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giovedì 14 settembre 2023

“Flagellazione di Cristo” di Caravaggio

In questo giorno in cui si commemora l'esaltazione della S. Croce di Cristo, proponiamo questo bel dipinto. 
Riflessioni sulla Via Pulchritudinis.  
Luigi


Rubrica a cura di Corrado Gnerre

Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”

L’OPERA

“Flagellazione di Cristo” di Caravaggio (1571-1610), Museo di Capodimonte a Napoli
Gesù si prepara alla flagellazione. Tre aguzzini lo stanno legando alla colonna. Sul volto dell’uomo a sinistra è stampato l’odio. Ma Gesù conserva un ordinato contegno, malgrado il suo corpo sia violentemente strattonato.

C’è una caratteristica del dipinto che colpisce. La pittura di Caravaggio ha in sé una luminosità, e in questo dipinto la luminosità che emana il corpo di Cristo è molto più intensa di quella emanata dai corpi degli aguzzini. La differenza è sensibile. Inoltre, a questa luminosità molto più intensa, che è del corpo di Cristo, si unisce un contegno evidente di quel Corpo. La corporatura del Redentore è come se accompagnasse i gesti maligni di chi si prepara a flagellarlo.

L’idea sembra essere chiara: Gesù sa che ciò che sta accadendo è nel progetto del Padre …e lo asseconda. Nel portamento di Cristo, malgrado la violenza della scena, c’è un’eleganza che colpisce. Colpisce soprattutto il movimento armonico delle gambe. E’ il segno che non c’è violenza che possa intaccare la pace di chi offre tutto a Dio e di chi pone ogni prova nella conformazione alla volontà di Dio.

Anche la violenza subita può rientrare in un ordine. Ovviamente non nella violenza in sé, ma in come il male può essere trasformato in bene da parte di chi lo subisce.

Il corpo di Cristo, in questo dipinto, è il segno di un logos, di un senso che nessuno può smarrire qualsiasi cosa avvenga; e quando si riconduce tutto all’Amore che sovrasta ogni evento.