Post in evidenza

Scoppiamo la balla con Toni Brandi - "Autodeterminazione: libertà assoluta o condanna?"

Riceviamo e pubblichiamo. QUI  e sotto il video.

martedì 15 novembre 2022

Il Cardinale Ranjith, a 75 anni, presenta le sue dimissioni da Arcivescovo di Colombo

Sempre un difensore della retta dottrina e della liturgia tradizionale.
'Per quanto riguarda la comunione delle mani e in piedi, Ranjith ha detto: "Credo che sia giunto il momento di abbandonare la pratica attuale, che non è stata richiesta né dalla Sacrosanctum Concilium, né dai sacerdoti, ed è stata accettata solo dopo la sua introduzione illegittima in alcuni Paesi"'.
QUI alcuni post di MiL sul Nostro.
Grazie a Michelangelo per la segnalazione e traduzione dell'articolo.
Luigi

Il Cardinale Ranjith presenta le sue dimissioni da Arcivescovo di Colombo

Da Redaccioninfovaticana | 15 novembre, 2022

Il Cardinale compie oggi 75 anni e, come stabilito dal Codice di Diritto Canonico, deve presentare le sue dimissioni al Santo Padre.
Tra i buddisti e gli indù in guerra nello Sri Lanka, la minoranza cattolica, che rappresenta circa il 7% dei 20 milioni di abitanti del Paese, è vista come una forza equilibratrice. In qualità di suo rappresentante di grado più elevato, Ranjith agisce come mediatore prudente in un contesto di grande instabilità politica e sociale nel Paese.

Dopo i devastanti attentati in una chiesa nel 2019, la domenica di Pasqua, ha continuato a chiedere chiarimenti. Il cardinale accusa il governo di aver ritardato le indagini per coprire il possibile coinvolgimento di politici e dipendenti dei servizi segreti.

Il Cardinale Ranjith, conservatore e papabile

Sembrava un candidato forte per il conclave che ha eletto Papa Francesco, anche se sembra impossibile che un cardinale che ha detto che avrebbe dato il suo seminario alla Fraternità San Pio X perché vuole sacerdoti ben formati venga eletto Papa.

È stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1975, nella basilica patriarcale vaticana, da Papa Paolo VI. Dottore in Sacra Scrittura con una tesi sulla Lettera di San Paolo agli Ebrei, probabilmente il testo del Nuovo Testamento con il più alto contenuto teologico.

Dopo essere tornato in Sri Lanka nel 1978, è diventato viceparroco a Pamunugama, servendo poi come parroco a Payagala e Kalutara, parrocchie di persone povere ma religiose in villaggi di pescatori; questa esperienza lo ha portato a impegnarsi nella giustizia sociale; ha anche fondato "Seth Sarana", un centro per aiutare i poveri nell'Arcidiocesi di Colombo.

Nel 1983, è stato nominato Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie. Ha fatto rinascere la Società della Santa Infanzia e, in qualità di coordinatore diocesano per lo Sviluppo Umano, ha introdotto iniziative coraggiose in settori come l'edilizia abitativa, la pesca e vari progetti di auto-impiego.

Eletto vescovo titolare di Cabarsussi e nominato ausiliare di Colombo il 17 giugno 1991 da Giovanni Paolo II.

Le opinioni di Ranjith sulla liturgia e la comunione nella mano.

Nominato segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 10 dicembre 2005.

Molto critico nei confronti degli abusi nella liturgia, pur lodando l'uso delle lingue vernacolari, ha anche criticato il "quasi totale abbandono" del latino in America e "l'accettazione di tutti i tipi di novità (nella liturgia) con conseguente secolarizzazione". Ha anche lamentato la "banalizzazione e l'oscuramento degli aspetti mistici e sacri della liturgia in molte aree della Chiesa, in nome di un cosiddetto Konzilsgeist (spirito del Concilio)".

Per quanto riguarda la comunione delle mani e in piedi, Ranjith ha detto: "Credo che sia giunto il momento di abbandonare la pratica attuale, che non è stata richiesta né dalla Sacrosanctum Concilium, né dai sacerdoti, ed è stata accettata solo dopo la sua introduzione illegittima in alcuni Paesi".

Forte sostenitore della Messa tridentina, una volta ha detto che i vescovi che si oppongono al Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI si lasciano "usare come strumenti del diavolo", accusandoli di "disobbedienza e persino di ribellione contro il Papa".

Una volta ha anche detto: "Non sono un fan dei lefebvriani, ma quello che a volte dicono sulla liturgia lo dicono per una buona ragione".

È stato creato Cardinale Presbitero da Benedetto XVI nel concistoro del 20 novembre 2010 con il titolo di San Lorenzo In Lucina. L'Arcivescovo Ranjith parla undici lingue: italiano, tedesco, francese, ebraico, greco, latino, spagnolo, inglese, sinhala, tamil ed esperanto.

1 commento:

  1. Uno così, oggi presenta le dimissioni e ieri El Papa le accetta.

    RispondiElimina