Festeggiamo, nel suo giorno, la Madonna della Medaglia miracolosa.
Portiamo al collo la sua medaglia e preghiamo la Madonna.
Luigi
Cappella della Madonna
della Medaglia Miracolosa
Chapelle Notre-Dame de la Médaille Miraculeuse
Parigi - Francia
140, Rue du Bac, 75007 Paris, Francia
Telefono: +33 1 49 54 78 88
il 27 novembre del 1830, vigilia dell’Avvento, la Madonna apparve ad una religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli: suor Caterina Labouré, che si trovava come novizia nella casa madre della Congregazione Religiosa: situata a Parigi in Rue du Bac, 140.
Esterno della Cappella
Interno della Cappella
Il 2 maggio 1806, nacque a Fain-lès-Moutiers, un piccolo paese della cattolica Borgogna, a circa 233 km da Parigi, Zoe Labouré, da Pietro Labouré e Maddalena Gontard, considerati tra i più pii abitanti del paese.
Ultima di nove figli, Zoe rimase orfana della madre all’età di nove anni; allora affidò se stessa, il fratello e le sorelle alla Vergine Maria.
Il padre affidò Zoe alle cure di una zia, ma dopo due anni la richiamò e le affidò la cura della casa. La ragazza conciliava le cure domestiche e la preghiera.
Durante la sua assenza, la sorella maggiore, Maria Luisa, seguendo la sua vocazione entrò nella Congregazione delle Figlie della Carità, a Langres.
All’età di ventiquattro anni, il 21 aprile 1830, Zoe fu ammessa tra le Figlie della Carità, prese il nome religioso di Caterina e fu destinata nella casa madre in Rue du Bac, a Parigi.
Suor Caterina Labouré
In quei giorni, a Parigi si onorava solennemente San Vincenzo de’ Paoli, per la traslazione delle sue reliquie, che per molto tempo erano state nascoste a causa dei torbidi rivoluzionari.
In quella circostanza la giovane novizia, per tre giorni consecutivi, ebbe l’apparizione del cuore di San Vincenzo sopra un piccolo reliquiario nella cappella in Rue du Bac.
Durante il suo noviziato ebbe altre visioni: di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830); ma le più importanti furono le apparizioni dell’Immacolata della “Medaglia Miracolosa”.
Il 27 novembre del 1830, nella cappella di Rue du Bac, a suor Caterina apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore.
L’immagine era racchiusa in una cornice ovale e contornata da una scritta in lettere d’oro: «Oh Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi»; invocazione inusuale per il tempo.
La stessa suor Caterina Labouré racconta la storia delle apparizioni:
«Venuta la festa di San Vincenzo [19 luglio 1830] la buona Madre Marta [direttrice delle novizie] ci fece alla vigilia un’istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, e andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla.
Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l’inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.
«Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”. Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.
Mi venne subito il pensiero: Mi sentiranno! Ma quel fanciullo fu pronto a rispondermi:
“Stai tranquilla: Sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Vieni che ti aspetta”.
L'Angelo guida suor Caterina
«Il fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre lui rimase tutto il tempo in piedi.
Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore veglianti passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento.
Il fanciullo mi avvertì, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”.
Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo.
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Madonna. Quel fanciullo allora, mi parlò, non più con voce di bambino, ma d’uomo alto e robusto, e disse parole forti. Guardando la Santissima Vergine, feci allora un salto verso di Lei ed inginocchiandomi sui gradini dell’altare appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria… Fu quello il momento più dolce della mia vita.
La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore spirituale e parecchie cose che non debbo dire; m’insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell’altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell’altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che colà avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari.
“Figlia mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la grazia; racconta tutto quanto succede in te, con semplicità e fiducia. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni, danne conto a chi é incaricato dell’anima tua...”.
«Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta.
Mi alzai dai gradini dell’altare, rividi il fanciullo al posto dove l’avevo lasciato, il quale mi disse: “E’ partita!”
Rifacemmo lo stesso cammino, trovando sempre tutti i lumi accesi, col fanciullo sempre alla mia sinistra. Credo che quel fanciullo fosse il mio Angelo Custode, resosi visibile per farmi vedere la Madonna; io, infatti, l’avevo molto pregato di ottenermi un tale favore.
Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno».
[erano passate due ore e mezza].
«Il 27 novembre 1830, il sabato precedente la prima domenica d’Avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo verso quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla.
«Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, “à la vierge” (alla vergine), cioè accollata e con i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli.
Il viso era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io ne vidi solo una metà [più tardi suor Caterina confesserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro chiazzato di giallo].
«Le sue mani elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l’Universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente mentre presentava il globo a Nostro Signore.
Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri: questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse gettavano raggi più grandi e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi… mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole:
“Questo globo che vedi rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona…”
«Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine Santissima aggiunse:
“Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”, facendomi così comprendere quanto sia dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che La pregano; quante grazie Ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle.
In quel momento, io ero e non ero… non so… io godevo.
Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla mano sinistra della Vergine si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro: “Oh Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.
«Allora si fece sentire una voce che mi disse:
“Fai, coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”
All’istante mi parve che il quadro girasse su se stesso ed io vidi il rovescio della medaglia.
«Vi era la lettera “M” iniziale del nome di Maria sormontata da una croce senza Crocifisso che aveva come base la lettera “I” posta in orizzontale, iniziale del nome Iesus.
Più sotto vi erano 2 cuori: uno circondato da spine (quello di Gesù), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle circondavano il tutto.
Poi tutto disparve, qualcosa che si spegne ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione.
Suor Caterina riferì al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, ma il sacerdote reagì negativamente ed intimò alla novizia di non pensare più a queste cose.
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, suor Caterina Labouré venne inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mise al lavoro, ma una voce interiore l’assillava continuamente: “Si deve far coniare la medaglia”.
Suor Caterina ne riparlò al suo confessore.
Intanto nel febbraio del 1832 scoppiò a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. A giugno, le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel.
Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi cominciò a chiamare la medaglia “miracolosa”.
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 medaglie. Solo un anno dopo ne circolavano più di un milione.
Nel 1839 la medaglia venne diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie!
Suor Caterina morì il 31 dicembre 1876. Fu beatificata da Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata nel 1947 da Pio XII. Le apparizioni della Santa Vergine vennero approvate dal vescovo nel 1836.
Dopo la morte il suo corpo venne sepolto nella cripta sotto la chiesa del convento di Rue du Bac. Nel 1933, quando fu riesumato, venne trovato incorrotto.
Le sue spoglie attualmente sono esposte nella stessa cappella dove Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, non lontano dall’urna in cui è custodito il cuore di San Vincenzo de’ Paoli.
La Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa dal 1894 si festeggia, al termine di una novena, il 27 novembre alle ore 17,00, ovvero, come recita la supplica, «proprio nel giorno ed ora benedetta, da Te prescelta per la manifestazione della Tua Medaglia».
La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al 27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario: tre corone, poiché i 15 misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi corrisponderebbero ai 15 anelli che la Madonna portava durante l'apparizione a suor Caterina Labouré.
La festa liturgica, per le Famiglie Vincenziane, è stabilita al 28 novembre.
Significato degli elementi presenti nella Medaglia
Sul diritto: La Madonna è in piedi sopra un serpente - il diavolo - poggiato su un globo – il mondo terreno -; dalle mani della Madonna si dipartono dei raggi luminosi – le grazie inviate a chi le richiede -; intorno alla Madonna e scritta l’invocazione: O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi.
Sul rovescio: La lettera M – iniziale di Maria -, intrecciata con una Croce che poggia su la lettera I messa in orizzontale – iniziale di Iesus -; sotto le lettere vi sono due cuori: a sinistra il Cuore di Gesù circondato di spine, a destra il Cuore di Maria trafitto da una spada; intorno alle lettere e ai cuori vi sono 12 stelle – simboli degli Apostoli e quindi della Chiesa.
Preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa
O Vergine immacolata.
Madre di Dio e Madre nostra,
con la più viva fiducia
nella Tua potente intercessione,
tante volte manifestata
per mezzo della Tua Medaglia,
umilmente Ti supplichiamo
di volerci ottenere le grazie
che con questa Novena Ti chiediamo.
O Madonna della Medaglia Miracolosa,
che Ti sei mostrata a Santa Caterina Labouré
nell’atteggiamento di Mediatrice del mondo intero
e di ogni anima in particolare,
noi mettiamo nelle Tue mani
e affidiamo al Tuo Cuore
le nostre suppliche e le nostre speranze.
DegnaTi di presentarle al Tuo Figlio Divino
ed esaudirle se esse sono conformi
alla Divina Volontà
e utili alle anime nostre.
E dopo aver innalzato verso Dio
Le Tue mani supplichevoli,
abbássale su di noi,
avvólgici con i raggi delle Tue grazie
illuminando le nostre menti
e purificando i nostri cuori,
affinché, da Te guidati,
raggiungiamo un giorno
la beata eternità.
Amen.
Supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa
Vergine Immacolata, eccoci qui prostrati davanti a Te,
celebrando il ricordo della consegna della Tua Medaglia,
come segno del Tuo amore e della Tua misericordia.
Noi sappiamo che sempre e dovunque
sei disposta ad esaudire le preghiere di noi Tuoi figli;
ma vi sono giorni ed ore in cui Ti compiaci
di spargere più abbondantemente i tesori delle Tue grazie.
Ebbene, noi veniamo a Te,
ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia
per ringraziarTi del gran dono che ci hai fatto,
dandoci la Tua immagine,
affinché fosse per noi attestato di affetto e pegno di protezione.
Noi Ti promettiamo che, secondo il Tuo desiderio,
la Santa Medaglia sarà il segno della Tua presenza accanto a noi;
sarà come un libro su cui impareremo a conoscere,
seguendo il Tuo consiglio, quanto ci ami e quanto noi dobbiamo fare,
affinché si compia in noi la salvezza che Gesù ci ha portato.
