Post in evidenza

MiL è arrivato a 20.000 post, ad maiorem Dei gloriam! #messainlatino #blogmil #sonosoddisfazioni #20000

Con piacere, ed una punta di sana soddisfazione (per il traguardo che ripaga i tanti nostri sacrifici) avvisiamo i nostri lettori che il blo...

lunedì 21 agosto 2023

Orrori architettonici… e dove trovarli #153 a Milano (MI)

Chiesa di San Giovanni Bono dell’arch. Arrigo Arrighetti (anno 1968).

Lorenzo

Descrizione: L’edificio sacro è immaginato da Arrighetti, oltre che come elemento religioso, anche come un cardine urbano e sociale; viene inserito in prossimità delle grandi aperture in modo da poter esser visto dall’esterno. La chiesa si giustappone ai lunghi e sinuosi edifici residenziali grazie alla linea ascendente che svetta al di sopra di tutto il complesso. Il fronte, che al momento dell’accesso appare come reduplicato nell’immagine riflessa dalla vasca antistante, è formato da un unico triangolo allungato in cemento a vista traforato da numerose finestrelle colorate, in modo da suggerire, se guardato di fronte un richiamo alle guglie gotiche, ma basta spostarsi un po’ di lato e le prospettiva diventa quella di una tenda piantata nel centro del quartiere.
L’interno è asimmetrico con un’aula a forma romboidale, una cappella feriale aperta sullo spazio centrale ed una navatella rettangolare a sinistra, separata da un unico pilastro e chiusa al termine dal battistero esagonale, illuminato da un lucernario. Tutto questo spazio interno è dominato da due coperture a doppia falda che corrono lungo le navate e vanno a raccordarsi sulla sommità della facciata principale. L’ampia vela centrale ed una vela minore sulla cappella feriale coprono tutti gli spazi, saldate fra loro da una gigantesca trave metallica portante. La scenografica sistemazione del fonte battesimale e dell’altare in marmo si devono allo stesso progettista. L’ampia copertura a vela, che costituisce l’elemento caratterizzante della chiesa, era inizialmente rivestita in pannelli di materiale plastico, con piccoli lacunari circolari aperti su tutta la superficie. Questi sono andati distrutti nel 1980 in un incendio e sono stati sostituiti dallo stesso Arrighetti da un rivestimento in lamiera di allumino porcellanato; l’effetto di illuminazione puntiforme, andato pertanto perduto, è stato sostituito da un luminoso nastro dorsale.
La struttura è composta da muri in cemento armato con travi in acciaio che sorreggono una copertura in lamiera di alluminio porcellanato. Il fianco sinistro della chiesa è occupato dagli edifici parrocchiali e dalle residenze del clero, inseriti a semicerchio attorno a un giardino. Al piano interrato sotto la chiesa è stato ricavato un ampio auditorium.

Descrizione tratta dalla pagina ordinearchitetti.mi.it.

Fotografie degli esterni:








Fotografie degli interni:










10 commenti:

  1. Sembra che fanno a gara chi la fa più brutta!

    RispondiElimina
  2. Nun ce sta' niente 'a fa' ciann' 'a fissa della tenda o della barca!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi linki altri progetti di chiese a forma di tenda o barca (penso voglia dire quello, no? Non mastico quel dialetto)? Dovrebbero essercene migliaia da quello che dici.

      Elimina
    2. Niente? Sono tutti fissati, eppure non può portare altri esempi?

      Elimina
  3. Come quasi tutte le “chiese” postconciliari l’esterno é orrendo ma gli interni sono anche peggio.

    RispondiElimina
  4. Beh, insomma, io che sono amante del romanico e del gotico e che solitamente aborrisco la cosiddetta “arte” sacra moderna, non la trovo sgradevole questa chiesa. Sed, de gustibus.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, ma se ti piace questa chiesa sei un provocatore modernista.

      Elimina
  5. A prima vista sembra ridicola,ho preferito non approfondire....

    RispondiElimina
  6. La prima volta che mi ci sono imbattuto dal vivo, per caso, non volevo credere ai miei occhi

    RispondiElimina