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giovedì 19 gennaio 2023

Crescono i rumors sulla guerra alla liturgia tradizionale

Cari Amici,

vi proponiamo qui di seguito le ulteriori indiscrezioni circa la pubblicazione di nuove restrizioni alla Messa tradizionale, che Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti, riprende dalla rubrica The Moynihan Letters di Inside the Vatican.

Da parte nostra, dobbiamo ribadire che non abbiamo trovato conferme o prove in merito; la voce, però, continua a circolare e viene rilanciata come attendibile, e già il fatto che questa anticipazione stia correndo è una notizia, purtroppo verosimile e coerente con quello che è accaduto finora.

Se tutto quanto sta trapelando venisse confermato – quod Deus avertat – non potremmo non concordare con l’amico Francesco Righini, quando nota, su Facebook, che con il nuovo provvedimento (il quale – secondo i rumors - dovrebbe accentrare ancor più rigidamente a Roma il governo della liturgia tradizionale), il Papa riuscirebbe «a smentire non solo i propri predecessori, ma anche sé stesso: mentre in Traditionis Custodes spacciò di voler “restituire ai vescovi il loro ruolo di supremi liturghi delle loro diocesi” ora toglierà loro ogni capacità di decisione in materia di liturgia antica. E perché? Perché essi non hanno applicato Traditionis Custodes con sufficiente durezza: strano, visto che a suo dire Traditionis Custodes era il frutto delle richieste dei vescovi, e siamo a due contraddizioni». Alla quale ne andrebbe aggiunta una terza, «relativa al decreto (tuttavia, mai pubblicato formalmente che mi risulti) di conferma dei diritti e privilegi della Fraternità di San Pietro. Sul tutto, l'insistente ripetizione di atti in spregio a quelle prerogative che non solo la storia bensì l'esplicito testo conciliare di Lumen gentium (!) assegna ai vescovi nella propria diocesi». 

Francesco Righini conclude chiedendosi: «Quando finirà tutto ciò?». Ce lo chiediamo anche noi, e, pur non disponendo di dati certi sulla fondatezza delle voci che stando correndo, non ci asteniamo dal dar conto della loro crescente intensità, sperando che il grido di dolore dei fedeli legati alla Messa tradizionale, ormai da tempo vittime di un crudele tentativo di progressivo soffocamento (e questo, purtroppo, è invece accertato), venga raccolto da quanti, nel collegio cardinalizio, potranno e vorranno utilmente intervenire presso il Trono supremo per interrompere questa assurda spirale persecutoria.

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Nuova Stretta sulla Messa Vetus Ordo in Primavera. Conferme dagli USA.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, quanto scrive un collega ed amico statunitense, Robert Moynihan, nella sua newsletter. Buona lettura e condivisione.

Lettera n. 23, 2023 Mercoledì 18 gennaio: “Non ci sono segreti”.

Ho appena ricevuto una lettera affascinante, che pubblico di seguito.

Ieri ho preso un po’ le distanze (vedi questo link) dalle “voci” a Roma secondo cui Papa Francesco potrebbe presto emanare un nuovo decreto che limita ulteriormente la celebrazione della Messa antica.

Poi ho ricevuto questa lettera.

Inizia così: “Come entrambi sappiamo, non ci sono veri “segreti” a Roma”.

Poi, in sostanza, l’autore della lettera mi dice che la “voce” contiene in realtà una verità: che esiste una bozza di documento vaticano che limiterebbe ulteriormente la celebrazione della Messa antica.

La lettera è di un sacerdote che mi ha confidato che “un arcivescovo negli Stati Uniti ha visto questo documento”.

L’arcivescovo, continua, “ha confermato a un mio amico sacerdote (che è una persona di vera integrità e non diffonderebbe casualmente delle voci), che esso contiene effettivamente ciò che alcuni hanno ipotizzato – un’ulteriore soppressione della Messa antica…”.

Ho risposto all’autore della lettera, ho confermato la sua identità e so che la lettera non è uno scherzo, ma una comunicazione seria.

La considero credibile. (Se così non fosse, non la pubblicherei qui).

La notizia è di “seconda mano” perché proviene da un altro sacerdote, che l’ha appresa da un arcivescovo, ma sono convinto che la “catena di testimonianze” non sia così fragile da screditare la notizia.

***

Perché pubblicarlo ora, in questa forma?

Perché mi sembra importante che i cattolici che amano l’antica Messa, e che sentono e credono che essa li conforti e li sostenga spiritualmente, e li aiuti a conformare la loro mente e la loro anima più strettamente a Cristo, e quindi ad operare meglio la loro salvezza, siano consapevoli e informati di ciò che i leader della Chiesa stanno progettando riguardo all’antica Messa.

Per molte migliaia di persone non si tratta di un “gioco di riti” giocato dai gerarchi, ma di una questione spirituale profondamente seria che riguarda intimamente le loro anime e le anime di molti, compresi i loro figli.

Benedetto XVI ha addotto forti argomenti a favore della sua decisione del 2007 di permettere e, in un certo senso, di abbracciare la Messa antica come parte legittima e onorata della nostra tradizione.

I suoi argomenti rimangono potenti e persuasivi, 15 anni dopo… nonostante la sua partenza da questo mondo il 31 dicembre. 
-RM

Il testo di una e-mail ricevuta questa mattina, 18 gennaio 2023:

Ciao Robert,

Come entrambi sappiamo, non ci sono veri “segreti” a Roma.

Quindi, senza rivelare l’identità, posso dirti che un arcivescovo negli Stati Uniti ha visto questo documento di cui si vocifera molto e ha confermato a un mio amico sacerdote (che è una persona veramente integerrima e non diffonderebbe voci a caso) che contiene effettivamente ciò che alcuni hanno ipotizzato: un’ulteriore soppressione della Messa di Natale, con un’eccezione per gli ordini religiosi che celebrano solo privatamente (senza chiese parrocchiali), e alcuni possibili ulteriori chiarimenti per la FSP.

È stato “ritenuto necessario” pubblicare questa seconda lettera, a causa della mancata attuazione del motu proprio di Papa Francesco da parte di un buon numero di vescovi in tutto il mondo (utilizzando il Canone 87, ecc.).

La pubblicazione è prevista per aprile o maggio e avrebbe il “peso” di un’esortazione apostolica (come quella di San Paolo VI che istituiva formalmente il Nuovo Rito). 
In pratica, toglierebbe ai vescovi qualsiasi ulteriore voce in capitolo o eccezione in materia. 
Se verrà emanata, credo che spingerà la TLM [Messa Latina Tradizionale] “sottoterra” e aumenterà ulteriormente i ranghi della Pius X Society (che è già cresciuta di tre volte dopo l’emanazione del motu proprio da parte di Papa Francesco). 
Questo non finirà bene. 
La Messa tradizionale sopravviverà – se qualche cattolico continuerà a frequentare un Novus Ordo ulteriormente annacquato (che si suppone sia anche parte di questo documento), resterà da vedere – la partecipazione alla Messa domenicale settimanale da parte dei cattolici è attualmente del 12% negli Stati Uniti (nella maggior parte delle diocesi); è del 2,5% nei Paesi Bassi. 
Se verrò a conoscenza di ulteriori informazioni su tutto questo, non mancherò di inviarvi un aggiornamento. 
Dio vi benedica e grazie per tutto ciò che fate.

- Da un sacerdote che appartiene a uno degli ordini tradizionali.