Sì, il Tuo cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia,
poggerà simbolicamente sul nostro
e lo farà palpitare all’unisono col Tuo;
lo accenderà d’amore per Gesù
e lo fortificherà per esserGli fedele in tutto, ogni giorno di più.
Questa è l’ora Tua, o Maria,
l’ora della Tua bontà inesauribile,
della Tua misericordia trionfante;
l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia,
quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra.
Fa’, o Madre, che quest’ora,
che ci ricorda la dolce commozione del Tuo cuore,
nel consegnarci il segno del Tuo amore,
sia anche la nostra ora:
l’ora della nostra sincera conversione
e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti da parte Tua.
Tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie
per chi le avesse domandate con fiducia;
volgi benigna, allora, il Tuo sguardo sulle nostre suppliche.
Noi forse non meritiamo le Tue grazie:
ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a Te,
che sei la Madre nostra,
nelle cui mani Dio ha posto tutte le Sue grazie?
Abbi dunque pietà di noi ed esaudíscici.
Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione
e per l’amore che Ti spinse a darci la Tua preziosa Medaglia.
O Consolatrice degli afflitti,
o Rifugio dei peccatori,
o Aiuto dei cristiani,
o Madre della conversione,
vieni in nostro aiuto.
Fa’ che la Tua Medaglia sparga su di noi
e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici,
guarisca i nostri ammalati,
conceda pace alle nostre famiglie,
dia a tutti forza per testimoniare la fede.
Essa ci scampi da ogni pericolo e porti conforto a chi soffre,
consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
In modo particolare, o Maria,
Ti chiediamo in questo momento la conversione dei peccatori,
soprattutto di coloro che sono a noi più cari.
Tu, che portando alla fede con la tua Medaglia Alfonso Ratisbonne
Ti sei rivelata come Madre della conversione,
ricordaTi di tutti coloro che non hanno fede
o vivono lontani dalla grazia.
Concedi, infine, o Maria, che dopo averTi amata,
invocata e servita sulla terra,
possiamo lodarTi in eterno
godendo con Te la felicità eterna del Paradiso.
Amen.
Salve Regina
Altra supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa
[Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità]
O Vergine Immacolata,
noi sappiamo che sempre ed ovunque
sei disposta ad esaudire le preghiere
dei Tuoi figli esuli in questa valle di lacrime,
ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore
in cui Ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie.
Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a Te,
proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta,
da Te prescelta per la manifestazione della Tua Medaglia.
Noi veniamo a Te,
ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia,
in quest'ora a Te sì cara,
per ringraziarTi del gran dono che ci hai fatto
dandoci la Tua immagine,
affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione.
Noi dunque Ti promettiamo che, secondo il Tuo desiderio,
la santa Medaglia sarà il segno della Tua presenza presso di noi,
sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere,
seguendo il Tuo consiglio,
quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare,
perché non siano inutili tanti sacrifici Tuoi e del Tuo divin Figlio.
Sì, il Tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia,
poggerà sempre sul nostro
e lo farà palpitare all’unisono col Tuo.
Lo accenderà d’amore per Gesù
e lo fortificherà per portar ogni giorno
la propria croce dietro a Lui.
Questa è l’ora Tua, o Maria,
l’ora della Tua bontà inesauribile,
della Tua misericordia trionfante,
l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della Tua Medaglia,
quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra.
Fai, o Madre, che quest’ora,
che ti ricorda la dolce commozione del Tuo Cuore,
la quale Ti spinse a venirci a visitare
e a portarci il rimedio di tanti mali,
fai che quest’ora sia anche l’ora nostra:
l’ora della nostra sincera conversione,
e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest’ora fortunata,
che grandi sarebbero state le grazie
per chi le avesse domandate con fiducia:
volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche.
Noi confessiamo di non meritare le Tue grazie,
ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a Te,
che sei la Madre nostra,
nelle cui mani Dio ha posto tutte le Sue grazie?
Abbi dunque pietà di noi.
Te lo domandiamo per la Tua Immacolata Concezione
e per l’amore che Ti spinse a darci la Tua preziosa Medaglia.
O Consolatrice degli afflitti,
che già Ti inteneristi sulle nostre miserie,
guarda ai mali da cui siamo oppressi.
Fai che la Tua Medaglia sparga su di noi
e su tutti i nostri cari
i Tuoi raggi benefici:
guarisca i nostri ammalati,
dia la pace alle nostre famiglie,
ci scampi da ogni pericolo.
Porti la Tua Medaglia conforto a chi soffre,
consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria,
che in quest’ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori,
particolarmente di quelli, che sono a noi più cari.
Ricordati che anch’essi sono Tuoi figli,
che per essi hai sofferto, pregato e pianto.
Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averTi tutti amata,
invocata e servita sulla terra,
possiamo venirTi a ringraziare e lodare eternamente in Cielo.
Amen.
Salve Regina