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venerdì 7 luglio 2023

Giovanni Formicola: "#Fernández el "besuqueiro"

Riceviamo e pubblichiamo le interessanti riflessioni dell'avv. Giovanni Formicola sul nuovo Prefetto DDF: "Ma no pasaràn: i coperchi li fa Qualcun altro e noi Glielo chiediamo senza sosta".
QUI Caminante Wandere sulle prime dichiarazioni di Fernández.
QUI NCR su Amoris Laetitia.
Qui altri post sulla nomina di mons. Fernández Prefetto del DDF.
Luigi

Carissimi, 
la nomina a capo di quella che fu la CDF del besuqueiro Fernandez - lo sbaciucchiatore, cd perché autore dell'opera capitale cripto (ma non troppo cripto) erotica Sáname con tu boca. El arte de besar (però curiosamente espunta dal suo curriculum nel comunicato della sala stampa vaticana) - dovrebbe finalmente persuadere coloro che, per negare la realtà della Chiesa di oggi, ancora si aggrappano alle feline (le ragnatele: è un modo di dire napoletano) di alcune frasette pontificie senza pathos (a cfr. per esempio con quelle rivolte ai Movimenti Popolari, la sentina del sovversivismo mondiale) e soprattutto senza fatti, anzi con fatti di segno opposto, o locuzioni vuote di significato e buone per tutte le stagioni, come colonizzazioni ideologiche. Non vi racconto chi sia Fernandez, ne trovate a iosa di descrizioni, a cominciare da https://www.aldomariavalli.it/2023/07/01/uomini-giusti-ai-posti-giusti-lirresistibile-ascesa-del-tucho-fernandez-il-besuqueiro/

Osservo solo che al di là del giudizio storico-morale sui "metodi", che lascia il tempo che trova (è a mio avviso ozioso cercare di capire con quale epoca e momento della CDF, se non con tutti, ce l'avesse), quel che conta è che il neo-prefetto scrive (è evidente che lui scrive, e il Papa firma) che è immorale censurare l'errore da una cattedra dottrinale, salvo la doverosa e implacabile censura (è un classico) per quelli che ancora sostengono che quella cattedra e quella funzione debbano sussistere. Insomma, quell'immorale attribuito ai metodi della CDF, che vi segnalavo ieri, serve per la Rivoluzione ecclesiale in atto, legittimatrice, di quel che "in altri tempi" sarebbe stato condannato e sarebbe anche oggi da condannare, ma soprattutto del nuovo stile che demolisce "pastoralmente" la dottrina, sia della fede che, specialmente, morale. E' stato ripristinato, ad malum, quello ch'era stato ad [parziale] bonum, il "consolato" GP II-Ratzinger. Immorale è quindi intesa l'idea che ci siano errori da condannare e proscrivere, che ci sia un cattedra di dottrina dalla quale fulminare chi e quanto sia contrario alla verità della fede e della morale. Naturalmente, come accennato, salvo chi invece pensi che tale cattedra debba esistere, e che l'errore debba essere condannato insieme con chi se ne fa portatore: non che non ci sia più dottrina, ma c'è la capovolta dottrina dell'anti-dottrina; non che non ci siano più eretici da scomunicare, ma questi ora sono gl"indietristi", che credono ancora alla sana dottrina. E' la liquefazione della verità e della stessa Chiesa. E' un grande mistero teologico, mysterium iniquitatis, che avanguardia dei nemici della Chiesa, della sua dottrina, della sua identità, della sua storia e della sua umana organizzazione (ma anche dell'ordine civile) sia oggi proprio il Papa. Grande mistero, ma innegabile realtà. Quanto ai teorici della papolatria, non capiranno, e non perché stolti, ma perché immersi nello stolto positivismo magisteriale: è vero quel che dice il Papa, e non lo dice il Papa perché è vero. E gli altri applaudono perché sono arrivati finalmente, dopo secoli di lavorìo.

Ma il diavolo fa solo le pentole, vedrete.

Vi lascio con una teorizzazione del compito della CDF, da un'intervista del card. Muller, quand'era ancora prefetto, a Die Zeit del dicembre 2015, qui ripresa da La Stampa


"Eretico nella definizione teologica è un cattolico che nega ostinatamente una verità rivelata e presentata dalla Chiesa. Cosa completamente diversa è quando un insegnamento della fede ufficialmente presentato viene espresso forse in modo infelice, fuorviante o vago. Il magistero del Papa e dei vescovi non è superiore alla parola di Dio, ma la serve". Non ci sarà chi possa e voglia “strutturare teologicamente” (sempre Muller, in riferimento appunto alla missione della CDF) il magistero, ma questo sarà viepiù, e senza ostacoli di sorta, anzi, con l'avallo dell'autorità di verifica e controllo nella sua formazione, de-strutturato, affinché sia pienamente "infelice, fuorviante o vago". Papa Francesco s'è messo al riparo, anzi, s'è dato un convalidatore/facilitatore a lui perfettamente solidale e consonante.

Ma no pasaràn: i coperchi li fa Qualcun altro e noi Glielo chiediamo senza sosta.

Salute a voi

in J. et M.
Giovanni Formicola