Altre preoccupazione per il terribile Mons. Fernández a Prefetto DDF: "Fonti vaticane raccontano a questo giornale la loro preoccupazione che la Chiesa "sia diretta dall'interno del suo magistero da persone che non aderiscono alla sana dottrina". Queste voci denunciano che "i criteri della teologia cattolica formulati da Ireneo di Lione contro gli gnostici del suo tempo vengono abbandonati". Inoltre, un alto funzionario vaticano denuncia che "la lettera che rimprovera il comportamento immorale di tutti i predecessori nell'ufficio di prefetto (ai tempi dell'Inquisizione romana il Papa stesso era il prefetto) infanga la memoria dei degni collaboratori della congregazione"".
QUI un'omelia di Fernández nel tweet di Diane Montagna.
Grazie a Michelangelo per la traduzione.
Qui altri post sulla nomina di mons. Fernández Prefetto del DDF.Luigi
Infovaticana, Javier Arias | 04 luglio 2023
La nomina di Víctor Manuel Fernández a nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha suscitato un certo shock in molti settori della Chiesa.
Papa Francesco ha dimostrato di avere una chiara tabella di marcia e di volerla portare a termine. Il Santo Padre sembra aver messo il piede sull'acceleratore per assicurare il futuro della Chiesa secondo il modello che desidera.
C'è un denominatore comune con le ultime nomine che il Papa sta facendo: sta mettendo "giovani" ecclesiastici in posizioni importanti che avranno responsabilità importanti per molto tempo, o in altre parole, sta lasciando le mani legate al suo successore in modo che non abbia spazio di manovra per fare grandi cambiamenti.
Lo stiamo vedendo con la nomina degli arcivescovi di importanti capitali come Buenos Aires, Madrid o Bruxelles, dove ha nominato arcivescovi tutti sotto i 60 anni. Anche la recente nomina di Víctor Manuel Fernández a Prefetto della Dottrina della Fede segue lo stesso schema. Un arcivescovo di 60 anni occuperà uno dei posti di maggiore responsabilità in Vaticano. Il Papa ha ancora una volta riposto la sua fiducia per un incarico importante in una persona della sua stretta cerchia di amici, in questo caso in "Tucho" Fernández, che gode di una reputazione di progressista in Argentina.
Preoccupazione in Vaticano
A Roma, questa nomina ha generato sconcerto e preoccupazione. Se è vero che la nomina del vescovo Wilmer è stata evitata, il successore di Ladaria non ha suscitato grande entusiasmo tra i prelati e i porporati conservatori.
Fonti vaticane raccontano a questo giornale la loro preoccupazione che la Chiesa "sia diretta dall'interno del suo magistero da persone che non aderiscono alla sana dottrina". Queste voci denunciano che "i criteri della teologia cattolica formulati da Ireneo di Lione contro gli gnostici del suo tempo vengono abbandonati".
Inoltre, un alto funzionario vaticano denuncia che "la lettera che rimprovera il comportamento immorale di tutti i predecessori nell'ufficio di prefetto (ai tempi dell'Inquisizione romana il Papa stesso era il prefetto) infanga la memoria dei degni collaboratori della congregazione".
Queste stesse voci sostengono che "delle formulazioni volutamente poco chiare di Amoris laetitia deve rispondere davanti a Dio chi le ha pubblicate in questo modo" e rimproverano anche che "l'affermazione del nuovo prefetto sul Corriere della Sera che la successione di Pietro non è legata alla carica di vescovo di Roma e che qualsiasi vescovo di qualsiasi luogo può essere nominato presidente della Chiesa dai cardinali" è eretica".
A Roma poche cose accadono per caso. In ogni caso, questa nomina è il risultato di un piano a lungo desiderato e volutamente realizzato da entrambe le parti: da ghost writer a principe ereditario. Tutto lascia pensare che all'inizio del sinodo seguirà l'imposizione della berretta rossa da cardinale.
Il libro "dimenticato" di "Tucho" Fernández
Sabato 1° luglio la Santa Sede ha reso pubblica la nomina dell'arcivescovo di La Plata. Oltre all'annuncio della nomina, il Vaticano ha accompagnato l'annuncio con un'insolita lettera di Papa Francesco al nuovo Prefetto per la Dottrina della Fede, in cui vengono indicati gli obiettivi della sua futura missione.
Oltre all'annuncio della nomina e alla lettera di Francesco, il bollettino ufficiale della Santa Sede ha riportato anche il titolo di alcuni libri e articoli scientifici di Tucho, che ha all'attivo più di 300 pubblicazioni, molte delle quali tradotte in diverse lingue. "Questi scritti mostrano un'importante base biblica e uno sforzo costante per far dialogare la teologia con la cultura, la missione evangelizzatrice, la spiritualità e le questioni sociali", si legge nel bollettino.
Ma un dettaglio ha attirato l'attenzione. Il Vaticano ha "dimenticato" di menzionare il famoso e controverso libro del prelato intitolato: "Guariscimi con la bocca. L'arte del bacio". Tucho Fernández ha scritto nella sua presentazione: "Lasciatemi chiarire che questo libro è scritto non tanto a partire dalla mia esperienza personale, quanto dalla vita delle persone che baciano. E in queste pagine voglio riassumere il sentimento popolare, ciò che la gente prova quando pensa a un bacio, ciò che i mortali provano quando si baciano. Per farlo ho parlato a lungo con molte persone che hanno una grande esperienza nel campo, e anche con molti giovani che stanno imparando a baciare a modo loro. Ho anche consultato molti libri e ho voluto mostrare come i poeti parlano del bacio. Così, cercando di riassumere l'immensa ricchezza della vita, ho creato queste pagine a favore del bacio. Spero che vi aiutino a baciare meglio, che vi motivino a liberare il meglio del vostro essere in un bacio".