Post in evidenza

Orrori architettonici… e dove trovarli #220 ad Olbia (SS)

Chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio da Laconi dell’arch. Francesca Leto (anno 2022). Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli i...

martedì 6 settembre 2022

In Germania sull’aborto i cattolici la pensano come i radicali

I frutti della Chiesa sinodale?
Luigi

Il Timone, 9-8-22
D’accordo che i tempi sono cambiati e che le stesse comunità cristiane, oggi più che mai, sono attraversate da dubbi, pensieri ed incertezze. Nessuno nega le difficoltà del presente. Tuttavia, questo non giustifica un vero e proprio crollo della visione cristiana all’interno della stessa comunità cattolica. Che è precisamente quello che si verifica in Germania dove, secondo un recente sondaggio sull’aborto – condotto su oltre 2.000 cittadini tra il 5 luglio e l’8 agosto – i cattolici e i radicali la pensano uguale. Proprio così.
A certificarlo sono i drammatici esiti di una indagine effettuata dall’Insa – acronimo di Institut für neue soziale Antworten – per conto del Tagespost, che ha messo in luce come al 63% dei tedeschi non piaccia che il Papa le la Chesa cattolica siano contrari all’aborto. Fin qui, la notizia sarebbe anche relativa, considerando quanto forte soffia oggi in Europa il vento della secolarizzazione. Il fatto è che, se si vanno a vedere quali sono state le risposte date dai battezzati, si trova come esse non siano state affatto più confortanti.

Anche maggioranza assoluta dei cattolici – il 58% – non va infatti giù che il Papa e la Chiesa siano contrari all’aborto. C’è di più: la contrarietà cattolica alla soppressione prenatale, tra i cattolici tedeschi, trova d’accordo meno di uno su cinque di essi. 17% è la percentuale esatta. In pratica, in Germania sull’aborto i cattolici la pensano sostanzialmente come i radicali. Le differenze sono minime. E a poco consola, francamente, sapere che l’abortismo sia ancora più forte tra la comunità protestante, dove il diritto alla vita raccoglie appena il 13% dei consensi.

Ora, se non fosse chiaro qui il problema non è affatto bioetico: è antropologico. Anzi, si potrebbe dire che è perfino identitario e strutturale dal momento che l’affermazione del diritto alla vita non è una sovrastruttura o un’usanza, ma un tratto caratterizzante dell’essere cristiani, se si pensa che già nella Lettera a Diogneto, risalente probabilmente alla seconda metà del II secolo, si diceva che i seguaci di Cristo «si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati». Oggi, purtroppo, non è più così.

Naturalmente, non può neppure essere sottovalutato il fatto che in questo sondaggio fosse esplicitamente tirato in ballo anche il Papa. Un richiamo che, a quanto pare, non ha sortito alcun effetto o condizionamento nel riportare nei binari cattolici i battezzati interpellati. Tutto ciò inevitabilmente rafforza il timore – che si fa di fatto certezza – che in Germania non ci sia granché bisogno di sinodi o di sinodalità (su cui decine di vescovi hanno espresso timori), bensì di Vangelo. Un bisogno non solo evidente, ma disperatamente ampio. Come una voragine che attende d’essere colmata.