Post in evidenza

"Buon Natale" ai nostri cari lettori. Gloria in excelsis Deo! Oggi è nato per noi il Salvatore, Cristo Signore. Gloria!

"Presepio", di autore toscano, fine XVI sec. Pinacoteca Rambaldi, Sanremo, fraz. Coldirodi  Buon Natale! "Et ecce, Angelus Dó...

lunedì 16 gennaio 2023

Orrori architettonici… e dove trovarli #122 ad Arba (PN)

Chiesa parrocchiale di San Gottardo dell’arch. Ettore Polesel (anno 1987).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche della Diocesi di Concordia-Pordenone, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

Lorenzo

Descrizione: A seguito del terremoto del 1976, l’antica chiesa di San Gottardo risultava inagibile. In un primo momento ci si orientava per un ripristino totale, e conservativo. Si è scelto poi di demolire per un edificio ex novo, di fattura moderna. L’architettura è iscritta nel profilo geografico del territorio: la pedemontana, e il pendio che scende verso il greto del torrente. Il profilo della chiesa è dolce, e richiama l’ondeggiare dei colli. Il campanile, geometrico e pungente, diviene il punto di riferimento che individua il luogo di culto nel piccolo centro abitato.
Nella concezione dell’architetto Ettore Polesel, l’impianto è dato dal figurato del profilo di un sasso del vicino torrente, intagliato e reso gentile dal movimento e dal gioco delle ombre.
Le fondazioni sono date da un profondo scavo capace di superare il terreno sassoso ed ancorare la colata di cemento armato alla roccia.
La chiesa è costruita su un’idea di pianta centrale, allungata nei lati, disegnata da un ideale punto nascente (l’altare) che in modo concentrico dilaga verso il perimetro.
Anche in altezza è rappresentato il concetto di pianta centrale: l’edificio è più ampio in basso; salendo, il raggio si chiude dando vita ad un corpo sopraelevato.
Dal portale centrale, un corpo sinuoso in cemento armato sale come una spirale, abbracciando sul lato sinistro il corpo centrale, e dando idea di ascesa verso l’alto.
Sul lato sinistro si apre un corpo disegnato come una cupola, che dalla feritoia consente di dar luce al matroneo; da questo corpo laterale, la copertura scende con un unico spiovente in cemento verso il lato destro, più basso.
Il presbiterio è un luogo fluido, non nettamente distinto dall’aula. L’ambiente è pensato come un contesto intrecciato, dove il popolo celebra senza essere separato, secondo il linguaggio accolto dal Concilio Vaticano II.
Il pavimento dell’intero ambiente interno è dato da un seminato alla veneziana, in cui sono inserite delle lingue di piombo che segnano un percorso di accompagnamento che dal portale d’ingresso conducono all’altare.
A sinistra dell’ingresso, una gradinata ampia e luminosa conduce al matroneo, pensato per la corale.
L’elemento decorativo principale è dato dalla luce. Secondo il linguaggio che guarda a Le Corbusier, il cemento armato è in alcuni punti chiavi tagliato, e dalle feritoie, poste in congiunzione tra i vari elementi, entra la luce calda e avvolgente.

Adeguamento liturgico: l’altare, l’ambone, il fonte battesimale e l’aula (intervento strutturale - 1990) sono opere dell’artista friulano Edo Janich, commissionata dall’architetto Ettore Polesel per il nuovo edificio costruito nel post terremoto. L’altare, pezzo intero di una fusione in bronzo, è concepito come la prua d’una nave che affronta la forza dell’acqua. L’ambone è ideato come una intricata rete da pescatore che nasce nel mare e s’innalza a sostegno del leggio per il lezionario. Volute in ferro ancorate alla parete in cemento armato sono poste a sostegno di un ampio fonte, opera di fusione in bronzo, che viene sostenuto con idea di leggiadria. Nel pavimento sono inserite lastre di piombo e tessere di mosaico a figura d’un ruscello di luce.

È stata salvata dall’antica chiesa di San Gottardo la cattedra la cattedra cinquecentesca, istoriata e lavorata a figure geometriche, restaurata e posta in presbiterio in asse con il nuovo altare (aggiunta arredo - 1990).

Testi ed immagini tratti dal sito chieseitaliane.chiesacattolica.it.

Immagini degli esterni:





Immagini degli interni:



9 commenti:

  1. L'esterno pare un gigantesco mollusco con qualche handicap, l'interno è mostruoso e, quanto al campanile, dalla foto e da lontano sembra vi sia montato su un concerto di campane incastellato a slancio (come da tradizione friulana), bellissime, ma il peggio vi possa essere per le trazioni in oscillazione sulla struttura muraria in fase di oscillazione dei bronzi, e con quei piedini a cui mancano solo delle scarpette da ballo... boh, io una casa in stretta prossimità eviterei di acquistarla... forse per evitare che mi cashi il campanile in soggiorno e anche perché il panorama di cui potrei godere sarebbe irrimediabilmente deturpato da questo insieme di schiefezze...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La chiesa è del 1987.
      Forse le campane non le suonano mai…

      Elimina
    2. Dalle foto sembra molto isolata, ma se lo dici tu, senz’altro avranno costruito un condominio proprio di fronte in un secondo tempo.

      Elimina
  2. Molto raccolta e tradizionale nella disposizione interna.

    RispondiElimina
  3. L'interno ha un suo calore grazie al soffitto in legno e all'illuminazione. Va però detto che le fotografie non aiutano molto a capire i particolari. L'esterno senza essere vergognoso persuade meno.

    RispondiElimina
  4. Risposte
    1. Mi sembra una bella chiesa! E dove c'è il Signore il resto non ha importanza!

      Elimina
    2. Tanti chiedono chiese “belle” e poi si preoccupano poco di abbellire la loro anima per incontrare Gesù in ogni situazione della vita.

      Elimina
  5. Conosco l'architetto autore, è un mio carissimo vicino di casa. Persona colta discreta gentile.
    Avevo conosciuto il defunto parroco, persona legata alla tradizione. Mi ha colpito la sua morte: aveva un fratello gemello in Australia. Sono morti praticamente nello stesso momento.

    RispondiElimina