Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi
89a SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGLI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
Stiamo vivendo un periodo sorprendente di accelerazione degli eventi nella Chiesa.
Il recente pellegrinaggio di Pentecoste, organizzato da ND de Chrétienté, è stato uno di questi eventi. Non solo perché ha portato a Chartres folle di pellegrini, quasi tutti molto giovani, ma anche e soprattutto perché i media cattolici ufficiali e altri mezzi di comunicazione, compresa la televisione e persino telegiornale delle 8 di TFI, hanno coperto l'evento in modo obiettivo. Il La Croix del 29 maggio, ad esempio, riconosceva implicitamente il fallimento della politica di repressione della liturgia tridentina: "Per il 41° pellegrinaggio di Pentecoste, 16.000 persone sono state riunite dalla marcia e dalla liturgia tradizionale. È stato un record di presenze, nonostante il motu proprio TraditionisCustodes, pubblicato nel 2021, abbia limitato la possibilità di celebrare la Messa secondo l'antica forma del rito, che è stata adottata in questo pellegrinaggio".
Questi muri di silenzio e di negazione della realtà, che già da prima si stavano sgretolando, ora stanno cadendo più velocemente che mai. Le ragioni sono molteplici:
L'attuale pontificato ha cercato di dare la massima estensione alla dinamica conciliare, che è, in senso proprio, suicida, nella misura in cui è una sorta di auto-cancellazione della Chiesa. Ad esempio, la lotta contro il "clericalismo" e, allo stesso modo, contro istituzioni e diocesi, come Fréjus-Toulon in Francia, che hanno cercato di mantenere la loro identità cattolica, attirando così vocazioni che mancano altrove.
La crisi del Covid, in cui l'episcopato francese non solo non ha resistito alle restrizioni al culto imposte dal governo repubblicano, ma anzi le ha anticipate e aggravate (niente più messa, divieto di battesimi e matrimoni), ha accentuato l'impressione di insignificanza data dall'istituzione ecclesiastica in Francia, anche tra i cattolici.
L'accettazione da parte della Conferenza episcopale della messa alla gogna della Chiesa per gli abominevoli abusi sessuali commessi da alcuni sacerdoti, con la CEF che parla, sulla stregua del deplorevole rapporto Sauvé da essa commissionato, di "responsabilità sistemica" della Chiesa e chiedendo pietosamente perdono, tutto ciò ha avuto un effetto devastante sui fedeli e sui sacerdoti che si sentono traditi dai loro pastori.
Abbiamo quindi una situazione che tutti conoscevano ma di cui non si poteva parlare, con, da un lato, un'istituzione esangue, mentre i sociologi parlano con compiacimento di "scomparsa definitiva" del cattolicesimo, e dall'altro, un gruppo di conservatori (che conservano e continuano a trasmettere), la Comunità Saint-Martin, la Comunità dell'Emmanuel, e il mondo tradizionale più che mai vivace, in crescita e missionario, mostrando una resistenza sorprendente.
La settimana scorsa ho citato un articolo del La Croix del 25 maggio, "Messe 'tradi': un rite qui attire les jeunes catholiques", che commentava un sondaggio su un campione di 4.000 giovani cattolici che si preparano alla GMG di Lisbona, da cui risultava che il 38% apprezza "la Messa in latino". Se colleghiamo questo sondaggio sui giovani con le successive indagini condotte da Paix Liturgique su tutti i cattolici ancora praticanti, di cui una buona maggioranza vorrebbe poter assistere - o assistere anche - alla Messa tradizionale nella propria parrocchia, la verità diventa chiara: sessant'anni di riforma conciliare, veicolata da una liturgia che fa diventare asettica la forza dogmatica della lexorandi, si sono risolti in un fallimento. Tuttavia, la vita ribolle ancora, pronta a svilupparsi se gliene verrà data la possibilità, tra tutti coloro che hanno mantenuto fedelmente questa lexorandi romana.
Coraggio dunque, voi che resistete! Coraggio, voi che pregate per la piena e completa libertà della liturgia tradizionale. Anche questa settimana, reciteremo il rosario per questa intenzione mercoledì alle 17 a Saint-Georges de La Villette, domenica alle 18.15 davanti a Notre-Dame du Travail e tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, davanti agli uffici dell'amministrazione diocesana, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dalle 13 alle 13.30.