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sabato 22 ottobre 2022

Il Sinodo tedesco fa sul serio: "Abbiamo giurato obbedienza a Dio, non alla Chiesa"

Qousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Pazzesco.
Poi si capisce perchè sempre più fedeli escano dalla Chiesa tedesca (e capiamo anche la situazione, purtroppo, italiana di fin troppi preti e vescovi che non si meriterebbero l'8xmille).
Luigi


L'agenzia cattolica Kna pubblica un'intervista a tre religiosi: totale sintonia con le richieste più audaci del Cammino sinodale tedesco, condanna della "minoranza di blocco conservatrice" e insofferenza per l'autorità della Chiesa
Più che i discorsi dei vescovi, le loro interviste e documenti, per comprendere la portata di quanto accade in Germania con il Cammino sinodale non c’è cosa migliore che ascoltare quanto dicono i partecipanti. Non tanto i laici, sempre più propensi ad accettare di buon grado i cambiamenti rispetto ai chierici, quanto preti e suore che a quel percorso complesso e delicato partecipano. Nei giorni scorsi l’agenzia cattolica tedesca Kna ha pubblicato un’intervista a suor Franziska Dieterle, suor Katharina Kluitmann e a fratel Simon Hacker. Tutti e tre, religiosi, fanno parte del Cammino sinodale tedesco e conoscono la piega che ha preso la discussione interna. Domanda: “Come religioso, ha promesso obbedienza. In che modo ciò è compatibile con la critica alla Chiesa, ai sacerdoti e ai vescovi?”. Risposta di suor Franziska: “Molto semplicemente ho giurato obbedienza a Dio e non principalmente alla Chiesa. Morirei per la mia fede ma non per il catechismo. Dopotutto, obbedire non è ricevere ed eseguire ordini, ma ascoltare e guardare insieme: a cosa serve la vita?”. Suor Katharina contesta la minoranza conservatrice che tenta di contrastare la deriva riformatrice del Sinodo tedesco: “La voce del superiore conta quanto tutte le altre, nel Capitolo dell’ordine religioso. Una minoranza di blocco, come è stato concesso ai vescovi nel Cammino sinodale, è impensabile in un ordine religioso”.