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giovedì 20 ottobre 2022

LE MAGNIFFICHE CRONICHE DI ROMA di mons. Eleuterio Favella: sul differimento della seconda sessione della Sinodo sulla sinodalità

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La «magniffica cronica di Roma» segue la notizia della decisione di Papa Francesco di differire al mese di ottobre 2024 la seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (QUI, ripresa QUI da MiL).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», che altrimenti passerebbero inosservate o non verrebbero evidenziate come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

«Alcuni laj sorser in Roma e nelli felicissimi Stati imperocché si seppe che l’Augusto Pomteffice avea disposto la longatione del Sinodo delli Sinodi insino all’anno del Signore MMXXIV e che tenea in animo, a dir de alcune abbatine della fameglia & corte pontificia, de prolongar anchora detta suprema assise per altri anni duo e che facea ciò pel bene spiritale della Giesa e della Santa Sedia inquantoché se dicea che le celestiali reformationi incipiate dalla Santetà Sua, con gran frutto et felicitate pe’ Roma e pelli Stati pontifici, hanno gran bisogno di tempo laonde portar stabbilità et altri copiosi frutti temporali & spirituali nel guberno della Chiesa, ma, giunte che furno tali voci all’appostoliche oreglie, ancor rise di gran gusto il Sovrano Pomtiffice tenendosi con ambo le man la gran epa ch’al cachinno sobbalzaa vistosamente, et respuose il Ss.mo Segnor a mons. Crocifero Erba et al degn.mo Pincerna che ammanniva il licor de rose delle pie moniali ceciliane di Trastevere, lo qual il Beatissimo usa sorbir appo le pasterelle et li mandorlati che humilian al sagro piè le Canonichesse regulari di S. Orsola del romitorio neappolitano, ch’avea disposto prorogatio della Santa Sinodo postea che mons. Vicario criminale avea rifferito esserci in Suburra, alli Prati di Castello et etiam alla Regula multe fatuchiere & megere & putane che strologavan dalle carte et dalli fondi de cafeo esser la vita di esso Papa longa quanto la mentovata Synodo di talché volendo il signor Papa tener in Roma alta justicia et ordine publicho, et etia respecto della sagra riliggione, avea fatto menar a Castello tucte le ditte strighe & megere, cum dannatione alla rota et alia, ma d’altra parte non volendo privar Roma & gli Stati papali & la Santa Sedia & la Chiessa unniversale del suo illuminato et sublimissimo governo, avea prolongato il mentovato Synodo con la bolla la qual princippia co’ verba “Hodie mihi, cras tibi” et che tenea in animo de far ulterior prolontamento insino ad un decennio avante ch’era cossa oportuna a’ suoi sapienti riflessi et con ciò sorbette altri bicchieri duo del ditto licore, mentre moliva mandorlati e pasterelle etc.».

da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea, con privileggio - Libro VI


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