21 novembre 2021 che l'obiettivo di Papa Francesco «non è assolutamente quello di sopprimere l'antica liturgia. »

Se le guerre liturgiche post-conciliari riprendessero, dice in sostanza il cardinale nell’articolo Communio, o se le persone decidessero semplicemente di cercare altrove l’antica liturgia, queste misure si ritorcerebbero contro loro stesse.

È troppo presto per fare una valutazione approfondita delle motivazioni che ne sono alla base, o del loro impatto finale, ma è tuttavia difficile concludere che Papa Benedetto XVI si sia sbagliato nell'affermare che le forme liturgiche più antiche "improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso", soprattutto quando la loro celebrazione senza costrizioni ha chiaramente portato buoni frutti.

Ed è proprio questa celebrazione senza ostacoli che ha chiaramente portato buoni frutti che vogliamo vedere ritornare a Parigi. È per ottenerlo che preghiamo e che lo facciamo davanti a chi può concedercelo. Recitiamo il rosario a Saint-Georges de La Villette, i mercoledì alle 17, davanti a Notre-Dame du Travail, le domeniche alle 18, e davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30.