Post in evidenza

“Tanti auguri di buon Natale!”

  BUON NATALE!  La Redazione

sabato 19 agosto 2023

L'arcivescovo di Brisbane (Australia) sostiene la possibilità di accedere al sacerdozio per gli uomini indigeni sposati

Ormai è un "liberi tutti".
Con un razzismo alla rovescia: ordinazione di sposati solo per i nativi.
Vedere anche QUI e QUI.
Le Figaro (Il Sismografo) J-M Guénois: "Ordinazione di uomini sposati, diaconato femminile... La rivoluzione di Papa Francesco sta causando scompiglio nella Chiesa: Il Papa intende cambiare radicalmente la governance della Chiesa cattolica. (…) [...] Poco prima della Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa ha confermato il suo desiderio di riformare la Chiesa, a tutti i costi e in tre direzioni. In primo luogo, la sua governance, che Francesco vuole più democratica e decentralizzata. In secondo luogo, la visione teologica cattolica, che non deve più essere conservatrice ma progressista, in sintonia con gli sviluppi della società moderna. Infine, la sua successione, …riducendo a una piccola minoranza il numero di cardinali contrari alla sua visione della Chiesa tra coloro che eleggeranno il suo successore. (…) Tra le altre riforme in discussione, il governo della Chiesa non sarebbe più nelle mani dei soli sacerdoti e vescovi. Verrebbero coinvolti i laici a livello di base, con un metodo più democratico e meno gerarchico. Roma non sarebbe più il centro del potere, che dovrebbe operare a livello locale o continentale, a seconda della questione. (…) Tutti gli osservatori concordano sul fatto che questa fase del pontificato è stata "accelerata". L'obiettivo è quello di rendere "irreversibili" le decisioni del Papa. Secondo diverse persone a lui vicine, l'aggettivo "irreversibile" viene spesso usato. Ma se i tre poteri - la governance, la linea teologica e l'elezione del Papa - passano di mano sei mesi dopo la morte di Benedetto XVI, questo sviluppo significa che la tradizionale influenza conservatrice viene asfissiata a favore del blocco progressista. (…) I suoi collaboratori riferiscono che non lascia nulla al caso: visione strategica, scelta delle persone, distanza dagli avversari, stretto controllo interno dei subordinati per raggiungere davvero l'obiettivo. Un prete moderato si mostra preoccupato: “sta arrivando una disarticolazione della spina dorsale della Chiesa". (…) Ciò riflette la grande ansia di molti sacerdoti e laici, ovvero il rispetto per il carattere "sacro" della Chiesa. (…) Philippe*, un altro laico impegnato nella sua parrocchia e che lavora con i giovani, dice: "I giovani provano una vera tenerezza per questo Papa stanco e anziano, ma rimpiangono i suoi discorsi molto convenzionali e basati su slogan, come 'todos, todos', 'tutti, tutti, una Chiesa aperta a tutti', il verso ecologista e inclusivo che Francesco ha lanciato a Lisbona, che ripete i cliché dei media". E aggiunge: "In sostanza, le giovani generazioni non capiscono più questo Papa, che spesso viene giudicato un demagogo. Cercando di piacere al mondo, si rifiuta di parlare alla sua gente. È liberale per gli altri, moralista per i suoi. I giovani più impegnati pensano che il Papa parli troppo. Non viene più preso sul serio, il suo neo-linguaggio clericale non viene più recepito". Un uomo esperimentato conclude: “…Questa gioia dei cuori, sperimentata a Lisbona, non ha nulla a che vedere con le riforme preparate da questi cenacoli amministrativi e sinodali. Queste due realtà della Chiesa non devono essere confuse”. La gente", sostiene Philippe, "sente che la consultazione che ha portato al documento preparatorio è stata parziale, come una manovra per arrivare a conclusioni scritte in anticipo. Nelle parrocchie, conosciamo le persone che hanno risposto alle domande del Sinodo. Hanno più di 70 anni, i loro figli non praticano, i loro nipoti non sono battezzati. Quindi questi boomers hanno tirato fuori le vecchie ricette! C'è qualcosa di un po' antiquato in questo Sinodo, rispetto a ciò che le giovani generazioni stanno realmente cercando".
Luigi

Il Sismografo, 14-8-23
(The Catholic Leader) L'arcivescovo di Brisbane Mark Coleridge ha proposto di rinunciare al celibato per i sacerdoti indigeni, al fine di portare all'ovile un maggior numero di australiani delle Prime Nazioni.
L'arcivescovo Coleridge ha esposto le sue idee sulla questione dell'accesso al sacerdozio per gli uomini indigeni sposati durante un'intervista al quotidiano The Australian, intitolata "La fine del celibato è vicina, dice l'arcivescovo cattolico di Brisbane Mark Coleridge". "Il titolo andava ben oltre le mie parole, ma l'articolo era abbastanza corretto", ha dichiarato l'arcivescovo Coleridge a The Catholic Leader, (...)

14 commenti:

  1. Sposati come gli Apostoli !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come i protestanti?

      Elimina
    2. " sposati come gli Apostoli "...che però per seguire il Maestro hanno lasciato tutto e tutti. "Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" Mt 16,24.
      Che si sposi la gente vala', che oggi convivono quasi tutti ( purtroppo). ..ah, naturalmente quando parlo di "matrimonio " intendo ovviamente quello naturale, voluto da Dio. Mica quella porcheria di "matrimonio " tra invertiti ( e pervertiti) a cui molto probabilmente voi siete favorevoli.. o quantomeno indifferenti 🤭😉🤣

      Elimina
    3. Lasciare tutto può essere inteso come una forma di non attaccamento ...

      Elimina
    4. Per l'appunto. Una forma di non attaccamento a legami coniugali e familiari. Vedi che anche tu comprendi che i preti è giusto che continuino a restare celibi?🙂

      Elimina
    5. i preti orientali spesso sono sposati, anche quelli in comunione con Roma

      Elimina
    6. Non è un buon motivo per estendere questa "eccezione" al resto del clero. Anzi, io estenderei la regola del celibato obbligatorio anche a loro, guarda un po...

      Elimina
    7. Guarda che l’eccezione è il celibato della chiesa romana!

      Elimina
    8. Anonimo8 settembre 2023 alle ore 11:50
      Guarda che gli altri sono tutte "derivazioni" dalla Chiesa Cattolica che è rimasta fedele a sè. Tutti gli altri, per andare "contro" alla Chiesa Cattolica, hanno permesso il matrimonio del clero (tranne gli ortodossi, che comunque ribadiscono il celibato per i vescovi, ma il discorso è un po' più ambio e delicato).
      Quindi la Chiesa Cattolica è la norma, gli altri sono le eccezioni.

      Elimina
  2. Più che la fine del celibato, direi che la fine della Chiesa è vicina.

    RispondiElimina
  3. Un prete sposato sarebbe un pessimo marito /padre o un pessimo prete.Non c'è proprio il tempo materiale per fare bene le due cose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi i preti orientali sposati sono pessimi mariti e pessimi preti?

      Elimina
  4. Ci mancano solo gli indigeni e per di più sposati

    RispondiElimina
  5. L'uomo di oggi non riesce a mantenere saldo il matrimonio, figuriamoci se gli diamo anche "l'incombenza" del sacerdozio...

    RispondiElimina