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mercoledì 21 settembre 2022

LE MAGNIFFICHE CRONICHE DI ROMA di mons. Eleuterio Favella: sulla distribuzione della comunione in ginocchio e sulla lingua durante la Santa Messa del Papa in Kazakistan

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La «magniffica cronica di Roma» segue il video pubblicato sul canale YouTube di Vatican News in cui, durante la Santa Messa celebrata da Papa Francesco il 14 settembre 2022 nel piazzale dell’Expo (Nur-Sultan) in occasione del viaggio apostolico in Kazakhstan, si vede la distribuzione della comunione in ginocchio e sulla lingua a tutti i fedeli presenti (QUI, poi ripreso da MiL QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», che altrimenti passerebbero inosservate o non verrebbero evidenziate come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

«Dacché si partì delli Turcomanni della Scitia, l’intiera corte & famiglia pomtefficia et in capite suo l’Augustissimo signor Papa furon grandemente contristati della sagra Communione tenuta in quelle terre in maniera riggida & pelagiana tanto che volle la Santità Sua nomar un suo Vessillifero che portasse la guerra dell’Introibbo etiam contra li Turcomanni, li Sciti, i Blemmi, gli Sciapodi & l’Artotiriti, ma pricissò mons. Bonaldi, uditore Ss.mo, che l’artotiriti eran eretichi che consecravan all’altare oltre che pane & uino etiam il fromaggio, convinti che essendo il Salvatore nostro persona di gusti divini non potea sorbir il vino sul pane asiutto di talché dovea aver consecrato nel Cenacolo qualche companaggio digno et inquantoché era di aprile, trattavasi certe de qualche formaggella de pecora aut de crapa, et allegrossi multo il Beatissimo pomtiffice, postea la grave contristatione hauuta pella Comunione genocchioni mentre l’abbatina anchonetana gridava in mezzo a’ fedeli et parochi turcomanni “Concilium, Concilium!” epperò sine fructo et esso Papa, nel dispensar l’eppiscopi sciti et turcomanni del bacio del santo annulo repetea “Evangelio! Evangelio! “et “giesa pouera” et “migranti, migranti” et “fratelli tutti, coratella per ognuno” et alie cosse che qui se ometton pro brevitate et ancho pro decentia, ma quando fu in Urbe, nella plenitudine dell’appostolecha potestate, se disse che, a monito di pelaggiani & riggidi et etiam Turcomanni infra di loro, avea nomato don Corazzino, del clero bresciano, famoso pel tratato “Sagro arsenale pella dispensatione delle Sacre Ispecie nella Messa ed extra, a norma della Giesa povera et in uscita et su rote duo et plus”, pelli torchi dell’Olandese che sta’ in Araceli, magistro eucharistico della Santa Sedia, condecorandolo del titolo episcopale de Betlemme, ch’ai sapienti riflessi della Santità Sua era la casa del pane et il Corazzino splendea a’ giorni nostri e nel faustissimo pomteffichato del Ss.mo Segnor nostro papa Francisco, qual stella che sulla ditta casa del pane un dì guidò li Santi Magi a venerar il Santissimo Parvolo come hodie guida li fideli christiani ad adorar il Sagramento augustissimo dell’Altare, di talché cardenali & abbati & prelati palatini & parochi romani furno tucti in gran stupefatione pelle mirabilia dell’atual faustissimo pomteffichato etc.»

da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea, con privileggio - Libro VI


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