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martedì 9 maggio 2023

La S. Messa è il centro della Storia …e anche dell’universo intero

Belle riflessioni sulla S. Messa.
"allora ogni Messa è anche il centro dell’universo intero. E quindi dove si riattualizza il Sacrificio del Calvario, quel posto diventa il centro di tutto. E l’altare stesso diventa in un certo qual modo il Cielo"
Luigi


Da “C’è troppo silenzio. La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti” di Corrado Gnerre

Forse non ci avete mai pensato o riflettuto abbastanza, ma la Messa è il centro della Storia e dell’Universo. Ogni Messa, indipendentemente da dove venga celebrata e indipendentemente dalla “santità” del sacerdote celebrante. Vediamo in che senso.

Centro della Storia

La Storia è iniziata con Adamo ed Eva e sarebbe dovuta andare in un certo modo se i nostri progenitori si fossero attenuti al volere e al comando del Signore, se cioè non avessero preteso di sostituirsi a Dio.

Dunque, la Storia viene rovinata e in un certo senso perfino distrutta dal peccato originale. Per volere di Dio tale distruzione non fu però un fatto conclusivo. Dio volle recuperare la storia umana e lo fece con la Redenzione, che pertanto è una sorta di “ricreazione” della Storia.

Ma dove è avvenuta la Redenzione? E’ vero che l’unione ipostatica, cioè il fatto che Cristo è vero uomo ed è vero Dio nell’unico soggetto divino, fa sì che tutte le sue azioni, anche le più banali, abbiano avuto un valore infinito, per cui sarebbe bastato anche una semplice azione del Verbo incarnato per redimere l’intero universo; ma è pur vero che l’atto redentivo per eccellenza è l’effusione del sangue di Cristo: la sua Passione e la sua Morte. Cioè il Calvario.

Il Calvario è il momento della ricreazione della Storia. Ma è anche il luogo di questa ricreazione. Un’antica tradizione dice che Adamo fu seppellito sul Calvario.

Se dunque il Calvario è la ricreazione della storia umana, di quella storia ch’era stata rovinata dal peccato, allora ogni Messa è questa risoluzione, perché ogni Messa è il Calvario.

E a proposito di come la Messa, come riattualizzazione del Calvario, sia la ricomposizione di tutto e la ricostruzione della Storia, leggiamo queste parole di Louis Veuillot: “L’olio, l’acqua, il vino, il fuoco, la cenere, il sale, la cera, l’issopo, l’oro, l’argento, la pietra, la sabbia, tutto appartiene alla Chiesa, lei usa ogni cosa come una sovrana. La Chiesa accoglie ogni elemento, lo salva, unisce tutto. Il peccato ha distrutto l’armonia tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e la creazione. (…). Il paganesimo deteriorava la natura, il protestantesimo la rifiutava, la Chiesa la consacra.”[1]

Centro dell’Universo

Se ogni Messa è il centro della Storia, si può anche dire che ogni Messa è il centro dell’Universo?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in considerazione Romani 8,22-23 dove san Paolo scrive: “Sappiamo bene come la creazione fino ad ora geme tutta quanta e soffre quasi le doglie del parto; né solo essa, ma noi stessi che abbiamo in noi le primizie dello Spirito, gemiamo, aspettando l’adozione, cioè la redenzione del nostro corpo.” Qui l’Apostolo parla dell’intera creazione che attende la liberazione per sottrarsi alla schiavitù della corruzione. Ebbene, che s’intenda anche un valore cosmico della Redenzione?

Se è così, allora ogni Messa è anche il centro dell’universo intero. E quindi dove si riattualizza il Sacrificio del Calvario, quel posto diventa il centro di tutto. E l’altare stesso diventa in un certo qual modo il Cielo. Scrive il cardinale Giovanni Bona ai sacerdoti: “‘Fate questo in memoria di me’, farai memoria della passione e della morte di Gesù, significante dalla consacrazione del pane e del vino fatta separatamente. Allo stesso modo che i santi angeli presenziano il momento della consacrazione in perseverante venerazione fino alla consumazione del sacrificio, così anche tu cerca di emulare la loro riverente adorazione. Siccome il cielo sta dove sta Dio, senza ombra di dubbio l’altare dove si celebra un tale grande mistero diventa il cielo, e anche tu in certo qual modo ti deifichi perché partecipi di questo supremo bene. Tutte le volte che prendi in mano l’ostia e il calice, abbraccia Gesù e stringilo forte a te con tutto il tuo povero amore.”[2]

[1] Louis Veuillot, Les parfums de Rome, cit. in dom Gérard Calvet, La santa liturgia, tr.it., Nova Millennium Romae, Roma 2011, pp.18-19.

[2] Cardinale Giovanni Bona, Mistero d’Amore. Meditazione sul culto eucaristico, Edizioni Ares, Milano 2003, p.124.

4 commenti:

  1. Ogni messa, mica solo quella tradizionale.

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    1. Come no, anche quelle sul materassino gonfiabile e del prete motociclista.

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    2. Veramente si intendeva il rito, non gli eventuali abusi, che, comunque, impazzano anche in ambienti tridentini.

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  2. Il problema dei giovani, ma anche dei loro genitori che vogliono rimanere giovani a tutti i costi, seguendo l'andamento modernista/technologico e' che circondandosi di rumori 'subliminali' non riescono piu' a stare in pace coi loro silenzi naturali. Quindi, quando sono 'forzati' come in Chiesa Tradizionale, di 'ascoltare il silenzio', per loro diventa insopportabile! Preferiscono mettersi le cuffiette e lasciarsi fare il lavaggio di cervello, piuttosto che 'ascoltare il silenzio', anzi PREGARE come si dovrebbe! Si tratta della 'patologia di modernismo novus ordo'!!

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