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mercoledì 14 giugno 2023

Tolto lo stipendio a Mons. Gänswein

 Da fonte cardinalizia ci risulterebbe che a mons. Georg Gänswein sia stato tolto ogni emolumento vaticano e gli sarebbe stato ingiunto di lasciare il suo appartamento nella vecchia Santa Marta, (per la ristrutturazione del  quale egli aveva investito denari propri). 
Tutto ciò senza che ad ora ci sia stato alcun previo comunicato da parte della S. Sede sulla rimozione ufficiale dai suoi incarichi. Nè su quelli (eventualmente) nuovi.

Di norma, le decisioni in tal senso, vengono prese direttamente dal S. Padre in persona. 

Roberto

 

18 commenti:

  1. Finito il lavoro, finisce lo stipendio…come tutti i lavoratori di questo mondo. Dov’è lo scandalo?!
    O si vuole, come al solito, gettare fango su Papa Francesco con la staffilata in ultima riga?

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    1. 1) ha letto il post? Lei ha presente la sezione quotidiana del bollettino della S. Sede "Rinunzie e nomine" in cui si dà comunicazione ufficiale? Ecco, il focus del nostro post era che per mons. Ganswein non è stata data comunicazione di rinunzia o di rimozione, ma si è già proceduto a chiudere la borsa. Forse hanno la coda di paglia e non vogliono far sapere che il Papa lo ha rimosso da Prefetto?
      2) Ovviamente che se uno termina un incarico, gli tolgono lo stipendio. Ma se non il Papa non gli affida un altro incarico non avrebbe diritto ad un altro stipendo. Ciò facendo gli farebbe uno sgarbo (con connessi problemi anche economici).
      L'ultima riga sta ad indicare che lo "sfratto" è voluto espressamente dal Papa. Tutto qui. Se poi lei è malizioso e vede la nostra malafede ovunque, non è un problema nostro.

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    2. Basta con questi fannulloni che vogliono approfittare della misericordia franceschiana.

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    3. L'ignoranza che leggo in queste righe è rivoltante. Quella di Mons. Gänswein non è un "lavoro", ma una vocazione, una missione. Questi volgari attacchi contro una persona cacciata come un Chandala qualunque sono degni di chi li scrive.

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    4. Ma smettila! Quello che faceva in Vaticano era un LAVORO, non una vocazione. Quando il segretario di Giovanni Paolo II se ne andò, ci furono tutte queste levate di scudi? Non mi pare proprio.

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    5. Chi difende il capo con le argomentazioni speciose qui esposte e paragona la funzione di mons. Gänswein a qualsiasi altro lavoro, sa bene che esistono degli
      obblighi formali e sostanziali che non possono essere elusi dal "datore di lavoro" per nessuna ragione. Perché qui non se ne parla?

      più ovvia che

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    6. No di certo visto che gli è stata data la reggenza della Cattedrale di Cracovia e il Cardinalato da Papà Benedetto

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  2. Se il diritto delle locazioni dello SCV è allineato a quello italiano, il locatario, alla fine del rapporto, ha diritto al risarcimento per le migliorie che siano state apportate col consenso del locatore, giusto? 🤔
    Sarebbe interessante indagare come disciplina la materia il Codice Pisanelli, ancora vigente in Vaticano. 😉

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  3. Non credo proprio che dovrà andare a chiedere l'elemosina alla Caritas😏 Mal che vada tornerà nella sua diocesi d'incardinazione e prenderà lo stipendio dal Sostentamento Clero. La cosa più bella del farsi prete è la certezza che appena il vescovo ti ha messo le mani in testa sei tranquillo e sicuro dal punto di vista economico per il resto dei tuoi giorni😏

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    1. Non è detto: innanzi tutto dipende da Stato a Stato. In Germania non c'è l' 8xMille. E comunque in italia per poter percepire l'8xMille devi avere cura d'anime. Se il Papa non gli dà incarichi, e non ha maturato la pensione... non so a che titolo e per cosa potrebbe chiedere il sostentamento del Clero.
      E' vero: ha scritto libri e potrebbe percepire i proventi delle vendite. Ma sicuramente è uno sgarbo che il Papa gli farebbe, quello di non assegnargli nessun incarico... (cosa che lo metterebbe in difficoltà anche dal lato economico).

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    2. sbagliato! in Germania lo stipendio di un sacerdote arriva a 4000 euro mensili. Hanno l'assicurazione come i ministri per la cura della salute. come stipendi per i sacerdoti Germania, Svizzera è Austria sono ai primi posti

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    3. Tuchino Fernandez pare che dovrà addirittura fare gli straordinari ... CHE ROBA!

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  4. Con quello' che sa da Benedetto XVI,mi piacerebbe che svelasse tutto

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  5. S.E. Mons. Gänswein sapeva che sarebbe incorso nelle fauci della misericordia se non si fosse sbracato ad acclamare festoso all'etica di situazione, alla subordinazione della Chiesa al Mondo, al sincretismo panteista e al Caro Leader.
    Onore a lui... molti altri hanno dovuto pagare un prezzo ben più alto per la loro schiena dritta: Mons. Gänswein non è l'abbé Coache, per dire.. né Mons Lefebvre.
    Di questi tempi tuttavia è già grasso che cola (questo la dice lunga sui tempi più che su Gänswein..)

    Detto questo, il problema non è tanto che un Pontefice liberale, marxista e modernista agisca in modo così screanzato; il problema è che:
    1. sono pochi gli illustri "sanzionati" che prendano effettivamente il toro per le corna (praticamente nessuno, visto che non conta chi parte su teorie bislacche di retroscena da thriller fantasy né chi da anni si nasconde lanciando comunicati apocalittici..);
    2. i predecessori di Papa Francesco erano essi stessi dei liberali, solo con un margine liberalità più vasto e diversamente orientato che quello dell'attuale Pontefice..e promuovevano un po' a destra (una destra "conciliare", ça va sans dire) un po' a sinistra (Tagle, Marx, Scherer, Ravasi, Coccopalmerio, Brasile de Aviz..Schönborn, Maradiaga, Danneels, Martini, Kasper, Lehmann.. solo per citare alcune porpore..ci si potrebbe sbizzarrire su nomine episcopali..) invece di punire i non allineati e promuovere i compagni di merenda.
    ...o forse no, in fondo erano tutti "allineati"..

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  6. Da questa situazione ingiusta, Monsignor George, essendo un colto intellettuale e un’animo nobile ne uscirà benissimo!
    Io Lo esorto a non perdere il suo bel sorriso.
    L’eleganza per il momento non può abitare in Vaticano.

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    1. Nobilissimo proprio! Si è visto bene dal tempismo col quale ha pubblicato il suo libello.

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    2. Anonimo21 giugno 2023 alle ore 07:22
      Forse non sa che le tempistiche non le ha scelte lui, ma la casa editrice. E il caso ha voluto che fosse previta per quel periodo lì.
      Comunque sia gli autori dei libri non decidono nulla in merito alla campagna di promozione o alle tempistiche di edizione/pubblicazione/messa in vendita...

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  7. Bisogna che cominci a usare il telefono soltanto per la funzione principale per cui fu progettato: telefonare, perché questi commenti esosi di gente che certamente non è nemmeno cattolica mi creano un enorme rabbia e un profondo disagio.
    Santa giornata a tutti, Viva Cristo Re!

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La Redazione